Pagelle GP Cina: Hamilton, Vettel, Verstappen, a Shanghai vince il talento

I tre sul podio, ma anche Sainz, Alonso e Ricciardo: in Cina i piloti hanno fatto la differenza

Pagelle GP Cina: Hamilton, Vettel, Verstappen, a Shanghai vince il talento

Bello perché vero, umano, difficile. Il GP della Cina (voto 8,5) ha regalato uno spettacolo per nulla filtrato, artefatto, finto. Ciascuno dei gladiatori nell’arena s’è dovuto guadagnare la pagnotta o, a suo modo, gettare la spugna.

Lewis Hamilton 10 e lode Uno a uno e palla al centro con Vettel, segnando la tripletta dei sogni (pole, vittoria e giro veloce) sulla “sua” pista, in quelle curve in cui disegna traiettorie e dove è abituato a dettare il passo senza troppe difficoltà. La Ferrari è una rivale seria, e Lewis si vede costretto a calare sul tavolo le sue carte migliori. Il giro secco in qualifica, i tempi monstre nelle ultime fasi di gara. Prima vittoria stagionale, cinquantaquattresima in carriera. DRAGONE

Sebastian Vettel 10 La prima fila strappata di forza, l’uno-due fulmineo su Raikkonen e Ricciardo, la classe e la decisione con cui ha affrontato e regolato l’australiano, la generosità nel tentativo di rimontare Hamilton; sono le immagini di un talento rinfrescato, rinvigorito, perfettamente a suo agio con quest’auto e per questo (di nuovo) irresistibile. Una furia in qualsiasi condizione, capace di rimboccarsi le maniche per ovviare ai tentennamenti altrui (il tempo perso dietro a Kimi) e alla sfortuna (la safety car). Tutto questo con il sorriso sul volto e con la consapevolezza di avere l’occasione per scrivere una pagina importante della F1. IMPECCABILE

Max Verstappen 9 A vent’anni, l’abbrivo in partenza è da antologia, dalla sedicesima posizione in griglia risale in pochi giri fino alle prime posizioni. Si beve Raikkonen e sorpassa di prepotenza il compagno Ricciardo. Max ha la capacità di tirare fuori tutta la sua classe in condizioni di aderenza precarie. Un valore aggiunto per una Red Bull ancora “normale”. A fine gara difende con un po’ di apprensione un podio dal sapore di impresa. FUNAMBOLO

Daniel Ricciardo 7,5  Bravo a restare sul pezzo nonostante la mazzata subita dallo scomodo teammate Verstappen e quella ancora più eclatante infertagli da Vettel. Non si scompone, tiene il passo, gestisce al meglio le gomme e nelle fasi finali prova in tutti i modi a restituire il favore a Max. Sfiora il podio in una giornata obiettivamente difficile, mantenendo i nervi saldi e dimostrando di avere comunque ritmo. MATURO

Kimi Raikkonen 5,5 Una passeggiata di salute che è poco meno del minimo sindacale. Perché sì, riesce a vincere la sfida in salsa finnica con Bottas, ma al contempo si piazza alle spalle di entrambe le Red Bull, con una SF70H che a confronto è un bolide. Un compitino anonimo, un tema scritto in modo svogliato, al netto di un non meglio problema di potenza al motore (forse ERS) nella fase cruciale della gara, quando si è piantato dietro Ricciardo frenando non poco il compagno Vettel. Urge un cambio di passo, il Bahrein negli ultimi due anni gli ha detto bene. INCOLORE

Valtteri Bottas 5 Il peccato originale, quasi l’imbarazzo, per essersi girato mentre mandava in temperatura le gomme sotto regime di safety car. Un errore stupido, che gli costa caro, quantomeno la possibilità di lottare per il podio. Da lì recupera, lotta. Vuole riscattarsi battendo almeno l’omologo ferrarista Kimi, ma la rimonta è stroncata da una bandiera a scacchi che lo condanna ad una sesta posizione dal sapore di rimpianto. AUTO-GOL

Carlos Sainz 7,5 Il coraggio, la temerarietà, l’azzardo di partire con le slick quando l’asfalto è ancora bagnaticcio. Scelta che non paga del tutto, con Sainz che rema controcorrente nelle fasi iniziali, tocca anche il muro rischiando il peggio, ma poi costruisce una gara importante, con la lucidità di un veterano. Il sorpasso sul mentore Alonso è la chicca, il settimo posto finale è il premio meritato per un Carlos in forma smagliante. Da tenere d’occhio. SOLIDO

Kevin Magnussen 7,5 L’aria cinese ha fatto bene al discontinuo danese, positivo in qualifica e bravissimo in gara. Si è rivisto il pilota promettente ammirato in McLaren nell’ormai lontano 2014. Deciso nei sorpassi, ai danni della ex invisa Renault e di Perez. I primi punti stagionali alla Haas li porta lui. RINATO

