Le Pagelle del Gran Premio di Ungheria

Voti al Weekend di Budapest

Le Pagelle del Gran Premio di Ungheria

LEWIS HAMILTON 10

Ancora lui, ancora una volta sul gradino più alto del podio. Lewis Non riesce a piazzarsi lì davanti a tutti al sabato pomeriggio a causa di una bandiera gialla che gli rovina il giro lanciato, ma poco male: dopo essersi esercitato per tutto il weekend sulla partenza, i risultati non hanno tardato ad arrivare. Con un degno scatto soffia nei primi metri la leadership a Rosberg e tenta da subito di fare la lepre. I doppiati, nel corso della gara lo rallentano notevolmente e Lewis in più di una occasione vede la figura di Nico un po’ troppo ingombrante negli specchietti. Nonostante questi piccoli ostacoli, i 70 giri di questa gara sembrano solamente una passerella per l’inglese, che in questa occasione diventa il pilota più vincente di tutti i tempi su questo tracciato.

NICO ROSBERG 6

In una gara dal sorriso di convenienza, torna ad emergere la netta differenza tra Rosberg ed Hamilton. Qualcuno pensa che a parti invertite le cose sarebbero finite allo stesso modo? Io decisamente non credo. Una volta persa la prima posizione, il tedesco si limita a seguire a ruota il proprio compagno di squadra, senza dare il minimo segno di vitalità se non in occasione di qualche doppiaggio favorevole. Alla fine perde per la prima volta in questo 2016 la testa del mondiale ma d’altronde … cosa vi aspettavate? Forse di più?

DANIEL RICCIARDO 9

Eccola finalmente la reazione che stavamo aspettando. Max, Max, Max, solo e soltanto Verstappen. Chissà che nottate insonni. Daniel in Ungheria si risveglia e tiene alto l’onore della RedBull ottenendo il terzo podio consecutivo per il team, e un ottimo terzo posto personale, grazie al quale risale in terza posizione nella classifica generale piloti. Terzo fin da subito, la grande impresa della sua corsa sono gli ultimi cinque giri, dove riesce abbastanza facilmente a resistere agli attacchi di Vettel. Niente da Fare ancora una volta per la Ferrari.

SEBASTIAN VETTEL 7

In un circuito dove i sorpassi sono rari come i piazzamenti a punti della Manor, qualificarsi dietro a Mercedes e soprattutto dietro alle Redbull, già di suo pregiudica la corsa. Quello che Sebastian riesce ad ottenere è una sola posizione guadagnata grazie ad un furbo undercut alla prima sosta, ma nulla di più. Negli ultimi giri c’era la speranza che potesse arrivare un podio, ma la configurazione della pista si è dimostrata troppo proibitiva.

MAX VERSTAPPEN 5.5

Tutti ogni tanto hanno un weekend non brillantissimo, e questa volta è toccato al giovane olandese, che fin dal primo pit stop ha perso posizioni e ritmo di gara, e non è riuscito a seguire il suo compagno di squadra nella rincorsa alle Mercedes. Nel finale si difende bene da Raikkonen, ma fin troppo bene, tanto da cambiare improvvisamente più volte la traiettoria in staccata. Questo causa il contatto tra la Ferrari e la Redbull – fortunato lui a non forare lo pneumatico – ma nessuna sanzione da parte dei commissari. Graziato.

KIMI RAIKKONEN 9

Non è la prima volta che la Ferrari, su questo tracciato, in qualifica, gliene combina delle belle, remember 2014. Ma sotto l’insegna de la calma è la virtù dei forti Kimi dimostra a tutti che l’età non è sinonimo di lentezza, recuperando ben otto posizioni rispetto a quella di partenza, numero che sarebbe potuto salire a nove senza lo zig zag di Verstappen costato al finlandese una preziosa bandella dell’ala anteriore. Dal momento del contatto la sua vettura non è stata più la stessa, e la mancanza di carico aerodinamico in certe curve era visibile persino dal divano di casa.

FERNANDO ALONSO 8

Una gara noiosa, come lui stesso la ha definita. Totalmente priva di azione in pista e solitaria questa corsa per il campione spagnolo. Si classifica alla fine settimo così come era partito. Il migliore, se non altro, del gruppo centrale di piloti, un buon risultato per tutta la squadra.

CARLOS SAINZ JR 7

Carlos parte dalla sesta posizione in griglia, ma subito viene passato da Alonso dopo pochi metri. Passa tutta la corsa ad inseguire il connazionale senza però riuscire a passarlo, viste anche le difficoltà dettate dallo stesso tracciato. La Tororosso, ad ogni modo coglie un piazzamento a punti, sempre utile e piacevole per i vertici della scuderia.

VALTTERI BOTTAS 6.5

Partito decimo, il finlandese riesce a mettere le sue quattro ruote davanti ad Hulkenberg fin da subito portandosi al nono posto. Da qui riesce a fare ben poco se non accodarsi ai due piloti spagnoli e concludere la gara in nona posizione. Anche per lui una gara abbastanza noiosa in questa domenica.

NICO HULKENBERG 5.5

Chi ha avuto una corsa decisamente più movimentata è il tedesco della Force India. In partenza perde subito una posizione nei confronti di Bottas, ma il vero dramma della corsa avviene dopo il primo pit, quando si ritrova bloccato dietro Kvyat e Massa, che gli tarpano le ali in una possibile rimonta. Il Tedesco non riesce a venire a capo di un sorpasso ed è costretto a rimanere ai margini della zona punti. Al secondo pit, commette un errore mentre è fermo alla piazzola dei box e perde la posizione nei confronti di Palmer, e i sogni dei punti si allontanano sempre più, se non fosse che l’inglese, con un testacoda gli regala l’accesso alla decima posizione su un piatto d’argento.

