Pagelle del GP d'Australia

Pagelle del GP d'Australia

Torna il mondiale di F1 e tornano le pagelle di F1grandprix. Vogliamo ricordare che quanto scritto non intende ridurre ad un semplice numero la prestazione complessiva di un pilota, ma intende esaminare il weekend nel complesso con pacatezza, ironia e (quantomeno e' l'obiettivo che ci poniamo) un minimo di obiettivita'. Le pagelle vi accompagneranno per tutta la stagione 2009, per un campionato che si annuncia decisamente interessante. Se il buongiorno si vede dal mattino… buona lettura dal vostro pagellista di fiducia (si spera)!

Lewis Hamilton: 9 – Marziano. Il suo cameracar e' una via di mezzo tra quello di una vettura da rally e quello di una F1 presa direttamente dalla playstation. Con una monoposto in crisi di aderenza e trazione tira fuori da cilindro una gara tutta cuore e determinazione. Non si tira indietro dalla lotta (prevedibile) ma non commette errori di foga (un po' meno scontato…). Le da' quando riesce a darle, evita di prenderle quando invece le sberle sembrano piovergli addosso. Nei primi giri massimizza il potenziale delle gomme morbide compiendo sorpassi praticamente ovunque, salvo poi correre in difesa nelle fasi a lui non favorevoli. Fortunato a salire sul podio (virtuale) per via della scazzottata Vettel-Kubica e della penalizzazione inflitta a Trulli, ma anche il sesto posto che sarebbe arrivato senza gli imprevisti degli ultimi giri sarebbe stato un risultato eccezionale. Al momento e' l'unica certezza della Mclaren 2009. Campione.

Heikki Kovalainen: sv – Praticamente ingiudicabile. La sua gara finsce alla prima curva quando gli piove addosso Webber, a sua volta colpito da Barrichello. Impossibile evitare l'impatto: corsa finita e amen. In qualifica non se l'era cavata male, restando sui livelli di Hamilton, ma sappiamo dallo scorso anno che la differenza tra i due spesso vien fuori in gara. Sara' migliorato? lo scopriremo (forse) in Malesia. Chissà che con una vettura cosi' poco in palla non riesca a tirar fuori gli attributi, cosa che gli e' mancata lo scorso anno. Vedremo.

Felipe Massa: 8 – La sua gara e' condizionata pesantemente dalla strategia errata (con il senno di poi, ma mica tanto….) scelta dal muretto dei box. Parte benissimo con le morbide, poi subisce come tutti un drastico calo delle prestazioni ed e' costretto ad anticipare la prima sosta. A quel punto la sua strategia viene cambiata, e sorge spontaneo un dubbio: possibile che dal muretto non si aspettassero un degrado cosi' repentino? La sensazione di approssimazione e' forte, ma questo e' un altro discorso che non riguarda (strettamente) il pilota. Lui fa quello che puo', corre bene e non commette errori, anche se a onor del vero non sembra nemmeno strapparsi i capelli per cercare di dare una zampata. Ma alla prima gara della stagione e' difficile capire se le responsabilita' siano di chi guida o di chi viene guidato. Noi nel dubbio per stavolta stiamo dalla parte del pilota. Il ritiro gli nega la gioia di un bel piazzamento, che alla luce di quanto accaduto nelle ultime fasi avrebbe probabilmente salvato il weekend della Ferrari. Jellato.

