Incidente Alonso: McLaren-Honda ha detto la verità?

Lo spagnolo ha da poco lasciato l'ospedale. Non prenderà parte ai prossimi test

Incidente Alonso: McLaren-Honda ha detto la verità?

Sono passati due giorni e tre notti – in ospedale, per il pilota della McLaren – dall’incidente che ha visto coinvolto Fernando Alonso durante i test a Barcellona.
Nonostante il comunicato ufficiale del team, dove le cause dell’impatto vengono attribuite in toto a una raffica di vento e dove viene categoricamente escluso un malore del pilota così come un guasto di qualsiasi tipo alla vettura, la stampa internazionale non si dà pace.

Media e tifosi non sembrano troppo convinti della versione rilasciata da McLaren e sopratutto non si spiegano come mai, se si è trattato solo di un banale incidente e se tutti gli esami clinici hanno dato un esito negativo, Alonso sia rimasto tre giorni in terapia intensiva – reparto in cui comunque, il pilota si trova solo per essere maggiormente monitorato, dal momento che non ha riportato alcun tipo di ferita o danno e proprio in queste ore è in procinto di lasciare la struttura per tornarsene a casa sua a Oviedo.

In molti “se la sono presa” con il team di Woking, non solo per aver atteso 28 ore prima di parlare in merito all’incidente, ma anche per aver classificato lo stesso come “normale”.
Quando un pilota perde conoscenza – e ad Alonso sembra sia accaduto tre volte nel tempo trascorso tra l’impatto e il trasporto in ospedale -, viene portato via in elicottero e risulta però negativo a tutti i controlli clinici, raramente viene trattenuto in ospedale per diversi giorni.

Oltretutto non sembra normale che i dettagli rilasciati dal team in merito all’incidente si contraddicano con l’evidenza, che in questo caso sarebbero le immagini rilasciate dal fotografo Jordi Vidal. Le foto smentirebbero il fatto che Alonso sia andato a finire sull’erba sintetica all’uscita della curva 3, prima di perdere il controllo della sua McLaren per colpa del vento.
Vidal, presente sul posto, ha inoltre negato che in quel momento ci fosse così tanto vento in pista e, come se non bastasse, si aggiunge anche la testimonianza di Vettel – che viaggiava alle spalle dello spagnolo – che ha dichiarato come Alonso non stesse guidando alla massima velocità.

“Stava andando piano, forse a 150km/h. Quindi ha girato a destra verso il muro. Mi è parso strano. Non è sembrato un normale incidente”, sono state le parole del tedesco della Ferrari dopo l’accaduto.

“Con la forza deportante presente in F1, la spiegazione fornita da McLaren sarebbe plausibile se Alonso stesse spingendo molto”, ha riportato la Gazzetta dello Sport, citando un ingegnere del Circus, “ma non con la velocità alla quale stava andando Fernando, come mostra la foto scattata un attimo prima dell’impatto: lui si trovava al centro della pista”.

Flavio Briatore, da sempre vicino ad Alonso, ha riferito alla stampa che il pilota di Oviedo non ricorda nulla dell’incidente.
Pedro de la Rosa, ex tester Ferrari e amico dello spagnolo, si è categoricamente rifiutato di lasciare qualsiasi dichiarazione dopo aver fatto visita a Fernando in ospedale nella giornata di martedì.
Intanto il manager di Alonso, Luis Garcia Abad, ha riferito che l’impatto laterale ha fatto perdere subito conoscenza al pilota, ma un meccanico della McLaren ha rilasciato diverse dichiarazioni alla Gazzetta dello Sport, dicendo che Alonso non è svenuto subito. “Gli ingegneri hanno provato a chiamare Fernando via radio e come risposta ci sono stati solo dei gemiti strani e soffocati e dopo un lamento finale non si è sentito più nulla”.

Anche l’ex pilota McLaren Martin Brundle non sembra troppo convinto delle dichiarazioni rilasciate dal team e ha definito “inusuale” per un pilota l’aver apparentemente scalato le marce dopo aver perso il controllo della monoposto. “Così come è strano che dopo un incidente che è sembrato innocuo il pilota venga ricoverato in ospedale”, ha twittato il britannico.
Ivan Capelli sembra convinto ci sia qualcosa di più dietro a un banale incidente di pista e non ha esitato a far sentire la sua voce: “E’ successo qualcosa di strano, ma in F1 c’è spesso silenzio. E’ necessario dare una spiegazione di quanto è accaduto, solo così gli altri piloti potranno rilassarsi prima della partenza della nuova stagione”.

Michael Schmidt, quotata firma del tedesco Auto Motor und Sport, si chiede come mai la McLaren non abbia messo a disposizione il filmato della telecamera montata sull’abitacolo di Alonso. “Ci deve essere una registrazione dell’incidente”, dal momento che lungo il Circuit de Catalunya le telecamere a circuito chiuso non mancano di certo. “Se esiste un video perché non è stato rilasciato?”, si domanda ancora il giornalista.

Sul suo blog f1-insider.com, Ralf Bach, giornalista per Sport Bild ha tuonato: “Gli ufficiali FIA si comportavano in modo molto strano domenica sera, e la Federazione non è nemmeno responsabile per le sessioni di test”.

Ma oltre a coloro che non vogliono lasciarsi convincere dalle dichiarazioni ufficiali della McLaren, c’è anche chi non crede ai rumors circolati finora. Livio Oricchio, veterano della stampa, non pensa che McLaren-Honda o la stessa FIA stiano cercando di coprire un problema all’ERS, che avrebbe causato una scarica elettrica ad Alonso.

“Immaginate se un simile incidente capitasse a un altro pilota e la FIA fosse stata al corrente di ciò che realmente è accaduto ad Alonso“, ha scritto il corrispondente del Globo.

Per ora dobbiamo attenerci ai comunicati ufficiali. Chissà se esiste un’altra verità e se questa verrà mai a galla. Quello che è certo per ora è che Alonso non prenderà parte ai test in programma da domani a domenica, sempre a Barcellona.

Nina Stefenelli

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