Le Pagelle della Stagione 2014

I voti ai protagonisti del campionato

Le Pagelle della Stagione 2014

Non è mai facile dare le pagelle. Un semplice numero non potrà mai sintetizzare un’intera stagione di un pilota, fatta da alti e bassi, successi e insuccessi. Per cercare di avere dei voti più obettivi possibili ho tenuto conto dei risultati validi di ogni pilota in ogni gara, valutandoli in funzione della vettura ovviamente. Queste pagelle verranno quindi correlate di un voto frutto della media pesata dei risultati validi (esclusi i ritiri per cause di forza maggiore), tuttavia spesso noterete che questo valore non rispecchia esattamente quello che, moralmente, dovrebbe essere un giusto voto. Vi sarà quindi anche un voto “morale”, diciamo, quello che personalmente mi sento di dare ad ogni pilota. Inoltre terrò senz’altro in considerazione l’opinione che avete espresso tramite il sondaggio che vi abbiamo proposto in queste settimane riguardo al miglior pilota.

Ma vediamo di cominciare, e cercherò di essere breve e di non dilungarmi troppo.

LEWIS HAMILTON – Media: 9,5 – Voto 10

Il campione. L’uomo giusto al posto giusto. L’uomo giusto con la macchina giusta. Le sue undici vittorie dicono tutto. Designato dal 31% del pubblico come miglior pilota stagionale. Non è quasi mai riuscito a stare davanti al suo compagno di squadra in qualifica, tuttavia in gara è stato sempre il più deciso, il più incisivo. Specialmente nelle rimonte impossibili che ci ha regalato quest’estate. Mi piace molto come ha guidato l’inglese quest’anno, e credo si sia decisamente meritato il titolo, alla fine dei giochi. SPIETATO

NICO ROSBERG – Media: 9,2 – Voto 9

E se… pensate a questi ultimi cinque anni. Non si diventa così veloci come lo è stato Nico in questa stagione così all’improvviso. E se Nico per cinque anni fosse stato il pilota più veloce del circus e nessuno se ne fosse mai accorto? È nota la velocità di Hamilton nel giro secco, stare più e più volte davanti all’inglese in qualifica non è roba da poco. In gara però, il tedesco deve ancora riuscire a dare il meglio di sé. Quest’anno i due alfieri della Mercedes meritavano entrambi il titolo, tuttavia Rosberg ha commesso qualche errore di troppo e non è stato capace di tenere a freno il suo avversario nel confronto diretto in pista. Un signor pilota comunque, gli auguro di riuscire a lottare ancora per il mondiale, e di non diventare il Mark Webber della Mercedes. LA BEFFA

DANIEL RICCIARDO – Media: 8,3 – Voto 9

Semplicemente Daniel. Probabilmente a Marzo se vi avessi scritto questa frase non avreste bene saputo a cosa pensare. Ora parliamo di un uomo chiamato sorriso, apprezzato da tutti, nonché il migliore interprete contemporaneo di quell’arte, ormai caduta in disuso, chiamata sorpasso. Sì, i sorpassi veri. Perché se c’è una cosa giusta che i commentatori della Rai hanno continuato a ripetere per tutta la stagione è che Ricciardo, appena ne ha la possibilità, infila la macchina in qualunque varco gli possa permettere di passare davanti. Terzo in campionato con ben tre vittorie straordinarie. Votato dal 31% del pubblico come miglior pilota stagionale, ma personalmente correggerei e direi miglior sorpresa stagionale. PURE RACING

VALTERRI BOTTAS – Media: 7,0 – Voto 8

Ogni pilota sa che l’occasione giusta capita una volta sola, e quando arriva bisogna fare di tutto per non farsela scappare. L’occasione di Valterri si chiama Williams FW36, ed è chiaro che con i sei podi conquistati, il finlandese non se la sia lasciata scappare senza approfittarne almeno un po’. Nessuna pole e nessuna vittoria. Poco male, si compensa con il quarto posto finale nella classifica piloti. Ora si parla addirittura di un interessamento della Ferrari per il 2016, per il post Raikkonen. L’impressione che mi ha lasciato è di un pilota che debba ancora lavorare per trovare la giusta costanza di risultati, evitando di segnare troppi alti e bassi. Un bel manico ad ogni modo.

