Le Pagelle del Gran Premio di Gran Bretagna

Voti al Weekend di Silverstone

Le Pagelle del Gran Premio di Gran Bretagna

LEWIS HAMILTON 10 

Difficile immaginare un Gran Premio di Gran Bretagna senza pensare ad una vittoria del beniamino di casa. Lewis si è sempre trovato bene sulla pista ex aeroporto militare della RAF, e quest’oggi lo ha dimostrato per la quarta volta nella sua carriera, portandosi via da Silverstone l’ambitissima e particolarissima coppa riservata al vincitore. Pole e Vittoria, come una delle sue migliori gare in carriera, gara che ha visto asfalto asciutto e asfalto bagnato, proprio come piace a lui, mago della pioggia. Meritatissimo il bagno di folla nel finale, questi sono momenti che nella memoria di un campione non si dimenticheranno mai. Showman.

MAX VERSTAPPEN 10

Lo stesso voto del vincitore, seppur arrivato secondo dopo la penalità inflitta a Rosberg. Il 18enne è già aggressivo alla partenza, quando riesce a capire le difficoltà di Nico sul bagnato e dopo qualche giro infilarlo con un’innata abilità all’esterno, dove mai prima nessuno aveva osato o ci era riuscito. Nella seconda parte di gara si trova a gestire la rimonta del tedesco e segnala il degrado del posteriore, trovandosi costretto a lasciare la posizione. Quando dal box lo informano però della difficoltà di Rosberg tenta di riacciuffarlo ma non si porta mai in zona DRS, creando un serio pericolo. Gli ottimi tempi, la costanza e la mente fredda unita a riflessi fulminei lo proiettano sempre più verso un futuro da Campione. Maxterminator.

NICO ROSBERG 5

Non ce ne vogliano il pilota ed i suoi fans, ma questo weekend è stato segnato da molte ombre per il buon Nico. Giustificato in parte dal non avere girato il Venerdì pomeriggio durante le FP2 – per cause non sue ma della monoposto – il sabato fa quel che può per arginare il best lap di Lewis. La domenica dimostra che il balance ottimale non è stato trovato sulla sua monoposto: dopo la Safety Car prende secondi su secondi dal compagno di scuderia, sembra scivolare sulle uova e deve lottare con l’arrembante Verstappen per quasi tutto il GP, dando vita (fortunatamente) ad una bella sfida che ha movimentato il GP britannico. Quando la settima marcia va a farsi benedire il Team gli indica cosa fare (irregolarmente) e dopo ore la FIA lo punisce con una posizione di retrocessione. Il mondiale ora è più difficile per il tedesco. Keep Calm.

DANIEL RICCIARDO 7

Per ogni Gp c’è sempre qualcuno che viaggia nella terra di nessuno, qualcuno che, pur non venendo mai inquadrato, conserva con autorevolezza la sua posizione. Questa volta è toccato all’australiano, che, come già dicevamo in occasione del Gran Premio d’Austria, viene messo in ombra dal fenomenale talento olandese, nonché suo compagno di squadra. Daniel parte in quarta posizione e mantiene per tutta la gara il suo piazzamento in classifica, né pit stop, né le condizioni scivolose dell’asfalto gli creano problemi, ed è quindi libero di chiudere la gara in solitaria. Ma questo sarà un bene o sarà un male. Comparsa.

KIMI RAIKKONEN 6.5

Fresco Fresco di contratto firmato per il 2017, Kimi se la ride anche un po’ sotto i baffi. Quest’anno tutte le sfortune ce le ha Seb, almeno nella stessa quantità di quelle toccate al finlandese nel 2015. Purtroppo la corsa in quel di Silverstone non è tutto sommato un granché, lontano dalle Red Bull e dalle Mercedes ritrova ritmo solo dopo la sosta, quando monta mescola media, rischia seriamente alla curva 1 un paio di volte, dove deve anche concedere posizioni a Sainz Jr. e compagnia, per fortuna poi concludendo quinto, seppur lottando a più riprese con il sottosterzo. Iceman is the new Black.

SERGIO PÉREZ 7 1/2

Il sabato al termine delle qualifiche è undicesimo, apparentemente senza riuscire a trovare il giro veloce come il suo compagno di scuderia. La domenica però si presenta la pioggia ed il messicano come a Monaco sembra trasformarsi. Azzecca la migliore strategia possibile quando è il momento di passare dalle rain alle mescole d’asciutto, restando per parecchio tempo in quinta posizione quando solo Räikkönen riesce a superarlo. Rimane uno tra gli altri dei mai inquadrati ma con la sua prestazione si conferma in costante crescita, portando a casa punti preziosi per il suo campionato e per quello del Team. Sostanzioso.

