Daniil Kvyat dopo le qualifiche del GP di Germania andava raccolto quasi col cucchiaino: “Ho bisogno proprio di una vacanza” esclamava il giovane pilota russo reduce da una prima parte di campionato da incubo.
Dal podio con la Red Bull nel GP di Cina alla retrocessione, vissuta malissimo, in Toro Rosso, dove da Barcellona in poi ha raccolto solo due punti. Sfiduciato, quasi depresso, lontano parente del pilota veloce ammirato in un anno e poco più in Red Bull. Al punto che finanche Helmut Marko, non proprio un manager tenero con i ragazzi della sua “cantera” ha voluto tendere la mano a Kvyat.
“Daniil ha bisogno soltanto di due gare buone, come si deve e poi tornerà quello che conosciamo – ha commentato il super consulente del gruppo Red Bull – In Germania ha sofferto oltremodo ma la monoposto non era ben assettata, i nuovi pezzo non hanno funzionato. Sono certo che si riprenderà”.
Antonino Rendina
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Incoraggiamenti praticamente inutili, questo gentile signore non lo confermerà mai per il 2017, lo butta nel cassonetto come ha fatto con i 3/4 dei suoi ottimi piloti.