Montezemolo: “Una Ferrari sempre in alto”

Il presidente della Ferrari ha criticato Michael Schumacher e Bernie Ecclestone

Montezemolo: “Una Ferrari sempre in alto”

“Voglio vedere una Ferrari sempre in alto è anche quest’anno è stato così” – Luca di Montezemolo non ha nascosto la sua soddisfazione per un’annata vissuta dalla Ferrari come protagonista, non soltanto in Formula 1 e nelle competizioni Granturismo, dove la 458 GT ha fatto incetta di titoli, ma anche sui mercati automobilistici di tutto il mondo –

“Godiamoci queste giornate, godiamoci una 458 competitiva dovunque e un’azienda che, malgrado un anno difficilissimo nel panorama mondiale, si appresta a battere tutti i record in termini di risultati economici, di numero di vetture vendute e di presenza nei Paesi.”

La Formula 1, non poteva essere altrimenti, soprattutto in Spagna, ha però tenuto banco nel tradizionale incontro con i rappresentanti dei media. “Comincio subito dalla fine, così ci togliamo il pensiero” – ha detto Montezemolo – “L’ho già detto altre volte ma voglio ripeterlo: sono orgoglio si quello che ha fatto la squadra e voglio ringraziarla per questo. In particolare, voglio ringraziare Fernando, che ha fatto la miglior stagione della sua carriera: devo fargli i complimenti perché non ha mia mollato ed è riuscito a dare più di quanto sarebbe stato mai pensabile. Mi ha fatto molto piacere vedere una grande seconda parte di campionato di Felipe, a dimostrazione che abbiamo fatto bene a tenerlo un po’ sulla corda prima di confermare la sua permanenza: è tanti anni che è con noi e questo finale di stagione sarà importantissimo per lui, non solo psicologicamente, per l’inizio del prossimo anno. Abbiamo avuto un’affidabilità straordinaria e questo è merito di Domenicali e di tutti i suoi uomini, così come sono siamo stati molto bravi nelle strategie e nei pit-stop: è difficile trovare dei veri errori in queste aree. Non abbiamo avuto una macchina all’altezza delle prime due e su questo dobbiamo migliorare. Per vincere delle gare bisogna partire davanti e per vincere il titolo bisogna vincere delle gare. Io voglio vincere il Mondiale e mi aspetto un grosso passo avanti dalla squadra in termini di organizzazione, metodi e qualità del lavoro: se sapremo dare una macchina in grado di vincere ai nostri piloti poi ci penseranno loro a completare l’opera. Quest’anno magari abbiamo avuto qualche tamponamento di troppo ma questo fa parte dello sport e ora dobbiamo guardare avanti. Festeggio ventun anni alla Ferrari: per me la cosa più importante è sempre stata avere una squadra unita, compatta, che lavorasse insieme e badasse al sodo. ”

Quanto alle vicende che hanno caratterizzato le giornate successive alla fine del campionato, Montezemolo è stato molto secco. “C’è stato qualcuno che ha gridato allo scandalo oppure ha detto qualche parola di troppo. La storia è semplicissima: abbiamo visto delle immagini, fra l’altro messe su tutti i siti Internet, e abbiamo ricevuto migliaia di richieste da parte dei nostri tifosi così abbiamo fatto la cosa più semplice e lineare: chiedere un parere alla Federazione, dicendogli che avremmo comunque accettato la loro decisione. Credo che sia il modo migliore di risolvere le questioni quando si hanno dei dubbi. La Federazione ha risposto che per loro Vettel aveva avuto prima del sorpasso una bandiera verde e allora abbiamo detto che per noi il discorso era chiuso: più lineari di così si muore! Approfitto di questa circostanza per fare i complimenti a Vettel e alla Red Bull perché hanno vinto e a noi piace fare i complimenti a chi ha vinto, sperando e volendo che l’anno prossimo siano altri a farli a noi. Poi se qualcuno ha detto qualche parola di troppo allora mi dispiace ma è peggio per lui.”

Richiesto di un parere su alcuni comportamenti evidenziatisi nell’ultimo scorcio di stagione, in particolare sulla facilità con cui Vettel ha potuto effettuare certi sorpassi, il Presidente si è così espresso: “Mi aspettavo un’ultima gara un po’ diversa da parte di Michael Schumacher perché è un pilota che ha legato alla Ferrari dei momenti straordinari e a cui noi ci sentiamo molto legati. Quanto al resto, non voglio fare alcun commento se non sottolineare che noi in passato siamo stati fortemente criticati per aver fatto un sano, doveroso, giusto e aperto gioco di squadra. Ho sempre detto ai miei piloti che non corrono per se stessi ma per la Ferrari. La nostra è una squadra, lo si vede ai pit-stop e lo si vede in pista ed una delle cose che più apprezzo di Felipe è il fatto che è sempre stato un uomo squadra e so per certo che lo è stato anche Fernando. Noi abbiamo avuto delle critiche da coloro i quali applicano questo gioco di squadra ma per giudicare queste cose bastano il pubblico e gli osservatori. Non mi piace fare delle polemiche fini a se stesse: guardiamo avanti, ognuno si è fatto il suo giudizio. Il comportamento della Ferrari ha sempre premiato il gioco di squadra e lo sport.”

Montezemolo ha anche gettato uno sguardo sul futuro della Formula 1: “Ci sono delle cose che non vanno bene in questo sport ed è arrivato il momento di chiarirle una volta per tutte nelle sedi competenti. Non possiamo avere più una situazione in cui il trasferimento di tecnologia dalla pista alla strada è ridotto al minimo, i motori e i cambi siano sempre gli stessi e l’aerodinamica stia diventando un qualcosa che non ha niente a che fare con la ricerca automobilistica. Inoltre, non può essere che in questo sport non si facciano test. Siccome è un po’ di tempo che lo diciamo, lo ripeteremo nelle sedi appropriate e, per il momento, non voglio aggiungere altro. Però la nostra pazienza ha raggiunto il limite e quindi bisogna che qualcuno se ne faccia una ragione se vuole che la Formula 1 abbia ancora aziende che investono e che la considerano, come ha sempre fatto la Ferrari sin dal 1950, il banco di ricerca più avanzato per le proprie macchine. Noi siamo dei costruttori non degli sponsor: non mi sta più bene che non si possano fare delle prove sull’asfalto, non si possa dare la possibilità ai giovani piloti di emergere e, siccome qualcuno ha usato in questi giorni l’espressione “it’s a joke” sono io a dire che è questo il vero “joke”. Sì, mi riferisco proprio ad una frase di Ecclestone: mio padre mi ha sempre insegnato che bisogna avere rispetto per le persone molto anziane, soprattutto quando arrivano al punto in cui non riescono più a controllare le parole. Quindi mi fermo qui. Certo, spesso l’anzianità è poi incompatibile con l’avere certi ruoli e certe responsabilità.”

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