Le Pagelle del Gran Premio di Singapore

Le Pagelle del Gran Premio di Singapore

La Ferrari fa man bassa in uno dei weekend che rimarranno nella storia: anzitutto per il non-dominio delle Mercedes, in difficoltà per tutto il weekend e mai un reale pericolo, in secondo luogo per lo strapotere di Sebastian Vettel, che il sabato straccia tutti in qualifica e la domenica fa il buono e cattivo tempo a seconda di quanto l’unico inseguitore – ossia Daniel Ricciardo – spinga forte per tentare l’aggancio. E vedere due Rosse a podio non capitava davvero da un bel po’, in quanto Raikkonen porta a casa un terzo posto che fa aumentare il bottino per quanto riguarda il campionato a squadre, mettendo un’ipoteca sul secondo posto. Sull’iridato piloti invece la strada è ancora lunga, ma sia Vettel che Rosberg ora vedono l’anglo-caraibico con il binocolo, anzichè il telescopio.

Sebastian Vettel 10

Weekend perfetto per il tedesco. Dopo un venerdì in cui lascia sfogare Kvyat e le Red Bull, sabato distrugge la concorrenza rifilando cinque decimi a Ricciardo e sette decimi al compagno di squadra. In gara fa quello che vuole: risparmia le gomme davanti a Ricciardo che non riesce mai ad attaccarlo. Non si fa fermare nemmeno da due Safety Car che annullano il vantaggio che aveva costruito sul pilota Red Bull con il quale è autore di un bellissimo duello cronometrico nel finale. Unica pecca al suo weekend il giro più veloce che va all’australiano.

 

Daniel Ricciardo 9

E’ l’unico vero avversario di Vettel per tutto il fine settimana. Ci prova, ma viene domato senza troppi problemi dal tedesco che lo lascia avvicinarsi mentre gestisce le gomme ma poi lo stacca agevolmente prima del pit stop. Si prende il giro più veloce nel finale, come detto, spremendo al massimo la sua Red Bull che più di così non può offrirgli. Sembra finalmente tornato quello delle tre vittorie dell’anno scorso in un weekend finalmente privo di sfortuna.

 

Kimi Raikkonen 7

Svolge il compitino e termina la gara al terzo posto. Mai incisivo nei confronti di Ricciardo e lontanissimo da Vettel che lo surclassa in qualifica come in gara. Bravo comunque a non commettere errori e a mantenere saldamente il terzo posto, mai insidiato da nessuno.

 

Daniil Kvyat 5

Gara sfortunatissima del pilota russo. Dopo un venerdì da sogno anche il sabato era partito nel modo migliore con Daniil davanti a Ricciardo nelle FP3. In qualifica un po’ di sfortuna lo relega al quarto posto, ma è in gara che Daniil  sprofonda. Durante la prima Safety Car viene passato dalle Mercedes, durante la seconda da Bottas, che non riesce più ad attaccare. Chiude sesto una gara che avrebbe potuto offrirgli molto di più. Inoltre perde lo status di prima guida in casa Red Bull a favore di un rinato Ricciardo.

 

Nico Rosberg 6

Chiude con al quarto posto, frutto del ritiro di Lewis Hamilton e della sfortuna di Daniil Kvyat, ma per tutto il weekend è lento e poco incisivo. Si avvicina al compagno di squadra in classifica ma nelle restanti gare dovrà più che altro guardarsi le spalle dal ritorno di Sebastian Vettel.

 

Lewis Hamilton 6

Dopo due giorni tremendi in gara le cose per lui sembravano mettersi bene quando con le Soft teneva il ritmo dei battistrada con le coperture più morbide, ma proprio in quel momento la sua power unit perde potenza e dopo essersi fatto sfilare dal gruppo rientra ai box per ritirarsi. Con quarantuno punti su Rosberg e ulteriori otto su Vettel conserva un vantaggio rassicurante in ottica campionato ma se anche a Suzuka la Mercedes sarà la stessa di Singapore Lewis dovrà stare attento al ferrarista.