NICO HULKENBERG 6 1/2

Ottavo tempo il sabato pomeriggio, il tedesco fa una gara fotocopia di quella di Checo ma non riesce ad avere un ritmo in crescendo. Dopo il cambio si trova dietro al più in forma compagno e passa i restanti giri a rincorrerlo, giungendo sulla linea del traguardo a soli 770 millesimi di distacco. Ottimi punti per la Force India che piazza entrambe le vetture a punti, ma il tedesco continua a non convincere fino in fondo sebbene conquisti tre punti. Non al top.

CARLOS SAINZ JR. 7 1/2

Lo spagnolo figlio d’arte offre ancora una volta al Team il meglio che può. Nono in qualifica a sorpresa, la sua Toro Rosso si adatta in fretta alle curve del circuito britannico tanto che poi in gara si trova a competere per la sesta piazza. Tuttavia un testacoda dopo il cambio gomme, causato da una striscia di bagnato, lo costringe a restituire un paio posizioni. Tuttavia il giovane Carlos non si scompone e riprende lesto il ritmo, riuscendo a concludere in ottava posizione a otto secondi dalle Force India. Peccato davvero per la “trottola” verso la metà della corsa, altrimenti la sua prestazione sarebbe potuta essere ancora meglio. Una bella boccata d’aria comunque dopo a deludente Austria. Max arrivo.

SEBASTIAN VETTEL 6-

Insufficienza questa volta per il tedesco. Sfortunatissimo il sabato, quando deve sostituire il cambio per la seconda volta in due giorni, paga cinque posizioni ed è undicesimo, dopo una qualifica non certamente esaltante che lo relega anche dietro al compagno di scuderia, beccandosi 7 decimi. La sua gara è altalenante: al via mantiene l’undicesima posizione e resta dietro al trenino formato da Toro Rosso, Williams con Bottas e McLaren con Fernando Alonso senza riuscire ad attaccare. Il Team decide di allora di azzardare la strategia della mescola da asciutto, montando le medie, e di fatto dopo qualche giro il tedesco fa segnare il miglior crono. Tuttavia si gira e perde parecchio tempo nella foga di spingere al massimo, rimontando sul finale quel che può in un weekend che gli vale solo il nono posto. Gli viene rifilata anche una penalità di cinque secondi per «aver spinto Massa fuori dal tracciato», la presa di posizione a nostro modo errata da parte dei giudici che alla fine non ha influito sul risultato. Mondiale lontanissimo.

DANIIL KVYAT 6 1/2

Strano weekend per il pilota russo, che già dalle prove libere del venerdì lascia intendere un ritmo sottotono rispetto al compagno di scuderia ed al potenziale che la vettura effettivamente ha. La qualifica infatti rispecchia un periodo che sembra buio per il pilota 22enne: quindicesimo, dietro anche alle Haas. In gara invece sembra avere un ritmo migliore e complice la gara un po’ pazza riesce a sfruttare i problemi altrui per arrivare decimo, a 10 secondi da Sainz Jr. ed a 6 da Vettel, poi tramutati in nove decimi per la penalità del tedesco. Occorre maggiore grinta se si vuole tenere stretto – almeno – questo sedile e Daniil deve farlo. Keep pushing.

FELIPE MASSA 5

A sorpresa uno degli eliminati al termine della Q2 il sabato pomeriggio, il brasiliano soffre con la sua Williams diversi problemi che non riesce a risolvere per tutto l’arco del fine settimana. In gara ha un passo modesto ed a tratti si trova in zona punti, quando poi però viene attaccato da Vettel e finisce leggermente largo insieme al tedesco – a causa dell’umido e dei pneumatici a fine vita del ferrarista – nemmeno le mescole più morbide dopo il secondo pi-stop lo salvano dall’arrivo di Kvyat, che gli soffia un arrivo a punti. Anonimo.

