In casa Red Bull cresce l’attesa per il prossimo Gran Premio degli Stati Uniti, diciassettesima tappa del Mondiale 2017 di Formula 1. Max Verstappen, reduce da due podi consecutivi, ad Austin vorrà riscattare il ritiro della passata stagione: “La prima volta che ho guidato negli Stati Uniti è stata subito dopo aver debuttato in Formula 1 in Giappone nel 2014. Piovve la mattina per cui guidai con le intermedie” – ha ricordato l’olandese. “È una pista difficile da assimilare sull’asciutto e l’ora e mezza sul bagnato non mi aiutò. È un circuito davvero ottimo in cui guidare, ho apprezzato la mia prima esperienza indipendentemente, il primo settore è fantastico. Nel 2015 terminai quarto in condizioni umide. C’era tanta acqua, ma fu una gara veramente divertente, mi piace guidare sul bagnato. Anche quando cominciò ad asciugare, le cose si fecero interessanti nelle ultime fasi. Austin ha gli stessi elementi di altri circuiti nel calendario, ad esempio Silverstone, ma anche altre sue caratteristiche uniche. È più breve e veloce di altri tracciati con un layout simile. La curva 1 è veramente divertente. È possibile frenare molto tardi mentre ci si dirige verso la collina, però prendere l’apice è difficile visto che è una curva cieca. Comunque ci vogliono pochi giri per ottenere i giusti riferimenti”.
Daniel Ricciardo, in terra statunitense, ha già ottenuto due podi nel 2014 e 2016: “Tutti sanno che amo la città di Austin ed anche il circuito. È unico con i suoi apici, è veloce, fluido e sicuramente uno dei tracciati migliori per sorpassare” – ha dichiarato il pilota australiano. “Nella città c’è tanto da vedere, mi piace andare nei luoghi più noti come il Pete’s Piano Bar, ma anche alcuni dei luoghi locali per la musica dal vivo e per il cibo. Ho fatto Barton Springs, ho visitato un ranch e quest’anno farò i confini di Austin City. C’è così tanto da fare ed è tutto così bello. Alcune persone mi chiedono se ho già un piano per la barba di quest’anno, non ci ho ancora pensato ma penso che la mia piccola sfida nel 2014 sia stata la migliore, quindi potrei anche solo riproporre quella (nel 2014 l’australiano si presentò negli Stati Uniti con una buffa barba, ndr)“.
Federico Martino