SEBASTIAN VETTEL – Media: 7,0 – Voto 6,5

Primo anno senza una vittoria. Primo anno in cui viene battuto (e anche sonoramente) dal proprio compagno di squadra. Insomma non una annata perfetta. Un anno di profondi cambiamenti, che alla fine hanno portato alla decisione di cambiare aria. Solo quattro podi. Sì, lo ammetto, mi aspettavo qualcosa di più da lui, e il confronto con il suo nuovo team mate è impietoso e pone ancora più in ombra una stagione da parte del tedesco che ha tutt’altro che del brillante. OPACO

FERNANDO ALONSO – Media: 8,2 – Voto 8

Bene, ho deciso di rischiare. Ok Fernando è arrivato sesto nel mondiale. Due soli podi, uno in Cina e un in Ungheria. Però parliamo della F14T. Una disgrazia. E a portarla ancora come sempre al traguardo in posizioni decenti lui, il pilota spagnolo. Non è stata di certo una bella annata, sebbene lui stesso abbia dichiarato in pratica di avere raggiunto il nirvana della guida. Purtroppo a questo giro ha prevalso l’incapacità del mezzo sulla bravura del conducente. Ma ancora una volta la classe dell’asturiano è riuscita ad emergere. STOICO

FELIPE MASSA – Media: 5,9 – Voto 6,5

Un 2014 pieno di alti e bassi per Felipe. Pieno di gioie e di sfortune. La pole in Austria, i tre podi in Italia, in Brasile e ad Abu Dhabi. Gli incidenti in Australia, in Canada e in Germania. C’era chi lo dava come un pilota finito, chi lo avrebbe visto solamente nella parte bassa della classifica. Macché. C’è assolutamente vita dopo la Ferrari, e Felipe ne è la dimostrazione chiara e lampante. Solo la sfortuna lo ha relegato così indietro in classifica, al settimo posto. A VOLTE RITORNANO

JENSON BUTTON – Media: 7,1 – Voto 7

Rimane sempre e comunque la colonna portante della McLaren, almeno fino alla fine di quest’anno. L’unico podio è quello in Australia, anche se sul podio poi in realtà non ci è mai salito, ma rimangono, a confermare la costanza di Jenson, i numerosissimi quarti posti che gli sono valsi l’ottava posizione nella classifica piloti. “Sono ancora un pilota vincente” dichiara alla fine della stagione, anche se sembra che i suoi giorni in Formula 1 stiano per finire. Ci sarà ancora posto per lui in questa serie? Sinceramente spero di sì, dato che per questa stagione un buon sette è più che meritato.

NICO HULKENBERG – Media: 6,3 – Voto 6

C’era una volta un pilota che riusciva a tenersi dietro colleghi molto più titolati di lui. Dov’è finito quel pilota che piaceva a tutti? Scomparso. Preso a lottare nelle retrovie, in posizioni che non gli si addicono. Poche note di rilievo quest’anno, deludenti prestazioni in qualifica. L’unica soddisfazione è quella di essere rimasto davanti al proprio compagno di squadra. Tuttavia la battaglia che sembrava doversi protendere lungo tutto il campionato con la McLaren per il costruttori è stata persa. Spero Nico riesca a ritrovare presto il giusto ritmo, tempo fa era lui il fattore imprevedibile di ogni Gp. Ed era molto avvincente come cosa. IN CALO

SERGIO PEREZ – Media: 4,9 – Voto 5

Sergio aveva lasciato la McLaren in malo modo. Non capivano il suo potenziale. Potenziale apparentemente inespresso anche durante questa stagione. Un podio in Bahrain, vero, poi più niente. Il tanto discusso incidente in Canada, e nella seconda parte della stagione tanti piazzamenti fuori dalla zona punti. Trentasette punti in meno del suo compagno di squadra, che con la stessa vettura sono veramente parecchi, specialmente se, quando va bene, i punti che si conquistano ad ogni weekend sono al massimo sei o sette. DISPERSO

KEVIN MAGNUSSEN – Media: 4,7 – Voto 5

A proposito di distacchi abissali dal proprio compagno di squadra. Kevin non riesce a prendere nemmeno metà dei punti del suo compagno. Come attenuante d’obbligo, ovviamente c’è il fatto di essere un rookie. Pensiamo, però, che diciotto dei suoi cinquantacinque punti li ha conquistati alla prima gara, vuol dire che nelle restanti diciotto ne ha presi solo trentasette. Un bottino decisamente magro.