SERGIO PEREZ 6.5

Partito con l’idea di affrontare la gara effettuando una sola sosta, dopo il primo stop, una volta montate le gomme medie, il messicano non riesce a tenere la vettura in pista senza slittare a destra e a sinistra, allora dopo pochi giri, lui e il suo muretto decidono di cambiare i piani e tornare su due soste. Purtroppo al rientro ai box per montare l’ultimo treno di gomme, i suoi uomini non erano pronti e la sosta è durata decisamente più del necessario. A causa di questo imprevisto Sergio ha scalato in negativo la classifica, finendo appena fuori dalla zona punti.

JOLYON PALMER 5.5

Un sogno che svanisce. La decima posizione, tanto agognata, i primi punti in Formula 1 … L’inglese, dopo avere rimontato sette posizioni grazie alla sorprendente competitività della Renault su questa pista, sbaglia lì dove altre cento volte aveva fatto bene. Senza nessun motivo apparente si intraversa alla curva quattro perdendo tre posizioni in classifica. Alla fine chiude dodicesimo.

ESTEBAN GUTIERREZ 6

Parte quindicesimo ma subito nei primi giri combatte per risalire in classifica fino a portarsi al dodicesimo posto. Questi duelli in mezzo al gruppo non giovano alle sue gomme, che verso la fine dello stint non gli garantiscono una performance soddisfacente. Verso la fine della corsa, poi, accusa dei problemi ai freni e un degrado anomalo delle coperture, ciò nonostante riesce a conservare la posizione che occupa al momento chiudendo la sua corsa al tredicesimo posto.

ROMAIN GROSJEAN 5

Nulla ha funzionato nel pomeriggio del pilota francese. Niente ritmo e strategia discutibile lo fanno scendere al quattordicesimo posto finale, anche dietro al proprio compagno di squadra, fenomeno del tutto raro in questo 2016.

KEVIN MAGNUSSEN 5

Una brutta partenza condiziona la sua gara fin da subito. Il passo durante il primo stint si rivela buono, al contrario di quello del secondo stint di pneumatici supersoft. Bloccato alle spalle dei due piloti della Haas, il danese può fare ben poco per guadagnare posizioni. Non gli riesce il sorpasso ed è costretto ad accodarsi in classifica.

DANIIL KVYAT 5

Al via il settaggio della vettura si rivela errato, e il Russo a causa di ciò perde molte posizioni. Bloccato in fondo al gruppo, ritrova un buon passo solo su pneumatici supersoft, ma non riesce a fare altro che recuperare fino alla sedicesima piazza.

FELIPE NASR 5.5

Partito dalla sedicesima piazza in griglia, si porta immediatamente al quattordicesimo posto dopo il via. Al momento del primo pit stop rimane bloccato nel traffico perdendo due posizioni ma soprattutto perdendo temo nei confronti di piloti con diversa strategia. Non riuscendo a sfruttare a dovere le gomme nuove, alla fine delle valzer delle soste ricade in diciassettesima posizione.

FELIPE MASSA 5

Dopo il botto di sabato pomeriggio, le prospettive in gara su questo tracciato erano diventate molto basse. Al via, durante i primi giri il brasiliano accusa un forte problema al volante, più duro da un lato, e più morbido dall’altro, problema che gli impedisce di spingere come vorrebbe nella prima parte di gara. La sua strategia è ad una sola sosta, con l’idea di montare gomme medie nella speranza di risparmiare quei secondi preziosi di una eventuale seconda sosta, tuttavia le medie non reggono fino alla fine e Felipe si deve fermare a due giri dalla fine per riuscire a chiudere la gara senza forature improvvise.

PASCAL WEHRLEIN 6

Su un tracciato non favorevole alla piccola Manor, questo team e i suoi piloti tornano ad occupare le posizioni nelle quali eravamo abituati a vederli la scorsa stagione. Dopo un bello scatto al via del tedesco, la sua corsa si rivela un declino verso le ultime due posizioni. L’unica nota positiva del weekend è essere rimasti davanti alla Sauber – per altro molto disastrata – di Ericsson.

MARCUS ERICSSON 5

La sua gara si rivela compromessa dal brutto incidente in qualifica del Sabato. Deve infatti partire, all’inizio della corsa, dalla pit lane, vedendo tutto il gruppo davanti a sé. Per la prima arte della corsa non riesce a liberarsi della Manor di Haryanto, riuscendoci solamente in occasione della sosta, adottando una strategia più aggressiva sui pneumatici nella speranza di guadagnare qualche altra posizione. Le gomme, però, lo abbandonano repentinamente, e nelle ultime tornate è costretto a fermarsi nuovamente a montare coperture fresche per raggiungere il traguardo in sicurezza.

RIO HARYANTO 5

L’unico pilota di fatto a riuscire a concludere una strategia ad una sola sosta, senza però ottenere risultati degni di nota, o per lo meno diversi dal solito. Alla Manor hanno deciso di diversificare le strategie tra il tedesco e l’indonesiano, optando per un solo stop per Haryanto. Il passo su gomme medie lascia decisamente a desiderare, lasciando la Manor numero 88 all’ultimo posto disponibile in classifica.

JENSON BUTTON s.v.

Un vero peccato che tutti i guasti e i problemi di questo Gp si siano riversati su una sola vettura, proprio quella dell’inglese. Prima un problema al pedale del freno, poi un problema meccanico causa di elevato sottosterzo e infine una perdita d’olio nell’impianto idraulico. Arriva infine il ritiro dopo cinquanta giri di sofferenza.

 

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