Gran Premio d’Italia, Monza: Anteprima ed orari del weekend

Il GP d'Italia segna la fine della stagione europea della Formula 1

Gran Premio d’Italia, Monza: Anteprima ed orari del weekend

Ad appena una settimana da un emozionante e drammatico Gran Premio del Belgio, il circus della Formula 1 giunge a Monza, dove si disputerà il Gran Premio d’Italia, tredicesimo appuntamento del mondiale 2012 e ultima tappa europea del calendario.

Il Gran Premio del Belgio ha visto il trionfo di Jenson Button su McLaren seguito da un redivivo Vettel e dal finlandese Raikkonen. Il momento cruciale della gara è stata la partenza con Grosjean che scattato dall’ottava posizione si affianca ad Hamilton, partito settimo, tagliandogli la strada e costringendolo sull’erba a destra della pista. Succede il finimondo con Hamilton, che non controlla più la vettura, che finisce addosso allo stesso Grosjean che scavalca la vettura di Alonso passandogli vicinissimo al casco. Coinvolto nell’incidente anche il messicano Perez su Sauber.

Eloquente il gesto che Hamilton, appena sceso dalla sua vettura incidentata, ha rivolto al collega della Lotus mettendosi il dito alla tempia e picchiettando più volte come a dire: “Sei matto!”. E molto pesante è stata la decisione presa dai commissari alla fine della corsa: Grosjean squalificato per una gara, non prenderà parte al Gran Premio d’Italia, e multato di ben 50.000 euro. I commissari hanno avuto la mano pesante col francese che quest’anno in dodici partenze si è reso protagonista di ben sei incidenti dei quali due molto gravi e potenzialmente pericolosi.

Il mondo della Formula 1 ha preso spunto da questo incidente e dal pericolo corso da Alonso per tornare a parlare di possibili protezioni supplementari per la testa del pilota, unica vera parte esposta a continui rischi, e si è tornati a parlare del “cupolino” come sui caccia militari. In particolare Paddy Lowe, direttore tecnico della McLaren, ha invitato la Formula 1 ad agire in fretta, magari entro il 2014, anno di importanti cambiamenti al regolamento tecnico, per aumentare la sicurezza della zona abitacolo.

La soluzione “cupolino” avrebbe di sicuro evitato a Massa l’incidente di Budapest nel 2009 quando fu colpito da una molla persa dalla Brawn di Barrihello, e di certo avrebbe salvato la vita a Henry Surtees colpito sul casco da una ruota persa dalla macchina di Jack Clarke durante una gara di Formula 2 nel 2009.

Con Alonso ed Hamilton fuorigioco, Button ha dominato il Gran Premio del Belgio dal semaforo fino alla bandiera a scacchi, non cedendo mai la leadership della gara neanche durante i pit stop. Eccellente la prestazione di Vettel che ha rimontato dal decimo al secondo posto e ha rilanciato alla grandissima le sue ambizioni mondiali.

Con lo zero in classifica rimediato da Alonso e i diciotto punti conquistati dal campione tedesco, sono ora ventiquattro i punti di distacco tra i due, sebbene Alonso continui a ritenere la McLaren un’avversaria più pericolosa della Red Bull per la lotta al titolo.

Il Gran Premio d’Italia si disputa sul velocissimo circuito di Monza situato all’interno del parco reale della città; nessun altro circuito ha ospitato più Gran Premi validi per il mondiale di Formula 1, e ad eccezione del 1980, è sempre stato presente in calendario. Caratteristica peculiare del tracciato brianzolo è la velocità. Si tratta del circuito con la media oraria più alta di tutto il campionato e quello sul quale le gare hanno la durata più breve: attorno all’ora e un quarto. Il tracciato non è particolarmente tecnico o difficile eppure è tra i più amati dal pubblico e i piloti per l’atmosfera unica che regna durante il weekend, il calore dei tifosi sempre numerosi e l’immensa storia che si avverte in ogni centimetro di asfalto.

Come detto il tracciato non è molto tecnico, si gira con le ali cariche al minimo per sfruttare i rettilinei e bisogna “solo” prestare attenzione all’ingresso nelle curve: importantissimo uscire bene alla Parabolica per evitare di essere attaccati alla prima variante e importante l’uscita dalla prima variante stessa per evitare di farsi sorprendere alla Roggia. I freni e il motore sono senza dubbio le componenti della vettura più sollecitate durante il weekend, basti pensare che si viaggia con l’acceleratore al massimo per ben il 70% della percorrenza di un giro.

Il Gran Premio d’Italia e lo stesso circuito di Monza trasudano storia da ogni poro. Il tracciato è stato costruito nel 1922 per inziativa dell’Automobile Club di Milano per festeggiare i venticinque anni dalla fondazione, ed è ad oggi il secondo più antico autodromo esistente dopo quello di Indianapolis.

