Le 10 Pillole del GP di Montecarlo 2011

Le 10 Pillole del GP di Montecarlo 2011

Nuovo appuntamento con le Pillole per il GP di Montecarlo, ritardate per permettere all’autore di riprendersi dal weekend e dal viaggio nel Principato.

Foto di copertina dedicata al vincitore di giornata sul ring di Monaco, per KO tecnico, della categoria autoscontri. Zero danni subìti, due sfidanti al tappeto.

1 – Sebastian Vettel – Lo chiamavano fortunello, ora è ‘il paraculato’
Ormai è associato alla pubblicità ‘ti piace vincere facile?’. Poco importa se, con la prima Safety Car, rimane fregato con Button e Alonso già a posto con le soste e in Red Bull si inventano di rimanere fuori, con le stesse gomme, per 55 giri. Sembra quasi che nessuno se ne accorga, ma fino a quel momento la gara era totalmente compromessa. Ma‘tanto, con quell’astronave, potrebbe girare anche sui cerchi e vincerebbe comunque’. Bel modo di intendere la F1. Allora sequestriamo gli ultimi 20 Mondiali. Bene, bravi, bis.

2 – Fernando Alonso – Il Gladiatore
Purtroppo non è sincronizzato di un anno rispetto alla macchina. Ci spieghiamo. Nel 2010, quando la F10 andava e forte, tra errori suoi e dei box, e nonostante i forni delle lattine, il Mondiale è saltato. Ora, che la F150 fa quel che può ma non ha niente a che vedere con la precedente vettura, Nando sfodera prestazioni da Nando, quello dei tempi d’oro, quello che i ferraristi odiavano, per intenderci..Per la Cabala, da quando non parte quinto non ci sono problemi, anzi! Che sia quella piazzola che porti rogna?

3 – Michael Schumacher – Croce e Delizia
Sì, confermiamo, la quinta piazza porta sfiga. Ne sa qualcosa il nostro Zio, che parte e poi rimane a fare il palo per due secondi. Rompe il muso, lo passano tutti compreso Maylander, rientra, si fa cambiare mezza macchina e inizia un’altra gara (qualche simpaticone si chiede se, ai box, abbiano cambiato anche il pilota). Evidentemente mentre gli cambiano mezza macchina si dimenticano un pezzo, e fonde quando è davanti al biondino compagno di squadra di parecchi secondi (dopo un bel sorpassone), mentre prima della sosta era dietro di 15/20. Da segnalare anche l’infilata a Hamilton, da amarcord del primo Schumi. E’ ancora vivo, acciaccato ma vivo. Vai Zio.

4 – Lewis Hamilton – Croce e Delizia atto secondo
Dalla prossima gara avrà in abitacolo un santino di Whitmarsh reggente un cartello ‘Be careful, remember Drive Through’ e, probabilmente, la sua Mclaren verrà fornita di protezioni perimetrali simili a quelle degli autoscontri. Calimero (come si definisce lui stesso con dichiarazioni imbarazzanti sull’etica razzista) andrebbe teletrasportato indietro di 20 anni, quando le sportellate erano la prassi, le fighette non c’erano, le sanzioni si comminavano solo per tentati omicidi. Al posto giusto, nel decennio sbagliato. Tranne per la Nicole.

5 – Jenson Button – Alla faccia del Paracarro
Il vero Lewis questa volta si vede a bordo della vettura n°4. Il biondone corre una prima parte di gara da urlo con la quale avrebbe meritato anch’esso la vittoria, ma rimane imbottigliato dalla sua stessa strategia. Non è che perchè si chiamano Pirelli bisogna fare per forza tre soste, eh. Comunque, evidentemente, chiamarlo Paracarro gli porta bene, continuino pure così. Spiace questa avversione verso di lui che risale al doppio fondo Brawn, ma poco importa. Chi va piano (insomma..) va sano e va lontano. Concreto.

