GP Germania: analisi del weekend di Hockenheim
Anche il Gran Premio di Germania ci ha regalato una gara viva e ricca di emozioni. Contrariamente alle premesse di questo inizio stagione, stiamo assistendo a gran premi vivaci e ricchi di duelli emozionanti, con i piloti che danno un grande spettacolo nonostante si vedono costantemente esclusi per la lotta alla vittoria.
Nico Rosberg corona una settimana perfetta in cui si è sposato, ha allungato il contratto con la Mercedes fino al 2017 e ha esultato per la vittoria della Germania nei mondiali di calcio, consolidando il distacco dal compagno di squadra Lewis Hamilton vittima di un guasto ai freni durante le qualifiche. Mai stato inquadrato dalle telecamere, Nico ha avuto vita facile partendo dalla pole e gestendo per tutta la gara il margine sugli altri. Chi invece si è reso gran protagonista è stato Lewis Hamilton che, costretto alla rimonta, ha ingaggiato tanti duelli rischiando anche molto, ma alla fine ne ha avuto sempre ragione e ha agguantato il terzo posto, non riuscendo nel finale ad attaccare un grandissimo Valtteri Bottas. Il mondiale resta più aperto che mai e, secondo Toto Wolff, a deciderlo saranno i ritiri e i doppi punti dell’ultima gara stagionale. Vedremo, nel frattempo ci godiamo questa lotta ad armi pari.
E’ una Williams a due facce quella del post gran premio di Germania. Quella sorridente di Valtteri Bottas che è riuscito a inanellare il terzo podio consecutivo mantenendo la seconda posizione conquistata in qualifica con una gara sontuosa, e quella di Felipe Massa, costretto al terzo ritiro in quattro gare, stavolta protagonista di un cappottamento a seguito di un contatto con Magnussen. Un vero peccato per Felipe e la Williams dal momento che la macchina si dimostra essere estremamente competitiva, consigliamo al brasiliano di fare qualche contro-macumba perché una sfortuna del genere non si è mai vista.
Ai margini del podio la Red Bull di Sebastian Vettel che termina la gara davanti al proprio compagno di squadra Daniel Ricciardo. Sebastian approfitta dell’incidente iniziale per salire fino alla terza posizione (mentre Ricciardo scende fino alla quindicesima), ma deve difendersi da Fernando Alonso mettendo in scena un’altra volta un duello in cui stavolta subentra anche (un lento) Kimi Raikkonen. Fortunatamente per lui la Ferrari sbaglia le strategie e riesce a portare a casa un quarto posto senza grandi patemi, mentre Daniel Ricciardo instaura nel finale un duello straordinario con Fernando Alonso. Il giovane australiano ha grande talento e anche questa volta lo ha dimostrato non cedendo mai di un millimetro allo spagnolo della Ferrari; alla fine si deve arrendere ma grande onore al merito.
In casa Ferrari c’è rassegnazione. Al sabato Alonso non fa meglio di un settimo posto mentre Raikkonen viene eliminato in Q2. Ma se lo spagnolo in gara tira fuori tutto l’agonismo e i decimi dalla F14-T ingaggiando duelli per finire poi al quinto posto finale, Kimi Raikkonen fa quasi pena arrivando al traguardo fuori dalla zona punti e anche stavolta doppiato. Per carità il muretto box ha dato spettacolo sbagliando clamorosamente le strategie per entrambi i piloti, ma ciò non giustifica l’ennesimo doppiaggio subito. Dispiace vedere un campione del suo calibro in una situazione del genere, ma il finlandese in certi momenti dà la sensazione di passeggiare in pista. Queste prime dieci gare di questa stagione sono servite a confermarci una cosa che già avevamo intuito: è stato Alonso a tenere a galla la Ferrari in questi ultimi quattro anni. A Maranello c’è estrema necessità di rifondare.
Buona gara per la Force India che vede entrambe le vetture di Nico Hulkenberg e Sergio Perez finire in zona punti, con il tedesco capace ancora una volta di una gara solida in cui migliora il nono posto ottenuto in qualifica. Rispetto all’inizio di stagione il team indiano è calato nelle prestazioni in pista non riuscendo a dare la continuità necessaria allo sviluppo come invece sono riusciti a fare gli altri. In ogni caso anche questa volta il bottino di punti l’ottima coppia è riuscito a portarlo a casa.
Occasione sprecata per la Mclaren e Kevin Magnussen. Il danese, dopo il buon quarto posto conquistato al sabato, vede ogni possibilità di fare una buona corsa annullarsi a seguito dell’incidente con Felipe Massa alla prima curva. Un incidente di gara secondo il parere dei commissari che non hanno quindi applicato alcuna sanzione. Nonostante ciò il giovane danese rimonta fino al nono posto finale proprio alle spalle di un Jenson Button un po’ sottotono in questo week end, nonostante venisse dal bel quarto posto colto a Silverstone due settimane prima.
Per quanto riguarda gli altri, a un giro di distacco oltre a Magnussen, Perez e Raikkonen sono finiti Maldonado, Vergne, Gutierrez e Bianchi (autore di una gara straordinaria), mentre a due giri dal leader Kobayashi, Chilton ed Ericsson. Oltre a Massa costretti al ritiro Sutil (con tanto di “giallo” sulla non entrata della Safety Car), Grosjean e Kvyat che ha visto la sua Toro Rosso prendere spaventosamente fuoco mentre ancora era alla guida.
Davide Gambardella
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