 

Valtteri Bottas 7

Gara solida quella del finlandese che grazie ad una condotta regolare termina al quinto posto. Favorito dal ritiro di Hamilton, approfitta dell’errore strategico della Red Bull e dell’uscita della seconda Safety Car per sopravanzare Kvyat.

 

Felipe Massa 6

Parte bene ma all’uscita dei box dopo la prima sosta Hülkenberg lo colpisce. Felipe è così costretto ad una sosta supplementare e, dopo pochi giri, al ritiro per problemi al cambio. A Singapore per Felipe proprio non gira.

 

Nico Hülkenberg 3

Da quando la Force India ha portato il pacchetto B, Nico è costantemente più lento del compagno. A Singapore finalmente il tedesco inverte la tendenza qualificandosi davanti al messicano e tenendolo a bada alle proprie spalle durante le prime fasi di gara finchè Nico rovina una gara concreta impostando curva tre come se Massa non ci fosse. Contatto inevitabile, macchina che salta e finisce contro le barriere. I commissari lo penalizzano, giustamente, di tre posizioni sullo schieramento di Suzuka.

 

Sergio Pérez 7

Buona gara per il messicano che chiude settimo. Impossibile per lui provare ad insidiare le prime sei posizioni, ma grazie ad un buon passo e ad una buona strategia riesce a gestire le difficili fasi finali con le due Toro Rosso scatenate alle spalle.

 

Max Verstappen 9

Dopo una grande qualifica chiusa all’ottavo posto, sembrava essere sfumato tutto quando Max è rimasto piantato in griglia a causa di problemi tecnici. Ripartito con un giro di ritardo è riuscito a riaccodarsi agli ultimi – a pieni giri – grazie alla Safety Car uscita per l’incidente di Hülkenberg. Da quel momento Max ha spinto al limite fino al secondo ingresso della SC, quando la Toro Rosso ha richiamato i suoi due piloti e anziché montare gomme Soft, ha montato le Super Soft. Gli ultimi venti giri sono stati un vero spettacolo all’insegna dei due “torelli” che hanno superato Nasr, Maldonado, Grosjean e sono andati all’attacco di Perez che ha porto fine alla loro rimonta.

 

Carlos Sainz Jr 8

Gara fantastica anche per Carlos che seguendo il suo compagno di squadra si fa largo tra le Sauber e le Lotus. Peccato per i problemi tecnici che lo hanno afflitto alla ripartenza dalla prima Safety Car, quando è rimasto bloccato in folle venendo sopravanzato da tutto il gruppo. Nel finale la Toro Rosso vuole fargli guadagnare una posizione utile in ottica campionato ma Verstappen risponde urlando di no e Carlos ha le gomme troppo consumate per attaccare il compagno in pista.

 

Felipe Nasr 6

I cittadini devono piacergli visto che non andava a punti da Monaco. A dire il vero, questo decimo posto giunge dai ritiri altrui, per ultimo quello delle Lotus, ma Felipe torna finalmente davanti ad Ericsson che nella seconda parte di stagione si stava affermando come prima guida in seno alla Sauber.

 

Marcus Ericsson 5

Termina a pochi secondi dal compagno di squadra che gli soffia l’ultimo punticino disponibile, ma di fatto è l’ultimo del gruppo se la Lotus non fosse stata costretta ad un ulteriore Pit Stop per Maldonado e al ritiro per Grosjean.

 

Romain Grosjean 5

È autore di una discreta gara che lo porta all’ottavo posto fino a pochi giri dall’arrivo, ma la Lotus distrugge le gomme e dopo essere uscito dalla zona punti è addirittura costretto al ritiro ad un paio di tornate dal termine a causa proprio dell’eccessivo degrado.

 

Pastor Maldonado 4

Discorso simile a quello per il compagno di squadra, di cui è però costantemente più lento. Lotta con Button e con le Toro Rosso ma alla fine deve arrendersi e rientrare ai box per una sosta supplementare a meno di dieci giri dalla fine.

