La Ferrari ha esercitato il diritto di veto sulla riduzione dei costi per i motori

Maranello ha esercitato il suo potere di veto per opporsi alla standardizzazione di alcune componenti della PU

La Ferrari ha esercitato il diritto di veto sulla riduzione dei costi per i motori

La Ferrari si è opposta nell’ultima riunione dello Strategy Group ad un abassamento dei costi per quanto riguarda le Power Unit. Per chi non ne fosse a conoscenza il Cavallino, grazie alla sua importanza storica per la categoria, è l’unica squadra in possesso di un diritto di veto con il quale può bloccare qualsiasi cambiamento regolamentare. Un vero e proprio privilegio riconosciuto alla Rossa per il suo ruolo principe in Formula 1, un potere che – giusto o sbagliato che sia – la Ferrari ha deciso di utilizzare nell’ultima riunione.

Invero negli ultimi anni Maranello non aveva mai usato questo suo potere, nemmeno negli anni delle rivoluzioni regolamentari post 2008 che l’hanno di fatto danneggiata. Il fatto che la Scuderia abbia deciso di opporsi all’introduzione di un limite di spesa per il motore è significativo anche degli sforzi che gli uomini in rosso stanno facendo per pareggiare le prestazioni del propulsore Mercedes.

La FIA ha reso noto di “Aver studiato misure per abbattere i costi di fornitura dei motori” pensando ad uno sconto sulle costose forniture annuali (di ben venti milioni di euro) attraverso la semplificazione di alcune parti della PU. La Ferrari ha messo il veto sulla standardizzazione di alcune parti del motore e su un “prezzo massimo” per la fornitura ai team clienti.

“La Ferrari ha deciso di esercitare il diritto di veto che le spetta su queste proposteha spiegato un portavoce della Federazione –  e nell’interesse del campionato, la Fia ha deciso di non contestare giuridicamente il veto esercitato da Ferrari”.

La presa di posizione della Rossa è stata una delle cause per le quali la FIA ha deciso di vagliare “l’eventuale introduzione di un motore per i clienti, disponibile dal 2017″. L’idea è quella di far tornare la Cosworth con un motore “low-cost” per le squadre più piccole.

Antonino Rendina

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