Pagelle GP Brasile – Vettel fa ballare la samba a Bottas, Kimi mura uno scatenato Hamilton
Leggermente in sordina le Red Bull, Massa si congeda con onore...
A San Paolo la Ferrari pone fine alla maledizione della tanto attesa quinta vittoria stagionale, sfumata più di una volta per i più disparati eventi sfavorevoli. GP del Brasile (voto 8) appassionante, per la lotta tra i primi e per una rimonta da annali di Lewis Hamilton, assoluto protagonista anche quando chiude ai piedi del podio.
Sebastian Vettel 10 Il rammarico per la pole persa è lo sprone per una partenza cattiva, istintiva, da vero fuoriclasse. Bottas fulminato al pronti via e l’orizzonte verdeoro diventa il terreno fertile per giocarsi la gara della riscossa, scrollandosi di dosso negatività e critiche. Un assolo da campione per tornare a splendere, da condottiero risoluto e motivato qual è. Un GP che attenua le delusioni del 2017 e manda un messaggio piuttosto chiaro in ottica 2018. Quinta vittoria stagionale, quarantasettesima in carriera. PERFETTEL
Lewis Hamilton 10 La nemesi di Sebastian è un fuoriclasse recalcitrante, che non può accettare l’erroraccio commesso in qualifica, che parte dalla pit lane e incanta, concretizzando, senza avere pietà per gli avversari, il potenziale di una W08 tirata a lucido. Da ultimissimo a quarto, ma non è tanto il piazzamento, quanto la furia nel cercare il risultato, e i pochissimi secondi che lo separano dai primi tre posti. Nessun collega può dormire sonni tranquilli finché Luigi non si stanca di essere così in forma. ENTUSIASMANTE
Valtteri Bottas 6,5 Ottima la pole, aveva l’occasione di riaprire seriamente la corsa al secondo posto iridato. Si fa beffare in partenza da Vettel, e in seguito non dà mai l’impressione di poter seriamente impensierire il ferrarista. La pagella migliore, o meglio la stroncatura, gliela dedica Hamilton: “Non so come abbia fatto Valtteri a non vincere con una macchina così veloce”. Un secondo posto di inerzia, poco utile alla causa personale. ACCIDIOSO
Kimi Raikkonen 8 No, non ha lo spunto né il passo di Vettel, ma la differenza è minima, la gara resta ottima, il terzo podio consecutivo è incoraggiante dal punto di vista della costanza di rendimento. E poi lui, vecchio leone di Interlagos, caccia gli artigli negli ultimi giri, quando riesce ad ammansire Hamilton, guidando con maestria nel tratto misto, senza concedere “spazio” al rivale. Difesa da manuale e posizioni congelate. STOPPER
Max Verstappen 7 Il predestinato di casa Red Bull non può fare molto di più che mantenere saldamente la quinta piazza, con una Red Bull che dopo gare di altissimo livello è sembrata aver smarrito la via tra le curve di Interlagos. Timida difesa su Hamilton. IN SORDINA
Daniel Ricciardo 8 Da quattordicesimo a sesto, ma il potenziale dell’auto è quello e probabilmente sarebbe arrivato nella stessa posizione anche senza subire penalità in griglia. Con la differenza, non trascurabile, che si guadagna ogni posizione in rimonta con staccate da vero funambolo. Grande paura in chicane al primo giro, ma la tiene. GIOCOLIERE
Felipe Massa 8 Riscatta una stagione di alti e bassi con una gara da eroe di casa, gasato dalla torcida, da un passo d’addio che andava onorato. Il settimo posto è un bel risultato, nobilitato dalla lotta con il vecchio amico-nemico Alonso. SPIRITATO
Fernando Alonso 8 Basta che la McLaren lo “assista” un po’ ed è subito spettacolo. Fine settimana da vertigini d’alta quota, alla fine è ottavo al traguardo, divertendosi nel provare a rovinare la festa a Felipe fino all’ultimo metro. Ma va bene, eccome se va bene. ISPIRATO
Sergio Perez 6,5 Si vede solo nel finale, quando si aggrappa al trenino Massa e Alonso per provare un difficile doppio sorpasso. A punti, ma meno brillante di altre volte. INOSSERVATO
Nico Hulkenberg 6,5 Un punticino, ma la Renault non sembra proprio disegnata per Interlagos… IN SALITA
Carlos Sainz 6 Negli scarichi di Nico per tutto il fine settimana, ma fuori dai punti. SENZA LODE E SENZA INFAMIA
Pierre Gasly 7 Gara interessante, perché il francesino lotta, fa intravedere i muscoli, dimostrando di imparare velocemente. Senza dimenticare che la Toro Rosso che guida è una scuderia a corto di componenti della PU e in guerra con l’attuale fornitore. Dodicesimo sotto la bandiera a scacchi. VIVACE
Marcus Ericsson 6 Dopo aver perso il confronto in qualifica, vince il derby in famiglia con Pascal Wehrlein (5). Il passo gara è discreto. REATTIVO
Romain Grosjean 4 Perde la Haas in curva 7 speronando Esteban Ocon (6 d’ufficio, primo ritiro in carriera dopo 27 GP!). Mette fine alla gara del connazionale e compromette irrimediabilmente la sua. GIORNATA NO
Lance Stroll 5 Sfortunato a fine gare con una foratura che lo mette KO. Soffre molto con gli pneumatici, provando a lottare ma senza cavare un ragno dal buco. IN DIFFICOLTA’
Brendon Hartley 5,5 Non ha il ritmo di Gasly, ma nelle prime fasi di gara è senza radio e corre con la spada di Damocle di una Toro Rosso falcidiata dai problemi al motore. Non a caso la squadra lo richiama ai box dopo poco più di metà gara, probabilmente per risparmiare km in vista di Abu Dhabi. PASSEGGERO
Kevin Magnussen (5) Stoffel Vandoorne (5) Coinvolti irrimediabilmente nella carambola iniziale, ma per loro difficilmente ci sarebbe stata molta gloria.
Antonino Rendina
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