Mike Hawthorn: “Le Papillon” – 1/2

Mike Hawthorn: “Le Papillon” – 1/2

Mike Hawthorn nacque a Mexborough Inghilterra, il 10 Aprile 1929. Come molti piloti professionisti fu iniziato alle corse dal padre, Leslie, il quale comprò un garage vicino al circuito di Brooklands appena due anni dopo la nascita di Mike. Il bambino crebbe tra le moto e le auto che passavano nel garage di famiglia, e il clima e la vicinanza al circuito lo portarono a nove anni a decidere – quasi il sogno di ogni bambino – di diventare un pilota.

Mentre Mike studiava a scuola e poi al college (ovviamente di indirizzo tecnico-meccanico) il padre gli forniva moto e auto con cui allenarsi in pista. La sua vita era quella di un giovane ragazzo come tutti, che amava la velocità, le ragazze e godersi una birra con gli amici.

Nel 1950 Mike decise di cominciare a fare sul serio. Così si iscrisse alla gara del Brighton Speed Trial della categoria 1.100cc classe sport e vinse la gara a bordo della sua 1934 Riley Ulster Imp KV 9475. L’anno dopo si iscrisse al Motor Sport Brooklands Memorial Trophy, gareggiando con la sua 1½-litre T.T. Riley. Vinse il campionato che si correva a Goodwood per un solo punto sul suo diretto inseguitore. Lo stesso anno prese parte e vinse altri due trofei: l’Ulster Trophy Handicap e l’Leinster Trophy. Il momento della rivelazione però fu in occasione dell’Eastern Trophy tenutosi a Goodwood nel 1952. Si trattava della prima volta in cui Mike correva in una monoposto, precisamente una Two Cooper-Bristol, che gli venne fornita da un amico di famiglia. Mike mise a segno due incredibili vittorie nelle gare di Formula 2 e Formula Libre, e chiuse al secondo posto la gara dedicata alle vetture di Formula 1. Si battè alla pari con avversari quali Fangio e Gonzales, guidando in maniera molto strana quella piccola vettura, dalla quale, dall’alto dei suoi 188 centimetri, egli  spiccava con tutto il busto. Per l’occasione inoltre, Mike, che di solito gareggiava con i suoi normali vestiti, che molto spesso svolazzando gli finivano in faccia, comprò una tuta bianca, ma aggiunse il suo tocco di stile, indossando anche il papillon, usanza che non abbandonò per il resto della sua carriera.

Per lo stesso anno, Mike, sempre seguito da suo padre, decise di unirsi alla Cooper-Bristol per il resto del campionato di Formula 1 disputando cinque delle otto gare in calendario, ottenendo degli ottimi risultati come due quarti posti in Belgio e in Olanda e addirittura un podio sul gradino più basso al Gran Premio di Gran Bretagna a Silverstone. Questi risultati gli permisero di conquistare 10 punti in classifica, chiudendo il campionato al quarto posto. All’ultimo appuntamento della stagione, Enzo Ferrari decise di dare una opportunità al giovane inglese, facendogli provare una delle Ferrari in gara. Sul circuito di Modena – gara non valida per il campionato di F1 – la prestazione di Mike non fu nulla di eccezionale ma nonostante tutto il commendatore si convinse e mise sotto contratto il giovane inglese per la stagione 1953.

L’anno successivo le prestazioni di Mike diventarono costanti e di rilievo. Chiuse quarto in Argentina e in Olanda, sesto in Belgio, quinto in Inghilterra e terzo in Germania e Svizzera. Ma la gara più bella fu quella che gli regalò la sua prima vittoria nel campionato di Formula 1: il Gran Premio di Francia. Dopo un duello con Fangio durato 30 giri, Mike la spuntò proprio sul traguardo per meno di un secondo, diventando il primo pilota inglese a vincere una gara in Formula 1, nonché, a 24 anni, il più giovane vincitore di un Gran Premio. Mike diventò un eroe. Sul podio quando venne suonato l’inno inglese, scoppiò in un pianto liberatorio, lasciandosi consolare da Fangio di fianco a lui.

“Un giovane simpatico, sempre di buon umore” [Juan Manuel Fangio su Mike Hawthorn]

continua…

Matteo Bramati.

 

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