Sainz: le scintille abbagliano i piloti

In Bahrain le monoposto hanno fatto faville, ma non tutti le amano

Sainz: le scintille abbagliano i piloti

Alzi la mano chi non è rimasto piacevolmente abbagliato dalla cornice finale regalataci dal Gran Premio del Bahrain, con Lewis Hamilton vincitore sotto le stelle di Sakhir, accompagnato da un tripudio di fuochi d’artificio.

Anche durante la corsa le scintille non sono mancate. Oltre ai duelli tra Rosberg e le Rosse, le monoposto in pista hanno fatto faville nel vero senso della parola.
Dal 2014, anche per aumentare la sicurezza al volante, la F1 ha infatti deciso di fare un tuffo nel passato e tornare così a montare delle piastre in titanio nella zona del posteriore. Lo spettacolo in pista ne ha sicuramente guadagnato, specialmente in contesti come quello dell’ultimo appuntamento, dove i fuochi d’artificio, le dune e la notte hanno fatto il resto.
Non tutti però sembrano apprezzare questa chicca old style.

“Adoro le scintille dalle monoposto”, ha twittato Button dai box, che in Bahrain si è “goduto” – suo malgrado – la gara da spettatore, visto che la sua McLaren non voleva saperne di partire.
Sul suo sito ufficiale, anche la Red Bull ha pubblicato una sfavillante gallery di foto dell’ultima tappa, commentando: “Bentornate scintille, bentornate”.

Chi invece non sembra troppo convinto di tutto questo luccichio è il rookie Carlos Sainz, che in merito ha espresso opinioni contrastanti. “Fanno un bell’effetto in tv”, ha commentato il giovane spagnolo della Toro Rosso al quotidiano Marca, “ma per noi piloti possono essere fastidiose e accecarci quando colpiscono la visiera”.

Nina Stefenelli

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