La logistica della trasferta americana secondo la Scuderia Toro Rosso

Tante curiosità sulla logistica per Austin, Città del Messico e San Paolo

La logistica della trasferta americana secondo la Scuderia Toro Rosso

Ritroveremo le notti d’oriente per l’ultimo appuntamento di questa stagione, ad Abu Dhabi, a fine novembre. Ma adesso il Circus ha lasciato l’Asia, dopo il back-to-back Malesia-Giappone e si sposta verso il Nuovo Mondo… le Americhe! Si inizia con un’altra coppia di gare consecutive, già a fine ottobre: Stati Uniti-Messico. E si proseguirà a novembre con la tradizionale gara di Interlagos, in Brasile.

Tre Gran Premi, tre trasferte tra Nord, Centro e Sud America che mettono in moto l’enorme struttura logistica della Formula 1 e dei singoli team, impegnati a movimentare uomini e mezzi da un continente all’altro per farsi trovare pronti sui campi di gara di questa ultima fase del Mondiale 2016. Per quanto riguarda la Scuderia Toro Rosso, gran parte del materiale, comprese le nostre monoposto, ha in realtà lasciato la nostra factory di Faenza lo scorso 9 settembre, poco dopo il nostro Gran Premio di casa, a Monza.

Da quel momento, i telai hanno viaggiato per affrontare i Gran Premi di Singapore, della Malesia e del Giappone. Ora è appunto la volta degli Stati Uniti, in vista della gara di Austin, in Texas. Poi Messico, Brasile e Abu Dhabi: praticamente le nostre STR11, a meno di imprevisti, non torneranno più a casa fino alla fine di questo Mondiale 2016, quando la loro carriera agonistica sarà sostanzialmente conclusa. Ma come viaggia tutto questo materiale? Tutto viene smontato, vetture comprese, e sistemato all’interno di numerose casse che viaggiano poi a bordo di aerei cargo. Il nostro personale ritroverà tutto, volta per volta, direttamente in pista, per affrontare una nuova gara. Ciò che viaggia da un circuito all’altro, senza tornare a casa, prima di essere riutilizzato.

Ma c’è anche del materiale che torna comunque a Faenza perché necessita di controlli più accurati che non possono essere effettuati all’interno dei garage. Ma non è tutto, ci sono anche i Sea Freight: contengono materiale molto pesante che viene appunto spedito via mare. Questi impiegano chiaramente molto più tempo per raggiungere i campi di gara, ecco perché in questo caso abbiamo dei kit identici tra loro che partono dal porto di Genova in periodi diversi dell’anno. Cosa contengono? Attrezzi usati dai nostri meccanici, pannelli per i box, cavalletti e supporti utilizzati nei retro-box, materiali di consumo, ecc…

L’ultimo sea freight ad essere partito, giusto per fare un esempio, è quello che ha lasciato Faenza lo scorso 15 settembre e che verrà utilizzato all’Autodromo Hermanos Rodriguez di Città del Messico. Dalle macchine alle persone: ovviamente in presenza di gare consecutive (come sono state Malesia-Giappone o come saranno USA-Messico) i componenti del nostro team vanno da un paese all’altro senza tornare a casa.

Questo mese di ottobre è molto impegnativo per tutti, anche per chi lavora dalla factory: quest’unico weekend libero di ottobre sarà infatti l’unica occasione per tornare dalle proprie famiglie o per riposarsi in vista di un altro tour de force, quello del Nuovo Mondo.

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