KIMI RAIKKONEN – Media: 4,3 – Voto 5

Lo si sapeva. Si dovrà adattare. Quanto? Cinque o sei gare. No. Kimi non si è mai adattato a questa vettura. Certo, le vetture Ferrari di questi anni erano tutte costruite attorno ad Alonso. Non dico vincere o stare davanti a Fernando. Ma un minimo di adattamento. Invece no. Pochissimi sprazzi di quel Kimi che piaceva a tutti. Insomma, un pilota deve anche essere bravo a portare a casa risultati in condizioni non proprio ottimali. Specialmente se guida una Ferrari. Appena un terzo dei punti del compagno. Chiedo scusa a tutti i suoi fan, ma per me è un cinque. Sperando di cambiare giudizio, e di molto, nel 2015.

JEAN ERIC-VERGNE – Media: 6,2 – Voto: 7

Vittima di una serie quasi comica di guasti ad inizio stagione, JEV ha tutto il merito di non aver mollato. Ha il merito di averci creduto fino alla fine, di avere combattuto quando ha potuto, ma soprattutto di avere conquistato parecchi punti per essere alla guida di una Tororosso. Alla fine viene scaricato malamente dai vertici, ansiosi di trovare il nuovo Vettel tra i tanti del RedBull Junior Team. Anche a costo di dare una Tororosso in mano ad un diciassettenne. BYE BYE JEV

DANIIL KVYAT – Media: 3,3 – Voto 4

Tutti pazzi per Daniil dopo la prima gara. Perché è sempre così, bisogna dare sempre un’ottima prima impressione. Ma la media pesata dei suoi risultati alla fine dei giochi la dice lunga. Nella seconda parte della stagione accumula una interminabile serie di risultati negativi e così riesce a racimolare solamente un terzo dei punti conquistati dal silurato Vergne. Anche lui sarà poi silurato dalla Tororosso, ma per orizzonti migliori, chiamati Red Bull. Forse un altro annetto di rodaggio non sarebbe stato male. SOPRAVVALUTATO?

Ora arriviamo a piloti difficili da categorizzare con un voto preciso, dato che le loro prestazioni durante l’anno sono state dettate principalmente dalla scarsa competitività della vettura. Proverò a sintetizzare con un discorso generale.

Pessima annata per la Lotus (4), che sforna una vettura che ha del leggendario in quanto a “scarsezza” (esisterà?). Alla fine vanno in scena le comiche con la E22 di Maldonado che prende fuoco ad Abu Dhabi e i meccanici che ridono. Contenti loro, contenti tutti. O meglio, tutti tranne i piloti, Grosjean (7) che conquista appena otto punti, e Maldonado (5) che ne prende solamente due in extremis negli stati uniti. Annus horribilis anche per la Sauber (4), che non riesce proprio a cavare un ragno dal buco, rimanendo a secco di punti iridati. L’unica gioia la regala Sutil ad Austin quando riesce a qualificarsi per la Q3 (urlava nel casco come se avesse vinto un mondiale). Per il resto entrambi i piloti sono sempre stati abbastanza invisibili. Nella prossima annata cambieranno entrambi i piloti, arriverà Felipe Nasr, giovane promessa della Gp2 e Marcuss Ericsson (4). Chiedo scusa ai suoi fan ma uno che si fa battere in qualifica da qualsiasi compagno rookie gli sia affianco non lo avevo mai visto. Abbastanza chiaro che il suo trasferimento al team Svizzero sia affar di denaro. Sono pronto ad essere tempestivamente smentito, ovviamente. Kamui Kobayashi, alias cavaliere errante in cerca di un sedile, viene sempre messo in forse dal team, ciò nonostante alla fine è davanti, appunto, a Marcus Ericsson.

Chiudo con un rimando a Jules Bianchi. A questo punto l’impresa compiuta i quel di Montecarlo conta ben poco. L’impresa nella sua vita la sta compiendo da quel maledetto giorno in Giappone. L’importante ora è non dimenticarsi di quello che è successo e di non chiudere in un cassetto il suo nome scordandosi di lui. #ForzaJules

Matteo Bramati.

 

 

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