Ci ha lasciati Jean-Marie Balestre

Ci ha lasciati Jean-Marie Balestre

Jean Marie Balestre: un nome odiato da tanti, amato probabilmente solo dai francesi, ma comunque parte integrante di un’epoca. All’eta' di 86 anni ci lascia una delle personalita' piu' intriganti e controverse della storia delle corse. Presidente della FISA dal 1979 al 1991 e della FIA per otto lunghissimi anni: fino al 1993. Membro fondatore della FFSA, la Federazione Francese Sport Automobile, della quale fu a capo dal 1973, per poi congedarsi soltanto nel 1996.

Portavoce della FISA in un era, quella degli anni '80, dove Bernie Ecclestone (voce grossa della FOCA) iniziava a far valere la sua personalita' nella battaglia per il controllo delle finanze, risolta con l’istituzione del primo patto della concordia. Personaggio discusso, autore di scelte difficili e allo stesso tempo masochistiche, come l’abolizione dei motori turbo dalla Formula 1 nel 1989 o la messa al bando “dei mostri” Gruppo B nel 1986. Erano tempi in cui il gioco non valeva la candela e allora occorreva una personalita' forte a decidere le sorti di un gioco pericoloso, forse anche troppo, che andava dunque ridimensionato. Occorreva un uomo burrascoso e determinato, ma con la capacita' di prendere decisioni ferme, senza diritto di replica per i suoi oppositori. Un bene per alcuni, un male per altri.

Sicuramente odiato da tanti: Ayrton Senna e Markku Alen in primis, che a causa delle decisioni del francese videro togliersi un titolo iridato o le eventuali chances di giocarselo fino in fondo. Il primo per i fatti di Suzuka 1989 che tutti sappiamo, mentre il secondo per quella vittoria al Rally di Sanremo 1986 annullata solo dopo la fine del campionato, quando i giochi erano gia' fatti, a vantaggio della Lancia Delta S4. In entrambe i casi i beneficiari furono i francesi: Alain Prost, nel caso Senna, e la Peugeot, capitanata da Jean Todt ed affidata all’immenso Juha “KKK” Kankkunen, che in quell’anno si assicuro' il suo primo dei quattro titoli conquistati.

Nicola Larini se lo ricordera' anche per la pazza attraversata del circuito di Silverstone, appena dopo la partenza del Gran Premio, con il pilota di Camaiore che per un pelo non avrebbe anticipato la stesura di questo articolo a ben diciannove anni fa. Con Jean Marie Balestre se ne va una figura forte, quanto bastava per mettere i piedi in testa ai caratteri esuberanti dei piloti vecchio stampo. Fatto fuori da Max Mosley nelle elezioni del 1991, si era allontanato dai riflettori mondiali, occupandosi della sua Francia e dei piloti francesi a tempo pieno. Chissa' se lontano dalle corse aveva riflettuto sulle sue tante battaglie, vinte a scapito di critiche infinite.

Giacomo Sgarbossa

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