JENSON BUTTON 5

Dopo la bella prestazione in Austria, una gara da McLaren 2015 quella di Jenson. Il sabato in qualifica il Team compie lo stesso banale errore di una settimana prima, quella volta su Alonso, facendolo praticamente eliminare al termine della Q1. E quando la domenica pomeriggio arriva la pioggia, in cui Button sperava per poter sovvertire il risultato, la solfa non cambia: la sua McLaren non ha un passo adeguato ed il Campione del Mondo 2009 chiude dodicesimo la gara di casa. Senza ritmo.

FERNANDO ALONSO 5

Un’insperata top 10 il sabato stampa un sorriso alla Ricciardo sulla faccia di Fernando, che dichiara di voler chiudere in alto. Al via si dimostra veloce e rimane incollato al secondo gruppo di testa, sperando anche di poter giungere intorno alla settima posizione, ma dopo il cambio gomme i suoi sogni si infrangono quando una parte di umido lo fa finire di traverso dentro la ghiaia prima, nuovamente sull’asfalto poi. Un errore che gli costa molto caro e lo fa uscire dai punti, davvero importanti anche in questa stagione con molti ritiri per lui e la McLaren.

VALTTERI BOTTAS 4

Una gara molto amara per il finlandese, che lotta tutto il tempo con lo sterzo per tenere a bada una Williams molto scorbutica, fino a quando non sopraggiunge il temuto testacoda che lo manda nel panico. Da lì in poi è solo un girare per vedere il traguardo ed il fatto che sia stato impensierito addirittura da una Sauber verso la metà di gara non può che far suonare qualche campanello di allarme a Sir Frank Williams. E pensare che partiva dalla settima casella. Deludente.

FELIPE NASR 6 1/2

Quest’anno portare la vettura a punti è davvero improbabile, ma Nasr riesce perlomeno a tenerla in pista discretamente la domenica, dopo l’ennesima qualifica dalla retrovie. Mai inquadrato se non in occasione del duello con Bottas, quando gli rimane attaccato per diverso tempo, alla fine deve cedere e conclude quindicesimo. L’unica speranza per il Team Sauber è che arrivi davvero la firma del gruppo Tetrapak, la compagnia svedese già sponsor del compagno di squadra. Fa quel che può.

ESTEBAN GUTIÉRREZ  5

Quattordicesimo tempo per il messicano al via, la sua Haas soffre di telaio in una pista che ne richiede parecchio e non può che concludere lontano dai punti, sedicesimo e dietro anche alla Sauber di Nasr. Pacchetto mal assortito.

KEVIN MAGNUSSEN & JOLYON PALMER 4

Un altro weekend da doppio zero per la scuderia francese con la banana su quattro ruote più veloce del mondo. Se il danese riesce perlomeno ad entrare di un soffio in Q2, la gara è un disastro per entrambi: senza ritmo e con una vettura che spinge sempre nella direzione errata il risultato è un doppio ritiro. Per Palmer anche la penalità per unsafe release, a causa di una gomma non montata alla fine di un pit, mentre Kevin ha subito un danno alla scatola del cambio. Occorre esperienza

RIO HARYANTO 5

Finisce dritto quando monta le gomme da asciutto, anche lui “colpito” dalle strisce di umido ancora presenti sul tracciato di Silverstone e non può più fare nulla quando vede le sue ruote posteriori girare a vuoto. Fugace.

ROMAIN GROSJEAN 5

Stesso voto del compagno di squadra, si qualifica di una posizione davanti ma anche la sua vettura con telaio Dallara e motore Ferrari non ha ritmo per tutto l’arco della sua corsa. È costretto poi a ritirarsi per problemi tecnici, non vedendo comunque mai la zona punti.

MARCUS ERICSSON S.V.

Il brutto incidente del sabato deve aver sicuramente lasciato qualche ferita al povero svedese, che la domenica si presenta a bordo della vettura ma non nelle migliori condizioni. Fa quel che può finché un guasto tecnico lo riporta definitivamente ai box. Sfortunato.

PASCAL WHERLEIN 4 1/2

Dopo il suo primo punto in Austria arriva un ritiro per il giovane tedesco che dopo soli 6 giri esce di pista. Partito dietro al compagno di scuderia, si lascia ingannare dall’umido e prova ad allargare la traiettoria per acquistare velocità, ma ciò non funziona e si trova irreparabilmente nella ghiaia. Le curve delle piste bisogna conoscerle bene Pascal, a partire dal nome, non come la conferenza stampa del giovedì! Rimandato all’Ungheria.

 

Matteo Bramati, Andrea Villa

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