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F1 | GP d’Italia, Sticchi Damiani lancia l’allarme: “Le entrate derivanti dalla vendita dei biglietti non coprono il costo dell’organizzazione”

02.09.2018 - Race, Start of the race, Kimi Raikkonen (FIN) Scuderia Ferrari SF71H and Sebastian Vettel (GER) Scuderia Ferrari SF71H

In un’intervista rilasciata ai microfoni della Gazzetta dello Sport, Angelo Sticchi Damiani ha parlato della situazione inerente al Gran Premio d’Italia, sottolineando come l’ACI, se non ci sarà una ridiscussione del contratto con Liberty, potrebbe non essere in grado di organizzare l’evento in un prossimo futuro.

Le perdite relative al Gran Premio, infatti, ammontano a un totale di 11/12 milioni e gli introiti derivanti la veduta dei biglietti non bastano per coprire un buco di questa portata. Una situazione estremamente difficile che sta mettendo in serio pericolo la conferma dell’appuntamento brianzolo all’interno del calendario mondiale.

Ecco le parole rilasciate da Angelo Sticchi Damiani: “Volevamo informare i funzionari che non siamo in grado di organizzare la gara secondo i termini del contratto. Le entrate derivanti dalla vendita dei biglietti non coprono il costo dell’organizzazione. Le nostre perdite, inoltre, ammontano giù a un totale di 11/12 milioni di euro. Rispetteremo le condizioni del contratto attuale, ma se non saremo d’accordo con Liberty Media per il futuro, nel 2019 non saremo in grado di garantire la nostra presenza”.

Damiani ha commentato anche la situazione inerente al circuito di Silverstone, sottolineando come nel Regno Unito stiano affrontando lo stesso medesimo problema: “Bisogna capire che, secondo le regole dell’Unione Europea, non siamo autorizzati a ricevere sussidi governativi. Ho parlato con gli organizzatori a Silverstone e sono ancora determinati a dire basta nel 2019”.

Guarda i Commenti (1)

  • Il Gran Premio d’Italia, che lo scorso anno(2017) ha raggiunto 186.000 spettatori, nel 2018 ha sicuramente superato il record delle presenze. Se con questi presupposti in Lombardia, non in Sicilia, sono stati capaci di produrre 11-12 milioni di Euro di perdite, che non si sa chi pagherà, mi immagino già quello che potrà succedere con l'organizzazione delle Olimpiadi Invernali.
    Non si stratta di essere facili profeti, ma di prendere atto che i nostri magnager, scelti e spalleggiati da una certa classe politica, sono pervicacemente all'opera in quello che sanno fare alla perfezione: i professionisti del debito. E se gli Inglesi navigano nelle stesse acque questo non ci consola affatto.

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