Kimi Räikkönen: 5 – Anche qui e' difficile capire quanto di Kimi e quanto di Ferrari ci sia nella sua prestazione. All'inizio pare aggressivo, compie sorpassi e lotta come ai bei tempi. Poi pero' pian pianino si spegne, gira su tempi discreti e da' l'impressione di attendere qualcosa di imprevisto. Che negli ultimi giri arriva davvero, con la collisione Vettel-Kubica. Geniale. Peccato pero' che a quel punto la sua gara fosse gia' compromessa da un suo errore, imperdonabile. Uno sbaglio indegno di un campione dl mondo, aggravato dalla confusione e dall'approssimazione delle sue comunicazioni al box, che di fatto gli fanno perdere una marea di tempo al pit stop. Nel suo caso il ritiro nulla da' e nulla toglie ad una gara di fatto gia' conclusa. Non ci siamo: l'incidente cancella tutto quanto di buono compiuto fino a quel momento. Imperdonabile gettare al vento un possibile podio, ancor piu' grave se cio' avviene alla prima gara, quando bisogna quanto piu' massimizzare il risultato i virtu' di possibili problemi di affidabilita' dei rivali. Lo spettro dell'annata 2008 ricompare prepotentemente. Perseverante.

Robert Kubica: 6 – Il Re dei Polli. Chickens' King. Forse siamo troppo severi con lui, ma speriamo gli serva da monito. Butta via una possibilissima vittoria con una manovra di sorpasso discutibile non tanto in senso assoluto quanto per la tempistica. Davanti a lui infatti Vettel era praticamente fermo, e sarebbe bastato attendere altre 2-3 curve e affondare un attacco in condizioni migliori, magari all'interno. Le attenuanti ci sono, per carita': forse non poteva aspettarsi una resistenza cosi' strenua da parte di Vettel (con gomme finite), cosi' com'e' vero che se voleva attaccare anche Button per la vittoria doveva forzare i tempi, pero'….. Un po' di jella c'e' stata, pero' lui gli ha dato una grossa mano. Anche perché poteva evitare di finire a muro subito dopo, seppur senza ala anteriore. Il voto non rispecchia il reale valore della sua gara, ma da uno con il suo talento e' lecito attendersi meno errori. Maldestro.

Nick Heidfeld: 5 – In realta' pure qui ci sarebbe da disquisire. Il piazzamento finale e' condizionato dall'incidente al via, che gli fa perdere tempo e posizioni per la sosta ai box e lo lascia con una vettura non del tutto efficiente. Pero' e' anche vero che lui aveva il KERS e Kubica no, e alla fine della fiera tutta questa differenza tra lui e il compagno si e' vista, si', ma al contrario. Da uno della sua esperienza ci si aspetterebbe anche la capacita' di evitare botti al via. Pero' e' anche vero che la carambola ha visto coinvolti pure Barrichello e Webber, due che quanto ad esperienza non sono proprio messi male. Il 5 non e' tanto per la gara incolore (mai uno sprazzo nonostante tutto) quanto per un weekend un po' sottotono. Coraggio!

Fernando Alonso: 7 – Al solito e' lui il piu' sincero nelle dichiarazioni a fine gara, quando spiega di non aver notato grossi benefici derivanti dall'uso del KERS. Impagabile. Ad ogni modo la sua gara e' coriacea, costante, con una vettura che e' ben lungi dall'essere competitiva. Non commette errori, e' bravo ad evitare collisioni alla prima curva e punta tutto sul ritmo, cercando di tenersi fuori dai guai ed evitando di perdersi in duelli dispersivi. E' il massimo possibile oggi, lui lo sa e si adatta a questa situazione. Come lo scorso anno, del resto. Alla fine porta a casa punti preziosi, nell'attesa di tempi migliori. Costante.

Nelson Piquet jr: 5 – Anno nuovo, vita nuova. Cosi' si diceva: KERS, gomme slick, ali nuove… tutto cambiera'. Ed e' stato davvero cosi'. I valori si sono sovvertiti e le gerarchie si sono modificate. poche le cose che sono rimaste immutate. Tra di loro, ahimé, la sorte di Nelsinho. Il testacoda alla ripartenza dopo la safety car e' da antologia. Briatore parla di un non meglio specificato problema tecnico, ma la cosa, ahimé, puzza di scusa. Dall'esterno sembrerebbe infatti la classica leggerezza di chi non tiene bene in temperatura i freni dopo una neutralizzazione. E dire che fino all'errore Nelsinho stava correndo bene. Ma chi siamo noi, umili mortali, per contraddire il Flavione nazionale? Nel dubbio, comunque… ci fidiamo del nostro fiuto. E pace all'anima nostra se ci siamo sbagliati. Distratto.

