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Monza e il mistero della firma sul rinnovo

04.09.2016 - Race, (L-R) Roberto Marone (ITA President of Lombardia Region, Bernie Ecclestone (GBR), President and CEO of FOM and Dr. Angelo Sticchi Damiani (ITA) Aci Csai President

Com’è ben noto, durante il weekend del Gran Premio di Monza era stato annunciato il rinnovo per altri tre anni dell’accordo che avrebbe garantito la F1 a Monza, l’accordo era stato sancito con una stretta di mano e annunciato in pompa magna dal presidente dell’ACI Angelo Sticchi Damiani, coadiuvato da Bernie Ecclestone oltre che dalle presenze secondarie di Roberto Maroni e Jean Todt.
Tuttavia ai più attenti non è sfuggito un dettaglio, quello della mancata firma dell’accordo.

La spiegazione ufficiale su questa “anomalia” era stata che per motivi giuridici la firma non poteva avvenire nel nostro paese e che quindi era stato tutto posticipato a Londra nei “giorni successivi”, ma ad oggi non c’è ancora stato nulla. I motivi di ciò tuttavia possono essere molteplici.
Una possibile spiegazione è che quei famosi “ultimi dettagli” che Sticchi Damiani ha sempre minimizzato non siano ancora del tutto definiti oppure che il recente accordo che ha portato la F1 nelle mani di Liberty Media abbia reso Ecclestone molto impegnato e quindi l’incontro con il presidente dell’ACI sia slittato a data da destinarsi.
In ogni caso i diretti interessati sono ancora molto fiduciosi in quanto nonostante Ecclestone sia molto esigente, per il leader supremo della F1 (lo sarà ancora per 2-3 anni ndr) una stretta di mano vale anche più di una firma, ma questi ritardi tuttavia non fanno bene al futuro (già in bilico) di Monza.

La nota positiva è che comunque nella bozza di calendario presentata per il 2017 l’appuntamento italiano è ancora lì al suo posto al 3 Settembre e questo naturalmente lascia ben sperare sulla riuscita dell’accordo.

I malpensanti tuttavia fanno notare che il 26 Ottobre ci sarà l’udienza al TAR per il ricorso di Formula Imola (società che gestisce l’autodromo di Imola, rivale di Monza) contro la decisione dell’ACI di sostenere il circuito brianzolo solo con “aiuti di stato”, a questo si aggiunge l’esposto del Codacons per l’utilizzo improprio di soldi pubblici, insomma altra benzina sul fuoco per una questione che definire “controversa” è riduttivo.

Non resta che aspettare le prossime settimane per capire cosa succederà all’appuntamento italiano, senza dubbio ne vedremo delle belle, ma in cuor nostro speriamo che la pista più leggendaria del mondiale di F1 rimanga al suo posto per offrirci ancora le emozioni che solo il “tempio della velocità” sa dare.

Stefano Rifici

Guarda i Commenti (1)

  • Ok pista storica ma deve rimanere perché è stato fatto tutto onestamente. Se tutti quei soldi pubblici non gli spettano non è giusto che ottenga il GP. È evidente comunque che siamo arrivati a cifre folli se la Germania vi ha praticamente rinunciato e ormai si gareggia solo dove ci sono i petroldollari!

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