È pole position numero 72 per Lewis Hamilton che nel Gran Premio degli Stati Uniti conquista una prima posizione di grande dominio rispetto agli avversari, imponendosi su tutti fin dalla Q1. Alla bandiera a scacchi riesce a chiudere a più di due decimi di vantaggio su uno strepitoso Sebastian Vettel che nell’ultimo giro recupera gran parte dello svantaggio e conquista la seconda posizione. Domani la partenza potrà determinare molto del corso della gara e Lewis non vorrà certo perdere il suo vantaggio alla prima curva. I meccanici hanno segnato un altro record oggi con tutto il lavoro che hanno fatto senza rompere il coprifuoco.
Il vantaggio di 59 punti su Seb mette certo Hamilton in una posizione di tranquillità e sicurezza per il titolo mondiale, ma nulla è deciso. Domani l’inglese potrebbe conquistare il titolo, anche se sarà davvero difficile poter chiudere già ad Austin: “Credo sia improbabile vincere il titolo mondiale domani, vedendo anche quello che ha fatto Vettel qui nelle qualifiche. Ovviamente io farò il massimo sperando di portare a casa il bottino di punti completo. Ma Seb è li, non mollerà: è un 4 volte campione del mondo“, ha subito commentato dopo esser sceso dalla sua Mercedes parcheggiata davanti al cartello del numero 1.
Una grande prova di forza in queste qualifiche: Hamilton sa di avere un bolide sotto di sé che può dargli la velocità e l’affidabilità perfetta per raggiungere il suo quarto titolo mondiale: “Il team ha fatto lavoro grandioso, oggi la pista era difficile, poiché c’era tanto vento, molto intenso e che cambiava direzione tra le prime e le ultime curve dove era trasversale. Meraviglioso il lavoro del team che ha fatto tutto il possibile. È una situazione difficile perchè devi valutare come e dove muoverti. Questo è un circuito splendido, soprattutto se hai una macchina che ti permette di guidarci al massimo. C’è caldo intenso ma un caldo piacevole, con la temperatura giusta. Domani sarà una bella gara, dovremo gestire molto le gomme e dare il meglio per vincere”, ha concluso l’inglese.
Fabiola Granier