Il ritorno di Michael Schumacher (4/4) – Il Tradimento e l’irriconoscenza

Il ritorno di Michael Schumacher (4/4) – Il Tradimento e l’irriconoscenza

Articoli precedenti:

Analisi del 2010
Delusione o apprendistato?
Il rovescio della medaglia

Eccoci giunti, dopo tre settimane, all’ultimo appuntamento con questo lungo approfondimento su Michael Schumacher.
Abbiamo parlato e discusso in ordine:

– Del Mondiale 2010 dal punto di vista statistico e dei risultati, prendendo in esame gara per gara e tracciando una valutazione globale, sulla base di qualifiche, gare, video.
– Delle motivazioni tecniche, tattiche e anagrafiche che hanno portato a tali risultati, considerando attenuanti e situazioni oggettive.
– Delle reazioni derivanti dalla stagione globalmente negativa del tedesco, riferite soprattutto in chiave “retroattiva” sulla ‘prima’ carriera del tedesco, dal 1991 al 2006.

In questa ultima parte, ci concentreremo su come è stato vissuto in Italia il fantomatico “tradimento” di Michael nei confronti della Ferrari e dei suoi tifosi, e di come le prestazioni del 2010 hanno lasciato spazio ai più accaniti accusatori di quello che, solo quattro anni fa, era considerato idolo assoluto della storia Rossa. E che adesso viene dipinto come un avido vecchietto irriconoscente.

In principio fu il collo

Schumacher a terra dopo l'incidente in moto del Febbraio 2009

E’ il 13 Febbraio 2009 (clic per vedere) quando, sul circuito di Cartagena, Schumacher cade rovinosamente dalla Honda CBR del team Holzhauer che sta testando. Pare che perda conoscenza, viene portato in ospedale e, dopo qualche accertamento, viene dimesso dopo poco tempo. Il mondo della F1, e soprattutto quello Ferrarista, si spaventano. Da quando il Kaiser ha smesso di correre non si è fermato un attimo. Paracadutismo in aria, “cadutismo” in moto. Insomma, voglia di stare sul divano con bimbi e moglie proprio non ne ha. Gli viene prescritto qualche periodo di riposo.

Inizio 2009
L’inizio della stagione 2009 per la Ferrari è, a dir poco, disastroso. Raikkonen e Massa non cavano un ragno dal buco. I tifosi sono increduli, la F60 è un cancello e molte delle colpe vengono date ai piloti. Schumacher, da buon pensionato, è costretto al muretto a tirare fuori la manina per verificare se piove o meno, se c’è vento o meno, e a rispondere a domande inutili dei giornalisti di turno. Lo sconforto tra i tifosi del Cavallino è tale che qualcuno vorrebbe rivederlo al volante al posto degli “incompetenti” Felipe e Kimi, che per tutta risposta si gusta un buon gelato in quel di Sepang.

Budapest
Felipe finisce in ospedale dopo il botto ungherese. Parte la caccia al successore, ed ecco la svolta. Il Presidente Montezemolo chiede a Schumacher di tornare al volante. Quando mai! Michael ripensa a tre anni passati a fare da autista ai clienti Ferrari, a controllare la pioggia con la manina, a tenere le cuffie in testa. Il disastro è compiuto. A posteriori (Maggio 2010) Montezemolo dirà “In certi momenti Schumacher mi manca. Abbiamo vissuto anni meravigliosi insieme: il tedesco ha dato tanto alla Ferrari, ma ha anche ricevuto tanto. Devo dire che è anche colpa mia se gli è tornata la voglia di correre in Formula 1”
Il 31 Luglio, una settimana dopo l’incidente di Felipe, Schumacher affronta un test con una F1. Siamo nel 2009 e il regolamento FIA non permette di utilizzare per i test privati la vettura dell’anno in corso, ma solo quelle precedenti di due anni. Niente F60, quindi. Si ricorre, pertanto, ad una F2007 di Massa (di proprietà di un cliente, che pensiamo tenga come un santino) per effettuare dei giri al Mugello. Una settantina scarsa di tornate e un “Vediamo come risponde il fisico” alla fine. Nei giorni successivi trapela qualche problema al collo, ma si pensa sia dovuto all’abitudine passata alle sollecitazioni della F1. Michael, comunque, si mette a girare come un pazzo in Kart assieme a Badoer a Lonato (Brescia) e in pochi giorni perde quei 3/4 kg di troppo.