Jarno Trulli: 7,5 – Arrivera' il giorno in cui i nonni racconteranno ai nipotini la saga di Jarno il grande, l'eroe degli abruzzi trapiantato in terra nipponica che si esaltava quando le condizioni volgevano al peggio. La gara di Trulli e' stata fenomenale. Dopo il via dai box a causa della penalizzazione inflitta alla scuderia, l'abruzzese ha infatti dato il via ad una grande rimonta, senza fare del 'cinema' ma con grande concretezza e saggezza tattica. Dopo un primo breve stint con le morbide Jarno ha saputo risalire compiendo sorpassi si ain pista che ai box, arrivando addirittura al terzo posto. Poi un sorpasso a Hamilton in regime di bandiere gialle lo priva del podio e lo rispedisce al 12° posto, ma la prestazione rimane. Senza quella leggerezza che macchia la sua gran corsa sarebbe stato da 10. L'errore e' grave, ma lui si giustifica adducendo un comportamento strano di Lewis. Ci piace credergli, almeno parzialmente. Coriaceo.

Timo Glock: 6,5 – Inferiore al compagno di squadra per rendimento e soprattutto per costanza, porta a casa un quarto posto frutto delle circostanze ma tutto sommato meritato. Parte dai box e corre come al solito con il coltello tra i denti, in maniera piu' che mai grintosa. Questo gli costa, come ahimé spesso accade, un paio di svarioni di troppo, senza i quali forse sarebbe potuto arrivare ancora piu' in alto. Resta molto tempo bloccato dietro Alonso senza riuscire a passarlo, ma e' anche un po' colpa sua. Alla fine comunque arrivano dei punti preziosi, e viste le performances cronometriche della propria vettura ha di che essere ottimista per la stagione. Focoso.

Sebastien Bourdais: 5,5 – Ad ascoltare le sue dichiarazioni a fine gara sembra di leggere un bollettino di guerra. Prima il grainig dopo 5 (!) giri, poi il troppo carburante, con la vettura che sembra un caravan (!!), poi una cintura che si allenta, poi addirittura un ulteriore mancato ingresso della Safety car (!!!!!!!) che l'avrebbe aiutato. Cose da pazzi. E in tutto questo il suo compagno di squadra, al debutto in F1, gli arriva davanti. No, decisamente non ci siamo. Alla fine raccoglie un punticino per via della penalizzazione inflitta a Trulli, ma per un pluricampione Champ Car e' troppo poco. Speriamo per lui che non si ripeta il copione dell'anno scorso, significherebbe che la Toro Rosso ha sbagliato a ridargli fiducia. Mezzo punto in meno per la stucchevole sequela di giustiuficazioni. Sveglia!!!!

Sebastien Buemi: 7,5 – Prima gara, due punti. Anche senza la retrocessione di Trulli avrebbe mosso la classifica. Non male, davvero. Non si fa prendere da timori reverenziali, corre ruota a ruota con colleghi ben piu' esperti senza commettere errori e senza cadere nella trappola dell'emotivita', sempre in agguato per un debuttante. Attiva per sbaglio il limitatore nelle prime fasi di gara, quando si trova ruota a ruota con Massa, ma e' un peccato veniale. E' superiore in gara al compagno di squadra, mostra un eccellente ritmo e da' vita ad una bella battaglia con Nico Rosberg. Il suo 'capo' Franz Tost lo elogia, e fa bene. Il voto forse e' un po' esagerato, ma va calibrato sul suo essere un rookie. Bravo.