6 – Felipe Massa – Barrichello mode on
Ok, Luigino ti ha probabilmente rovinato la gara, ma chiedere sanzioni a gran voce come i calciatori chiedono le ammonizioni è ancor meno rispettoso di quanto subìto in gara. Anzi, sa proprio di pianto alla Rubens. Perchè in pista si lotta con il coltello tra i denti, fuori no. Detto questo, anche stavolta Felipe mostra i suoi limiti. Si salva giusto per il gran passaggio su Rosberg (ormai sui cerchi), per il resto poco o niente. Piangere meno e guidare di più, please.

7 – Mark Webber – La nuvola di Raikkonen
Se l’anno scorso le noie capitavano tutte al Baby, nel 2011 si è pensato bene in Red Bull di farle passare tutte sulla numero 2. E così, il Canguro, patisce una sosta ai box in cui può farsi una doccia. Come in Cina, il Mark Furioso rimonta fino alla quarta piazza. Sarà l’anno delle grandi rimonte, evidentemente. E pensare che 12 mesi fa festeggiava la vittoria. L’anno di grazia passa una sola volta. Sconsolato.

8 – Pastor Maldonado – ‘Ciò che poteva essere’
Iniziamo citando una nota canzone. Che grinta, il ragazzo. Per tutto il weekend gira con tempi buonissimi, quasi a farci pensare che stia guidando una Williams-Renault del 95. Invece è al volante di un’onesta barchetta ma, tra le curve, se la cava davvero benissimo, sicuramente meglio dello Zio Rubens. Meriterebbe ampiamente il sesto posto sudato in gara ma, quando Calimero arriva alle spalle come un tir, non si sottrae alla sfida e rimedia il ritiro. Ancora un po’ di esperienza e potrà far strada. Che Pasta, Pastor.

9 – Kamui Kobayashi – un Ninja si aggira intorno a noi
Eccolo qui, uno degli eroi di giornata. Parte dodicesimo, scava un tunnel supplementare e finisce addirittura quinto, sorpassato per pochi giri dal Canguro che gli soffia la quarta piazza. Che dire: le parole ormai si sprecano per questo Nippo. Altra gara da 8 pieno in pagella. Costante, incazzoso, veloce. Che qualcuno gli dia una macchina da alta classifica in mano, invece di prendere i soldi dai tassisti.

10 – HRT – Clamoroso al Cibali
Citiamo il grande Sandro Ciotti per notare che anche questa volta le due HRT sono giunte al traguardo. Ovvio, con rispettivamente tre e quattro giri di ritardo. Passando al Tabaccaio pareva di ascoltare auto di categoria infinitamente minore. Praticamente entravano con 4 marce in meno (e quindi in retro) rispetto al resto del gruppo. D’altronde, l’importante è partecipare, no? Contenti loro.

Fuori Concorso – Bernd Maylander
Siamo commossi. Un boato tra la folla, una ola immensa si è sollevata dalle tribune quando, finalmente, il Nostro ha potuto mostrare le sue doti, e mica in una pista giocattolo, ma direttamente dove i guard-rail ti fanno pelo e contropelo. Primi punti iridati per il Maylander, come premio per i suoi 40 anni compiuti proprio domenica. Auguri, figli maschi, e buona rincorsa mondiale! Rinato. Da domenica il Mondo non sarà più lo stesso.

MENZIONI SPECIALI
Distrazioni fatali
Tre incidenti nello stesso punto (Petrov, Rosberg e Perez). Come mai, vi chiederete voi? Un dosso assassino? Ma va. Uscite voi dal tunnel e trovatevi di fronte tanta fauna Monegasca. Vi vorremmo vedere a frenare correttamente senza distrarvi.
PS per i più sensibili – ovviamente si scherza viste le buone notizie su Perez e Petrov. Riprendetevi presto!

Arrivederci al prevedibile caldo pazzesco del Canada. Previste tra le 100 e le 150 soste ai box.

Alessandro Secchi
F1Grandprix.it

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