Niente Ferrari

Dallo sguardo di Schumacher si nota chiaramente come pensi

l’11 Agosto arriva la doccia fredda: “Ho fatto tutto ciò che era nelle mie facoltà per rendere possibile il temporaneo ritorno. Con grande rammarico, non ha funzionato. Ieri sera ho informato il presidente Luca di Montezemolo e il team principal Stefano Domenicali. Purtroppo, non sono in grado di sostituire Felipe. Non siamo riusciti a risolvere i problemi al collo, con il dolore emerso dopo il test privato al Mugello. Dal punto di vista medico e terapeutico abbiamo provato di tutto, ma non ci sono stati miglioramenti dal test, quindi domenica ho deciso senza preavviso che i controlli sarebbero stati eseguiti ieri. Le lesioni provocate dall’incidente di febbraio, con conseguenze nella regione del cranio e del collo, purtroppo si sono rivelate ancora troppo gravi. Ecco perché il mio collo non può ancora sopportare il notevole stress determinato da una monoposto di Formula 1. Questi sono gli evidenti risultati degli esami che abbiamo effettuato nelle ultime due settimane e dei controlli eseguiti ieri pomeriggio”.

La Ferrari numero 3, pertanto, viene affidata a Luca Badoer e in seguito a Giancarlo Fisichella, con i risultati che, purtroppo, ricordiamo. Nessun punto.

Per la F1 un ritorno, per l’Italia un tradimento
Ormai, la pulce all’orecchio, il Kaiser ce l’ha. Schumacher è deciso a tornare in Formula 1. Ad Agosto il collo è un problema, ma a Febbraio dell’anno dopo non lo sarà più. Ok, ma dove? Per la Ferrari sarebbe una mancanza di rispetto e di tatto lasciare a casa Felipe Massa dopo l’incidente di Budapest, e per il 2011 è già previsto l’arrivo di Alonso (con partenza di Raikkonen). Le auto sono due, i posti sono già occupati. Per tutto l’anno si parla della famigerata terza macchina in vista del 2011 per “riempire” la griglia. A posteriori, piuttosto che vedere le HRT e le Virgin in pista sarebbe stato meglio. Di fatto rimane tutta una bolla campata per aria e la strada a Maranello è definitivamente sbarrata. Arriva così la Mercedes a proporre a Schumacher di correre per lei. Proprio la casa che gli ha permesso di debuttare nelle competizioni importanti con i prototipi. Il tedesco accetta, e firma proprio sotto Natale. Il 12/13 gennaio effettua dei test a Jerez con una GP2, e da Febbraio ai test di Valencia è pilota ufficiale della casa tedesca, in coppia con il connazionale Nico Rosberg.

BATTAGLIA MEDIATICA
Pochi giorni prima della firma con la Stella a tre punte, un Montezemolo indispettito parla di “fratello gemello che vuole correre con la Mercedes”. Dal momento dell’ufficialità della notizia, si scatena una tempesta mediatica nei confronti dell’ex fenomeno della Ferrari, che sfocia in articoli denigratori e dalle inesattezze quasi “chirurgiche” al solo fine di gettare fango su chi, anche grazie alle sue gesta, ha permesso al Cavallino di tornare all’apice della Formula 1.

“I finti dolori al collo”
La prima affermazione che si fa strada tra i media e gli appassionati è quella relativa all’utilizzo di una scusa riguardo i dolori al collo. Insomma, Schumi avrebbe finto di star male per non rientrare con una Ferrari poco competitiva in primis, e per la paura del confronto con Raikkonen.
A tale proposito ci vengono in soccorso alcune dichiarazioni di Luca Baldisserri, del Marzo scorso: “Va bene, molti non ci credono. Eppure quel giorno al Mugello lui non stava bene con il collo. Non era in grado di portare la monoposto per il dolore ed era molto avvilito per la situazione. Aveva sottovalutato gli effetti dell’incidente in moto. Però era chiaro: una volta a posto il collo, sarebbe tornato. A fine ottobre i dottori gli hanno detto che era guarito. Ma da noi non c’era spazio. Era stato preso Alonso, si credeva e si crede nel recupero pieno di Felipe. Michael non è stato colto di sorpresa: secondo me già da settembre lui sapeva che la Mercedes avrebbe comprato la Brawn e sapeva che sarebbe andato lì, per una nuova avventura. Se fosse passata la proposta della terza auto, lui oggi correrebbe con noi. Montezemolo l’ha detto e ha ragione. Ma la terza auto non è passata, Schumi sapeva che l’idea sarebbe stata respinta dalla Fia e ha firmato per Ross. Anche qui, la verità spesso è più semplice di tanti sospetti” (fonte: Quotidiano.net)

E quindi, noi, domandiamo: se di scusa si tratta, per quale motivo sarebbe stata nascosta dai “traditi”? Baldisserri e compagni avrebbero potuto benissimo dire “Ha fatto finta, in realtà stava benissimo”. Perchè reggergli il gioco, se non era vero?