Mark Webber: 5 – Stesso voto di Heidfeld, per cause decisamente simili. pure lui di esperienza ne ha parecchia sulle spalle, e pure lui cade nel trappolone della prima curva giocando all'autoscontro con Barrichello e rimediando danni alla vettura che lo spediscono in coda al gruppo. Certo che giocarti cosi' la prima gara della stagione, per di piu' in casa, non e' il massimo. Vedere lui e Heidfeld correre praticamente da soli in fondo al gruppone faceva quasi tenerezza. E tutto questo mentre il compagno di squadra Vettel, come direbbero gli inglesi, shines, da' spettacolo. Alla fine chiude ben lontano dalla top ten. Speriamo per lui che sia solo una giornataccia. Opaco.

Sebastian Vettel: 5,5 – Difficile, difficilissimo quantificare con un semplice numero la sua prestazione. Fino a tre giri dalla fine corre da campione vero. Senza KERS e senza diffusore 'speciale' si inchioda alla seconda posizione mostrando di avere un passo inavvicinabile per chiunque non sia inglese e guidi una vettura nippotedesca. Sfida Button a suon di giri veloci, scavando un solco tra lui e gli inseguitori. Poi, a tre giri dalla fine, in crisi con le gomme morbide, il patatrac. Con il senno di poi avrebbe dovuto lasciar passare Kubica… ma forse anche con il senno di allora, dato che la differenza di prestazioni dovuta alle coperture era imbarazzante. E le responsabilita' maggiori dell'incidente sono chiaramente le sue. Si scusa con Kubica e con i propri meccanici, con molta onesta', ma sbaglia a dire che al momento di impostare la curva si trovava avanti al polacco. Lascia Melbourne con una grande prestazione ma senza punti. Gli diamo lo stesso voto di Kubica: l'errore e' piu' grave, ma quanto fatto prima e' ancora piu' spettacolare. Sbadato.

Nico Rosberg: 6,5 – Dobbiamo constatare, ahimé, che sempre piu' spesso le prestazioni di Nico e della Williams si vanno via via spegnendo nel corso dei weekend di gara. Stavolta il finnotedesco (si dira' cosi'??) domina il venerdi', compie una buona qualifica ma poi in gara via via si perde. E la colpa spesso non e' nemmeno del tutto sua. Sbaglia lui nelle prime fasi di gara, quando si fa superare da diverse vetture, ma sbaglia la strada quando da' vita ad un pit stop che sembra un tagliando. E' comunque fortunato quando la Renault di Piquet lo sfiora senza urtarlo alla ripartenza dopo la safety car. Alla fine, in crisi con le Bridgestone supersoft, raccoglie tre punti che non fanno certo male ma che forse rappresentano un bottino un po' magro visto quanto fatto vedere alla vigilia (anche la Williams, lo ricordiamo, ha il famoso diffusore contestato da Renault, Ferrari e Red Bull). Non corre male, anzi, ma la sensazione di 'potrei ma non posso' (scusate la rivisitazione…) e' forte. Anche perche' il giro piu' veloce del GP e' proprio suo. Peccato, anche perché raccogliere punti ad inizio anno e' fondamentale per la Williams, da sempre in difficolta' con lo sviluppo durante il campionato. Modesto.

Kazuki Nakajima: 5 – Se per Nico lasciare l'Australia con soli tre punti e' un peccato, figuriamoci per Kazuki, che se ne va senza punti e lasciando in eredita' una bella dose di lavoro ai meccanici della squadra di Grove. Lui con onesta' ammette che l'errore e' stato solo colpa sua. Encomiabile. Chissa', pero', cosa gli avra' urlato dietro Patrick Head nel retrobox. Fino all'incidente non aveva commesso errori, tenendo un ritmo costante. Dall'incidente esce ferito non nel fisico ma nell'orgoglio – dice lui – e conta di rifarsi in Malesia. Glielo auguriamo…o quantomeno speriamo non faccia altri danni. Si sa, in Williams non navigano nell'oro. E gettare al via il vantaggio tecnico che il diffusore regala alla vettura (prima che qualcun altro lo copi…) e' imperdonabile. Sbattuto.

