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Formula 1 | Gran Premio di Spagna 2024, per Pirelli una sfida “dura”

Un appuntamento “duro” per la Formula 1 nella decima tappa stagionale. Il Gran Premio di Spagna si svolgerà ancora una volta sul Circuit de Barcelona-Catalunya, una delle piste più impegnative dal punto di vista tecnico non soltanto per le vetture ma anche per gli pneumatici. Non è quindi una sorpresa che, come tradizione, Pirelli abbia selezionato per questo appuntamento le tre mescole da asciutto più dure, ossia C1 come Hard, C2 come Medium e C3 come Soft, la stessa scelta effettuata per la prima gara dell’anno in Bahrain.

Il tracciato è uno dei più completi in assoluto nel mondo e non soltanto del calendario iridato. Ci sono rettilinei e tutte le possibili tipologie di curve, tra cui alcune, come la 3 e la combinazione composta dalla 13 e la 14 che introducono al rettilineo principale da percorrere a velocità decisamente elevate. Le forze laterali esercitate sugli pneumatici sono particolarmente elevate, in particolare su quelli del lato sinistro della vettura, visto che le curve a destra sono nove su quattordici. Per tanti anni questo circuito è stata la sede dei test invernali delle squadre e, poiché apriva la fase europea della stagione, era il palcoscenico per il debutto dei primi upgrade significativi della stagione. Negli ultimi anni questa funzione è andata scemando ma Barcellona rimane una tappa probante e attesa con trepidazione per tutte le squadre perché, e non si tratta di un luogo comune, se una monoposto risulta competitiva qui lo dovrebbe essere in ogni tipologia di tracciato.

Dal 2023 è stata reintrodotta la configurazione originale usata dal 1991, anno di esordio di questo tracciato nella massima competizione automobilistica, al 2007, quando fu inserita una chicane prima dell’ultima curva, con lo scopo teorico, peraltro mancato, di creare maggiori opportunità di sorpasso. Nei fatti, è stata proprio l’eliminazione della chicane, combinata con l’attuale configurazione aerodinamica delle vetture a riportare in auge i sorpassi su questa pista che, non è un caso, lo scorso anno è passata dall’essere nella parte centrale della classifica di specialità a entrare fra le prime quattro della stagione scorsa. Rispetto al 2023, quest’anno il weekend di gara si svolge tre settimane più tardi e le temperature potrebbero essere più elevate. Ciò potrebbe aggiungere un ulteriore fattore, ossia quello termico nella gestione dei pneumatici, il che potrebbe sfavorire quella C3 che lo scorso anno era risultata piuttosto competitiva anche in gara e che fu scelta per il primo stint da 16 piloti su 20.  

Dal punto di vista della strategia, la doppia sosta dovrebbe essere l’opzione più veloce, con tutte le mescole che potrebbero entrare in gioco. In caso di degrado più accentuato, ecco che le tre soste potrebbero rappresentare una variabile, anche alla luce del fatto che la gara dello scorso anno ha dimostrato che i sorpassi sono più agevoli rispetto al passato. Un’altra tradizione legata al Circuit de Barcelona-Catalunya è il peso della pole position per il risultato finale. In ben 24 corse chi è partito davanti a tutti è poi passato per primo sotto la bandiera a scacchi. E se si considera che in quattro occasioni il pole man è stato costretto al ritiro, si capisce ancora di più quanto sia importante,  almeno statisticamente, essere il più veloce il sabato pomeriggio.

Dopo quello di Miami questo di Barcellona sarà il secondo Gran Premio stagionale vedrà alternarsi in pista tutti e quattro i campionati di cui Pirelli è fornitore esclusivo degli pneumatici: oltre alla Formula 1, alla Formula 2 e alla Formula 3 è infatti in calendario la terza tappa stagionale della F1 Academy, la serie al femminile creata nel 2023. Il Gran Premio di Spagna giunge quest’anno alla sua cinquantaquattresima edizione. È entrato nel calendario iridato per la prima volta nel 1951 ma ne fa parte stabilmente dal 1986. Quello di Barcellona è il quinto tracciato su cui si è disputato questo Gran Premio: prima si era infatti corso su due tracciati cittadini nel capoluogo catalano – Pedralbes (due volte) e Montjuic (4) – e su due autodromi permanenti, quello di Jarama (9), alle porte di Madrid, e quello di Jerez de la Frontera (5), in Andalusia.  L’edizione di quest’anno è quindi la trentaquattresima che verrà ospitata sul Circuit de Barcelona-Catalunya. La Spagna ha ospitato altri sette appuntamenti iridati, sempre sotto il nome di Gran Premio d’Europa: nel 1994 e nel 1997 a Jerez, dal 2008 al 2012 sul tracciato cittadino di Valencia.

Sono Michael Schumacher e Lewis Hamilton i piloti che hanno ottenuto più successi nel Gran Premio di Spagna, con sei vittorie ciascuno: grazie al primo posto nel Gran Premio d’Europa del 1994 Michael è il più vittorioso nelle gare di F1 disputate in territorio spagnolo. Il campione tedesco è primo anche nella classifica delle pole position (7), dei giri più veloci in gara (7) e dei piazzamenti sul podio (12). Fra i costruttori, la Ferrari è prima per numero di vittorie (12), pole position (14), giri più veloci in gara (14) e piazzamenti sul podio (38).

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