E poi, il confronto con Raikkonen: Schumacher non pare si sia mai fatto problemi a confrontarsi con altri piloti, durante la sua carriera, perchè avrebbe dovuto tirarsi indietro da quello con Kimi, soprattutto DOPO aver fatto i test? Perchè dai test aveva capito forse di essere lento? Beh, era abbastanza logico e ‘umano’, d’altronde, che non potesse viaggiare sui tempi di Raikkonen, dopo tre anni di fermo, almeno nelle prime 4/5 corse dal rientro. E se lo capiamo noi che non siamo direttamente addetti ai lavori, ci viene abbastanza facile pensare che lo sapesse,e bene, anche lui.

Il Tradimento e la stampa italiana
Alto tradimento. Siamo sicuri di poterlo chiamare con questi termini? Se ci pensiamo, Schumacher avrebbe potuto cambiare aria almeno in altre tre occasioni, se avesse voluto ‘tradire’:
– Dopo essersi rotto una gamba, e sappiamo in quali circostanze, nel 1999
– Dopo l’anno-no 2005. Avrebbe potuto cercarsi un’altra squadra per tornare a lottare per il titolo.
– Alla fine del 2006. E invece si è sorbito tre anni da consulente.

Detto questo, come accennato poco fa, il nostro paese non si è risparmiato con le critiche dopo la scelta del Tedesco di correre per la Mercedes. Abbiamo raccolto alcune perle, trovate qua e là su internet, che meritano di essere citate come esempi. Solo alcune, perchè trascriverle tutte sarebbe davvero troppo.

“Prima annuncia che correrà con la Mercedes, spiegando che “è bello poter parlare nella propria lingua madre””(fonte: Repubblica)

“E nell’entusiasmo generale, ecco sbucare anche lo Schumacher Tetesco di Cermania: “Mi è piaciuto sentire che molte persone parlano tedesco. E’ piacevole per una volta, sul lavoro non sono abituato così. Lo trovo utile”. Chissà se a Maranello si sentiranno in colpa per questo.”(fonte: Sportmediaset)

Noi italiani siamo dei fenomeni. Abbiamo infatti, in patria, un signore che ha corso dal 2000 al 2010 con due case Giapponesi che costruiscono motociclette, precisamente Honda e Yamaha. E che, con le suddette, ha vinto 7 (guarda caso..) titoli Mondiali. Il signore in questione risponde al nome di Valentino Rossi e, scherzo del destino, l’anno prossimo correrà per la Ducati. La stessa storia di Schumacher ribaltata dalla nostra parte. Se un giornalista ponesse al Vale una domanda del tipo “sei contento di poter finalmente parlare italiano dopo tanti anni all’estero?”, quale sarebbe secondo voi la risposta che riceverebbe? “Sì, dopo tanto tempo è bello parlare italiano” o “no, preferivo parlare in inglese e gesticolare con i nippo!”. E a fronte di un’eventuale e probabile prima risposta, quanti articoli denigratori sul Vale uscirebbero in Giappone?

Andiamo avanti..

“poi gira uno spot al volante di una Mercedes SLS AMG tutta rossa e quindi oggi decide di correre con il casco della Ferrari, quello tutto rosso con le stelline dei suoi mondiali. I colori di Schumi sul casco da sempre sono infatti ben diversi: parte superiore blu (con le stelline dei mondiali vinti), quella inferiore bianca e quella centrale con la bandiera tedesca. Poi, durante l’ultima sua stagione in Ferrari, per dimostrare dedizione e fedeltà cambiò i colori del suo casco con i colori Ferrari. Colori che oggi sfoggia sulla bella Mercedes argentata… ” (fonte: Repubblica)

