Test segreti Pirelli, Mercedes all’attacco della Ferrari: “Colpevoli quanto noi”

Sotto accusa i test della rossa con la vettura del 2011

Test segreti Pirelli, Mercedes all’attacco della Ferrari: “Colpevoli quanto noi”

E’ iniziata la giornata più lunga per la Mercedes. Il team di Brackley si trova davanti al tribunale della FIA per difendersi dalle accuse relative ai test segreti con gli pneumatici Pirelli sul circuito del Montmelò dopo il Gp di Spagna.

Presidente della commissione giudicante è Edwin Glasgow, giudice del tribunale d’appello della FIA ma anche per la Premier League. Insieme a lui gli avvocati Laurent Anselmi, Patrick Raedersdorf e il presidente del Motor Sport Council del Regno Unito Tony Scott-Andrews.

La Mercedes è rappresentata dal team principal Ross Brawn, dal capo degli ingegneri di pista Andy Shovlin e dal team manager Ron Meadows. Per Pirelli c’è Paul Hembery e per la FIA Charlie Whiting.

Presente al processo anche il team principal Red Bull Chris Horner e il capo ingegnere Paul Monaghan, in funzione di osservatori, mentre gli altri tre team, Ferrari, McLaren e Williams hanno inviato i propri legali.

Da una parte c’è la FIA che rimane sulla propria posizione, affermando di non aver autorizzato Mercedes ai test, dall’altra il team tedesco che afferma la propria estraneità, ma aggiunge che se è colpevole, allo stesso modo dev’essere considerata la Ferrari.

Paul Harris, legale Mercedes già difensore di Brawn nel 2009 ai tempi della Brawn GP in occasione della questione diffusori, attacca la rossa, a sua volta protagonista di una situazione molto simile a Barcellona dopo il GP del Bahrain. In pista, però, ha girato una monoposto del 2011 condotta dal test driver Pedro de la Rosa.

Secondo l’articolo 22, i test non devono essere effettuati con una monoposto “conforme alle regole attuali”, ma lo stesso regolamento afferma che “Qualsiasi prova o evento, non deve essere eseguito da un concorrente attualmente impegnato nel campionato con vetture che sono sostanzialmente conformi alle regole o norme tecniche attuali, ma nemmeno dell’anno precedente o di quello successivo”.

Dunque Harris, appellandosi a queste parole e partendo dal presupposto che una vettura del 2011 non possa non essere conforme alle regole del 2012 o del 2013, sostiene che “anche la Ferrari è andata a violare le norme. Loro sostengono di aver rispettato le regole perché hanno usato la vettura 2011, ma le differenze prestazionali tra una monoposto 2011 e una 2013 sono di circa di mezzo secondo, quindi i cambiamenti sono stati davvero molto minimi nelle ultime due stagioni”.

Come se non bastasse, il legale Mercedes ha parlato di un test segreto effettuato lo scorso anno alla vigilia del Gp di Spagna da Felipe Massa. Un’affermazione che, se dimostrata, potrebbe mescolare ulteriormente le carte in tavola.

“Notiamo che la mancanza di trasparenza nei confronti della Ferrari per i due test svolti, non è la stessa riservata nei nostri”, il commento di Harris.

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