La Fia e gli scarichi soffianti: Ufficio Complicazione Cose Semplici

La Fia e gli scarichi soffianti: Ufficio Complicazione Cose Semplici

Non ci bastavano il Kers, il DRS, il detection e l’activation point. L’epopea della Formula 1, stagione 2011, non finisce qui. E la Fia è sempre più protagonista, con il rischio di vincere l’Oscar come peggior attore in campo.

Il caos esploso oggi dopo le libere di Silverstone riguardo le deroghe sugli scarichi soffianti rilasciate alle vetture motorizzate Renault (Red Bull inclusa) e pare anche a quelle motorizzate Mercedes, è l’emblema di una Federazione vittima di sè stessa, ma soprattutto assolutamente incapace di determinare con chiarezza le regole di questo sport. Incapace di dettare le regole e di farle applicare, oltretutto. Cornuti e Mazziati.

Non staremo qui a parlare di dettagli tecnici, per capire i quali bisogna quasi essere degli ingegneri. Qui stiamo rischiando seriamente di minare una credibilità già in bilico da tempo. Cambiare le regole in corsa è, già di suo, poco gentleman e sportivo. Soprattutto quando la meccanica è congelata come in F1 e le squadre coinvolte dalle restrizioni di metà campionato non possono, di fatto, adeguarsi. Ma qui abbiamo capito che l’intenzione di vietare mappature e scarichi soffianti era mirata, soprattutto, a limitare i vantaggi della Red Bull sul resto del gruppo. Vantaggio sudato e meritato, oltretutto, così come quelli della Ferrari dei primi anni 2000.

Ma il problema di fondo non è tanto quello delle soluzioni border-line utilizzate dalle varie squadre che, per guadagnare mezzo secondo al giro, si inventano buchi nei diffusori, f-duct, ali flessibili. Il problema di fondo o la colpa, se vogliamo dirla tutta, è sempre e comunque della Federazione. Il caso odierno è emblematico di una situazione al limite del ridicolo.

Perchè prima la Fia decide di limitare chi sta vincendo per cercare, in qualche modo, di portare più avanti possibile la fine di un Mondiale che, visto l’andamento, pare già deciso. Poi, è costretta a ritornare sui propri passi per oggettivi problemi che sorgono per le squadre coinvolte in relazione all’affidabilità delle proprie vetture.

Insomma, i motori sono ‘congelati’, non si possono toccare. E sono progettati (in questo caso i Renault), da tempo per giunta, con il ‘soffiaggio incluso’. Se tu, Federazione, durante l’arco del Mondiale ordini che dal giorno X il soffiaggio non si utilizzi più, le soluzioni sono tre: o permetti al motorista di rivedere completamente il suo progetto (deroga al congelamento, costi, perdita di tempo e prestazioni) o lasci che questo veda decine di motori fumare da qui alla fine del campionato. Oppure mantieni il tutto allo stato attuale, senza quindi rischiare di compromettere un intero Campionato.

Vi immaginate Vettel e Webber rompere in gara una volta si e una volta no per un divieto imposto a metà Mondiale?
Ora, il patatrac è servito. Per due settimane in Red Bull hanno mostrato le corna vista la paura di perdere il vantaggio accumulato nel tempo. Da adesso in poi saranno tutti gli altri a lamentarsi, vista la deroga Fia per problemi di affidabilità che, di fatto, riporta tutto com’era stato fino ad ora.

A questo punto, non era forse meglio rinviare il tutto al 2012, perdendo qualche giorno in più per redigere un regolamento chiaro e che non lasciasse spazio ad interpretazioni varie? Per evitare polemiche, diatribe, accuse, veleni che ci porteremo dietro fino alla fine dell’anno? E, soprattutto, per organizzare delle verifiche tecniche serie che non vengano umiliate dalle riprese televisive?

FIA, Ufficio Complicazione Cose Cemplici. Non si può chiamare in altro modo.

Alessandro Secchi
F1Grandprix.it

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