Partiamo dalla pubblicità. Il trafiletto, letto così, fa pensare che Schumacher sia stato scritturato appositamente per lo spot e che la scelta del colore sia stata fatta giusto per dare quel tocco di ‘stronzaggine’ (lasciateci passare il termine) al tutto. Peccato che, documentandosi meglio, si scopra che un primo spot con un altro pilota sia stato diffuso agli inizi di gennaio, e registrato presumibilmente prima o in concomitanza con la firma del contratto di Michael. Eccolo qui (clic). Successivamente, una volta concluso l’accordo, è stato eseguito un piccolo restyling dello spot, in cui è stato inserito il ‘nuovo acquisto’. Eccolo (clic).
Sul fatto che la SLS fosse rossa, quindi, bisognerebbe chiedere direttamente spiegazioni alla Mercedes e non a Michael. D’altronde ricordiamo anche uno spot Audi di una R8 rossa che gira tra le strade di Maranello. Però al volante non c’era Schumacher, quindi niente scandali.

Ora passiamo al casco: chi segue la F1 saprà benissimo che il casco di Schumacher è diventato ‘rosso’ dal GP di Monaco del 2000 (come la foto seguente prova)

L'auto è chiaramente la F1-2000

e che sono quindi 10 anni che corre con la stessa, medesima, colorazione. Dire che la colorazione è stata modificata di proposito ORA, per correre con la Mercedes, è un insulto all’intelligenza di chi segue la F1 e ha un po’ di memoria. A dirla tutta, anzi, si dovrebbe apprezzare il fatto che, nonostante il cambio di casacca, Schumacher tenga questa colorazione in onore del periodo in rosso. Invece no, si preferisce ‘raccontare’ i fatti in base alla convenienza del caso.

“E’ uno Schumacher teso e nervoso quello che esce dall’abitacolo della Mercedes GP al termine delle qualifiche di Melbourne. Tanto che, al parco chiuso, è stato protagonista di un episodio spiacevole, non ripreso dalle telecamere TV, impegnate sul poleman Vettel. Schumi si è avvicinato a Fernando Alonso, apostrofandolo con evidenti gesti di disappunto.” (fonte: Sportmediaset)

Ci si riferisce alle qualifiche di Melbourne 2010. Non ci sono riprese televisive, ma di fotografia noi ne abbiamo una.

Che cattiveria..

Dobbiamo dire che non abbiamo mai visto Schumacher così aggressivo nei confronti di un altro pilota, nemmeno a Spa ’98 dopo l’autoscontro con David Coulthard.

Ed ecco anche il video

http://www.youtube.com/watch?v=AEt5yIhRH5k

Tralasciamo, per non tediare troppo chi legge, altri stralci e l’elenco delle pagelle che Schumacher ha ricevuto durante la stagione. Riassumiamo dicendo che sono fioccati 3 e 4 come se piovesse. Senza alcuna considerazione delle gare, degli eventi, degli episodi, degli errori ai box. Ci si è bendati gli occhi e valutata esclusivamente la posizione finale immaginando però Michael su una Red Bull.

Le telecronache
Anche le telecronache sulla TV di Stato non sono state troppo magnanime nei confronti del tedesco. L’età anagrafica di Schumacher è stata, infatti, più volte oggetto di battutine di scherno legate alle situazioni atmosferiche, soprattutto in occasione dei GP corsi al buio o nei tardi pomeriggi sotto l’acqua. Come se Schumacher avesse 70 anni e non distinguesse i colori del semaforo o avesse necessità di montare abbaglianti e fendinebbia sulla W01. Chissà cosa si dovrebbe dire degli Andretti o dei Fittipaldi, allora.
Inoltre, ogni occasione è stata buona per rimarcare i risultati deludenti, l’incapacità di sorpassare (ad Abu Dhabi però non si è detto nulla su episodi analoghi), l’inutilità del rientro, le scoppole subìte da Rosberg. Per carità, è anche giusto che la TV del nostro paese simpatizzi per la ‘nostra’ Rossa e pensiamo sia così un po’ ovunque nel mondo, ma enfatizzare i sorpassi sulle Virgin e sulle HRT (rivedere Monaco 2010) è un po’ troppo.