 

Fernando Alonso 5

Sembrava finalmente che la power unit Honda stesse dando pochi problemi e, dopo delle qualifiche incoraggianti, entrambe le McLaren viaggiavano in zona punti, ma come un fulmine a ciel sereno, dopo essersi preso il lusso di superare un Lewis Hamilton in difficoltà, Fernando è dovuto rientrare ai box e parcheggiare la propria auto nel garage.

 

Jenson Button 4

È stato costantemente alle spalle di Alonso per tutto il fine settimana ma, come detto, si trovavano entrambi in zona punti a metà gara, nonostante una sosta da quaranta secondi per il britannico a causa di una ruota che non si avvitava e dopo alcuni problemi ai freni patiti ad inizio gara. Poi il contatto con Maldonado per una manovra poco felice dello stesso Jenson che si è così privato di metà ala anteriore e dopo alcune tornate il ritiro definitivo. Non un weekend incoraggiante per le McLaren alla vigilia della gara di casa per la Honda.

 

Alexander Rossi 6

Buon debutto per il pilota statunitense che alla prima apparizione sfiora il miglior piazzamento stagionale della Manor ottenuto da Mehri ed eguaglia quello di Stevens che tiene abilmente dietro per tutta la gara. Nonostante i problemi di altezza che condizionano l’impugnatura del volante e l’uso della frizione in partenza, Rossi ha portato a termine forse la gara più difficile della stagione in termini fisici. Unica pecca al suo debutto è lo scompiglio che crea dopo l’uscita della Safety Car quando, non essendosi sdoppiato in tempo, riparte al terzo posto e fatica a farsi da parte.

 

Will Stevens 4

Brutta gara del britannico che segue per sessanta giri il nuovo arrivato che al debutto si piazza davanti al più esperto compagno. Uno smacco per Will che dopo quasi una stagione sulla Manor viene battuto da un novellino.

 

Le Pajelle: Il meglio e il peggio del weekend  (A cura di Andrea Villa)

L’intruso in pista: 3

Come i mojito bevuti prima di compiere una bravata del genere. Entra in pista indisturbato, la attraversa prima che sopraggiunga Vettel, scatta un paio di foto e poi come niente fosse se ne esce. Non conosciamo la sua identità né tantomeno la sapremo, dal momento che è stato arrestato dalla Polizia di Singapore. Gli amici non lo rivedranno molto presto, dato che nel paese si può riceve una multa sino a 1000 dollari per non aver tirato lo sciacquone dei WC pubblici. Una cosa però è sicura al 100%: invasore di pista significa vittoria Ferrari, davvero curioso come dato.

FIA: 2

Forse non sono ancora chiari i meccanismi della Virtual Safety Car: non far entrare il povero Maylander – che vuole godersi il panorama cittadino – e far mantenere i distacchi tra i piloti, congelandoli di fatto. Poi si accorgono dei detriti e, memori di Spa, fanno entrare Bernd e la GT per non ritrovarsi Arrivabene davanti a casa il mattino seguente, ma combinano comunque una frittata. Poi a fine GP richiedono alla Ferrari delle scuse ufficiali per non aver rispettato le regole al parco fermo, durante le premiazioni – unsafe release di pedoni? Il fatto si conclude lì, speriamo che a Suzuka nessuno faccia cadere del succo di frutta dai tavoli o verrà retrocesso in fondo allo schieramento, zona mensa cuochi.

Max ‘NO’ Verstappen: 00

No, il voto non indica il tipo di farina integrale, bensì i cosiddetti attributi – e perché no, l’arroganza e la spregiudicatezza di un 17enne. Siamo sinceri, che bello aver sentito quel secco ‘no’ via radio! Carlos è più veloce di me e Pérez? Bene, che mi passi e poi faccia lo stesso con Checo, ma io lo vedo lontano dai miei specchietti. Racconta poi il papà Jos:”Se Max lo avesse fatto passare gli avrei dato un calcio dritto nei gioielli di famiglia”. Insomma, bene la grinta e la tenacia nel mantenere il risultato, simpatico l’episodio, ma occhio a non bruciare quello che, al momento, è un pilota molto veloce ma che deve fare ancora tanta esperienza.

 

 

Mattia Tremolada

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