Gran Premio di Monaco: analisi tecnica del circuito di Monte Carlo
Dal punto di vista tecnico, Monaco non e' una pista cosi' difficile da interpretare come molti credono. Il manto della pista e' stato rifatto varie volte negli ultimi anni e cio' ha reso l’asfalto piuttosto simile a quello delle piste permanenti nel mondo, poi dal punto di vista dell’assetto e' un tracciato che si pone semplicemente a un’estremita' dell’intervallo di valori aerodinamici e meccanici.
Le macchine girano con il massimo carico aerodinamico per tutto il weekend e cio' consente ai tecnici e ai piloti di dedicarsi al raggiungimento del massimo grip meccanico. In generale, e' preferibile non cambiare ripetutamente l’assetto nel corso della prima sessione del giovedi', in quanto la pista presentera' caratteristiche simili a quelle della gara solo nella seconda sessione, dopo che l’asfalto avra' iniziato a gommarsi.
A Monaco, i sorpassi sono pressoché impossibili e per questo e' fondamentale conquistare una buona posizione in griglia. Per i tecnici, trovare un intervallo abbastanza lungo fra una monoposto e l’altra nelle qualifiche nel quale potere inserire i propri piloti, soprattutto nel Q1 quando vi saranno 20 macchine in pista, e' importante quanto migliorare l’assetto.
Parametri dell’assetto per il GP di Monaco
Al regime massimo: 60%
Usura dei freni: Medium – Elevata
Livello di carico aerodinamico: Massimo – 10/10
Mescole: Morbida / Super morbida
Usura degli pneumatici: Media
Velocita' media: 160 km/h
Honda Racing F1
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