“Non sa più sorpassare”
Gp d’Australia, Melbourne. Dopo essere stato catapultato fuori pista al via dalla carambola Button-Alonso, Schumacher finisce nelle retrovie e recupera fino all’undicesima posizione, dove trova davanti a sè Alguersuari con la Toro Rosso. Michael rimane parecchi giri dietro lo spagnolo fino a quando riesce, ma non senza fatica, a sorpassarlo. Siamo solo alla seconda gara del 2010 e già si sprecano le critiche nei confronti del ‘vecchietto’, non più capace di sorpassare nemmeno un giovinotto a bordo di una monoposto mediocre. Durante l’anno il vecchietto si rifarà ai danni dei vari Button (più di una volta), Kubica, Barrichello, ma nessuno se ne accorgerà. Ma soprattutto, nessuno imputerà le colpe del mancato sorpasso a Petrov ad Abu Dhabi (eccolo..) all’Alonso del caso, chiamando in causa le piste Tilkiane e le vetture che non agevolano i sorpassi. Quando si smetterà di utilizzare due pesi e due misure? E questo indipendentemente dal pilota. I motivi per cui non si può sorpassare sono due: o l’incapacità del pilota, o le vetture troppo sofisticate. Sarebbe corretto scegliere un’ipotesi, invece di decidere in base al caso.

“Non parla L’italiano”
Ecco un grande classico del tifo antischumi. Non è passata stagione senza che venisse sottolineato questo aspetto. Ora, che Michael è in Mercedes, il dettaglio viene rimarcato come mancanza di rispetto retroattiva nei confronti dei tifosi. Non ha importanza, ovviamente, il fatto che pur non parlando perfettamente l’italiano abbia vinto tutto. Anzi, per alcuni la mancanza di padronanza della nostra lingua viene vista come un fattore “tecnico”, per colpa del quale sono stati persi i Mondiali 1997 e 1998 (e mettiamoci anche il 2005, suvvìa). D’altronde nemmeno Eddie Irvine era così scaltro con la nostra lingua, e di Raikkonen non si è mai detto nulla. Ok, lui non parlava e “Wait and see” lo capiamo anche noi. Meditate, gente.

QUEL POCO DI BUONO CHE RESTA
Leggendo questo articolo qualcuno, che magari non è propriamente appassionato, si potrebbe chiedere “Ma questo Schumacher, qualcosa di buono avrà fatto o no per la Ferrari?”

72 Vittorie, 116 Podi, 5 Titoli Mondiali consecutivi dal 2000 al 2004.
Ha riportato il Mondiale a Maranello dopo 21 anni, nella gara di Suzuka del 2000.

Per chi invece appassionato è, ma ha la memoria un po’ annebbiata, chiudiamo questo articolo e questo approfondimento con qualche documento.

Monza 1998

Monza 2000

Suzuka 2000

Suzuka 2000. Schumacher ha conquistato da pochi minuti il suo terzo Titolo, il primo con la Ferrari che, dal Mondiale 1979 con Jody Sheckter, torna a vincere il Campionato Piloti

Imola 2003. Michael Schumacher sul gradino più alto del podio. Poche ore prima era in Germania per piangere la scomparsa della madre, assieme al fratello Ralf. Il pomeriggio, in pista, i due fratelli onorano il loro lavoro e i loro tifosi con un inizio gara spettacolare.

Monza 2006
http://www.youtube.com/watch?v=RUxkJN2gtzM&playnext=1&list=PLFD98FA1610E1D1CA&index=13

Suzuka 2006 – Pochi minuti dopo aver rotto il motore che consegna 3/4 di Titolo a Fernando Alonso

Belgio 2004, una tabella che non necessita troppi commenti

Per concludere: se in pochi si sarebbero aspettati che Schumacher lasciasse la Ferrari, chissà se lo stesso Michael si sarebbe aspettato una tale irriconoscenza nei suoi confronti.
Di certo c’è che chi ha detto e scritto tutto e il contrario di tutto su di lui quest’anno, deve solo sperare che nel 2011 i suoi risultati siano pari a quelli di questa stagione. Perchè, nell’ipotesi (remota non si sa quanto) che Schumacher dovesse tornare a lottare non tanto per il Mondiale, ma per vincere qualche corsa, saremo curiosi di leggere cosa si scriverà sul suo conto.

Termina così questo lungo approfondimento sul pilota più vittorioso e discusso della Formula 1. Speriamo, con questa ‘mini serie’, di aver colmato almeno per una piccola parte l’assenza della massima serie, che tornerà a far parlare di sè dal mese di Gennaio con le presentazioni delle Monoposto 2011.

Alessandro Secchi – F1Grandprix

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