Sergio Perez 6,5 L’aggancio al pronti via con Stroll fa temere il peggio, ma Checo sa costruire una gara aggressiva, tutta su supersoft e condita da sorpassi sparsi qua e là, a Massa, Kvyat, Alonso. Perde la posizione a favore di Magnussen, ma il nono posto finale gli permette di archiviare il dodicesimo piazzamento a punti consecutivo. Numeri importanti per un pilota ormai completo, che non sbaglia un colpo. AFFIDABILE

Esteban Ocon 7 Quella del francese è una gran gara passata un po’ sotto traccia. Il ragazzo si farà, il GP di Shanghai ne ha confermato le qualità. Parte lontano (17°), arriva (per la seconda volta consecutiva) in zona punti. Sfrontato e deciso nei duelli, mai esagerato. Pilotino molto interessante. PROSPETTO

Romain Grosjean 6 L’agonismo, la voglia di lottare, per ribaltare una qualifica sfortunata, dove è rimasto impelagato nelle torbide acque della Q1 a causa della bandiera rossa causata da Giovinazzi. Sorpassi di rabbia alle Williams e alle Renault, ma non riesce a raggiungere le Force India. Chiude ai margini della zona punti. COMBATTIVO

Nico Hulkenberg 5 La qualifica è strepitosa, con la Renault che non vedeva una quarta fila da tempo immemore. In gara è flagellato di penalità per aver sorpassato in regime di virtual safety e safety car. Quindici secondi che pesano come un macigno, spegnendo qualsiasi sogno di gloria. Ciononostante chiude davanti a Palmer… CONDANNATO

Jolyon Palmer 4,5 Più che guidare si trascina per il circuito, il confronto cronometrico con Hulk è impietoso. Deve darsi una mossa quanto prima se vuole tenersi il sedile…Fine settimana difficile, l’unica soddisfazione è aver preceduto sul traguardo la Williams di Massa. IN CRISI

Felipe Massa 5 Sesto in qualifica, ma in gara la FW40 crolla, non riuscendo a mandare in temperatura le gomme, e trascinando così un inerme Felipe nel baratro. Il brasiliano è sorpassato a destra e a manca da tutti, vano il tentativo di reagire montando mescole supersoft in successione. SCOMPARSO

Marcus Ericsson 6 Discreto quattordicesimo in griglia, ultimo dei classificati (15°) in gara, a quasi trenta secondi da Massa che lo precede. Lo svedese ha il merito di portare la cenerentola C36 al traguardo, di più non può fare. Senza infamia e senza lode. ONESTO

Fernando Alonso 8 Prima che la McLaren, come sovente capita, si fermasse (problema al cambio), era lì dove osano le aquile, a toccare con mano un risultato impensabile in piena zona punti, stringendo i denti sul rettilineo e facendo valere la sua proverbiale “garra” nei duelli corpo a corpo. Poi sono iniziati i sorpassi (subiti naturalmente), i problemi, i team radio sarcastici ed il ritiro. Un film visto e rivisto. Ma al pilota si può obiettare davvero ben poco. IMPAVIDO

Daniil Kvyat 6 Ottimo nono in qualifica, ma sfortunato in gara, dove viene messo k.o. da un problema idraulico che lo costringe al ritiro e lo sottrae alla divertente bagarre per la zona punti. INCOLPEVOLE

Stoffel Vandoorne 4,5 L’attenuante, nella sua massima estensione, per essere (mal)capitato nella peggior McLaren di sempre. Eppure dal “talento” belga classe ’92 ci si aspetta qualcosa, anzi molto, di più. Si ritira dopo diciassette tornate per un calo di potenza causato da un problema con la benzina, ma a preoccupare è il confronto con Alonso, per ora perso sotto tutti i punti di vista. Non uno spunto, nè un gesto, degno del dominatore della GP2 di due anni fa. ANNICHILITO

Antonio Giovinazzi 4 Il sogno australiano e il brusco risveglio cinese. Entrambe tappe di un percorso di crescita necessario. Senza indorare la pillola, perché due botti in due giorni nello stesso punto non sono certo il miglior modo di giocarsi una chance preziosa. Sono, però, al contempo due errori umanissimi. La voglia di spingere come un ossesso in qualifica, il piede pesante, e l’inesperienza, naturale e perciò comprensibile, di galleggiare in aquaplaning con gomme fredde ma con la voglia matta di tenere il piede giù. IRRUENTE

Lance Stroll 5 Doveroso prendere atto dell’ottima qualifica (10°), dopo i disastri combinati dal giovanissimo canadese a Melbourne. La gara dura due curve, ad agganciarlo è un pilota bravo ed esperto come Perez. Lance però chiude un po’ troppo la traiettoria al messicano… PASSI AVANTI

Antonino Rendina


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