Adrian Sutil: 6,5 – Senza l'incidente in partenza, quando tampona Webber sfasciando l'alettone anteriore, poteva tranquillamente arrivare a punti. Invece e' costretto a rimontare dal fondo e si produce in una gara gagliarda, concreta e tutto sommato buona anche nel ritmo (11° giro veloce!). Certo la Force India e' quello che e', ma appunto perche' non si tratta di una macchina stellare e' piu' che mai necessario tirar fuori il massimo e, soprattutto, evitare di commettere errori. Lui stavolta ci riesce, e alla fine complici incidenti e penalizzazioni arriva ad un soffio dalla zona punti. Di piu', probabilmente, non si poteva fare. Un punto in meno per l'urto al via. Costante.

Giancarlo Fisichella: 5 – Sei in F1 da piu' di dieci anni, guidi per la vettura cenerentola del mondiale e sei alla prima gara della stagione. Quale migliore occasione per mettere a frutto il mix esperienza-affidabilita' magari approfittando degli errori o dei problemi degli altri? E, invece, cosa ti fa il Fisichella? Ti sbaglia completamente, e clamorosamente, la piazzola per la sosta ai box, costringendo i meccanici a fare la manovra per poter rientrare nella posizione giusta. Spettacolare. Impagabile. Nel precampionato si e' parlato tanto di costi relativi alla superlicenza, eccessivi secondo i piloti. Tutto giusto, per carita'. Ma per il rinnovo, a questo punto, una prova pratica ogni tot anni andrebbe fatta, come per la patente di noi comuni mortali… o no? Grazie Giancarlo per aver portato a galla il problema. In tutto questo, la gara passa quasi in secondo piano. Se non fosse che, oltretutto, chiude pure dietro al compagno di team Sutil. Bah.

Jenson Button: 9 – Dare 10 e' forse esagerato, considerato che per buona parte della gara sembra guidare con un braccio fuori dal finestrino, in pieno tamarro-style. Scherzi a parte, la prestazione (sua e della vettura) e' del tutto strabiliante. Si prende con autorevolezza la pole davanti al compagno di squadra, parte bene e fa ciao ciao con la mano a tutti gli inseguitori. E' pur vero che se Kubica e Vettel avessero mostrato entrambi un po' piu' di buonsenso forse il polacco l'avrebbe raggiunto, ma con i se e con i ma non si fa la storia. E la storia dice che, oggi, la BrawnGP e' di gran lunga la vettura piu' veloce del lotto, e lui il pilota piu' in forma. E se queste condizioni persistono… sara' durissima per tutti. Eccellente.

Rubens Barrichello: 6 – Guida un'astronave, piu' che una vettura di F1, eppure (nonostante l'esperienza proverbiale) riesce a incasinarsi la vita come pochi. Raccoglie la prima fila in qualifica, ma la getta via malamente con una partenza orribile. Start cosi' brutti non si vedevano da piu' di 10 anni, da prima dell'avvento dell'elettronica. Poi, non contento, innesca una carambola con una manovra azzardatissima, coinvolgendo Heidfeld, Webber, Kovalainen e Sutil. Piu' tardi si tocca con Raikkonen (in netta crisi di gomme) finendo di danneggiare la propria ala anteriore. Poi poco altro (come se non fosse sufficiente!!!). Senza l'harakiri Vettel-Kubica sarebbe arrivato quarto. E sarebbe stato imperdonabile. E invece chiude secondo, senza lode ma tutto sommato senza nemmeno grosse infamie. Il voto a questo punto e' presto scritto. Logico.

Manuel Codignoni
www.f1grandprix.it

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