Monza è la sede storica della Gran Premio d’Italia, sebbene in cinque occasioni la gara fu ospitata da altri circuiti: nel 1921 la prima edizione si svolse a Brescia sul circuito di Montichiari (vittoria dell’asso francese Goux), mentre nel 1937 fu trasferita sul tormentato circuito di Livorno, per tentare di favorire le vetture italiane (Alfa e Maserati) in debito di potenza contro le avversarie tedesche dominanti (Mercedes e Auto Union), senza peraltro alcun esito, vista l’agevole vittoria della Mercedes con Caracciola. Nell’immediato dopoguerra, furono Milano e Torino a ospitare il Gran Premio d’Italia, rispettivamente nel 1947 e 1948, mentre dal 1949 si tornò stabilmente a Monza.

Da allora il veloce tracciato brianzolo è stato sempre sede del Gran Premio d’Italia ad eccezione del 1980, quando si gareggiò a Imola. La pista, fino ai primi anni ’60, veniva spesso utilizzata in concomitanza con il velocissimo anello ovale sopraelevato, che non fu più usato a partire dal 1961, anno in cui avvenne il tragico incidente di Von Trips, che provocò anche la morte di quattordici spettatori.

Fino al 1971 la pista era sprovvista di chicane, introdotte l’anno successivo, e ciò provocava il determinante e velocissimo gioco delle scie tra le vetture, con medie orarie che già superavano i 240 all’ora. Le varianti, poi spesso modificate negli anni, hanno reso Monza un circuito in cui l’accelerazione gioca un ruolo fondamentale.

Per la sua collocazione nel calendario, che in passato era praticamente quasi a fine mondiale, Monza ha rappresentato spesso un punto di selezione e di svolta nelle vicende del campionato. Moltissime volte, anzi, il titolo si è deciso matematicamente qui, l’ultima volta fu nel 1979, quando la Ferrari fece doppietta con Scheckter e Villeneuve, vincendo il titolo piloti col sudafricano, prima del ventennale digiuno di Maranello, rotto poi da Schumacher.

E proprio Schumacher detiene il record di vittorie al Gran Premio d’Italia, ben cinque, tutte con la Ferrari. A quota quattro c’è Nelson Piquet (vincitore anche dell’edizione del 1980 ad Imola), mentre tre affermazioni a testa sono il bottino di campioni come Nuvolari, Alberto Ascari (il padre Antonio aveva trionfato su questa pista nel 1924), Fangio, Moss, Peterson e Prost.

Sono note le gioiose invasioni di pista del pubblico a fine gara, soprattutto se vince una Ferrari, una consuetudine definitivamente codificata nel 1970 quando trionfò il quasi esordiente Regazzoni, svizzero ma di lingua italiana, che si ripeterà anche nel 1975 nel giorno in cui il suo compagno Lauda divenne campione del mondo per la prima volta. Se molti sono i successi della Ferrari a Monza, sono invece ben quarantasei anni che un pilota italiano non sale sul gradino più alto del podio, quando Scarfiotti trionfò nel 1966 proprio a bordo di una Ferrari.

Nel 1988 resta storica la doppietta ferrarista di Berger e Alboreto in un’annata stradominata dal duo Senna-Porst a bordo della mitica McLaren MP4/4, vittoria ancor più sentita, perchè arrivata a poco meno di un mese dalla morte del mitico fondatore della scuderia, Enzo Ferrari.

Purtroppo, sul circuito di Monza spesso sono avvenuti anche incidenti mortali: oltre a Von Trips, ricordiamo la morte di Rindt nel 1970, (il giorno prima della vittoria di Regazzoni) e di Peterson nel 1978. L’incidente più grave fu nel 1928 quando il pilota Emilio Materassi finì in mezzo al pubblico rimanendo ucciso insieme a trenta spettatori.

Tra i piloti attuali, oltre al già citato Schumacher, gli unici a vantare affermazioni sul tracciato brianzolo sono Alonso e Vettel, con due vittorie ciascuno. Il tedesco, in particolare, ottenne nel 2008 una sorprendente vittoria, la prima della carriera, con la Toro Rosso sotto la pioggia battente, ponendosi definitivamente tra i migliori piloti dell’ultima generazione.

Lo spagnolo di Oviedo ha trionfato invece nel 2007 a bordo della McLaren e nel 2010 con la Ferrari, successo che gli permise di rilanciare alla grande le sue ambizioni iridate. L’edizione dello scorso anno vide la vittoria di Vettel con Button e Alonso a completare il podio.

La Formula 1 arriva quindi a Monza con una classifica nettamente più accorciata rispetto alla scorsa gara. Il KO di Spa ha scalfito la leadership di Alonso in classifica e puntare al risultato pieno davanti al pubblico di casa è mandatario per la Ferrari. Lo stesso discorso vale per Hamilton, l’inglese della McLaren può solo vincere per tentare di tenere in piedi le sue speranze mondiali. La sensazione è che comunque la lotta per il titolo si protrarrà ancora a lungo, probabilmente fino all’ultima gara. L’estremo equilibrio che caratterizza questa stagione sembra destinato a durare.

Il Gran Premio d’Italia segna la fine della stagione europea della Formula 1. Al termine della gara team e piloti faranno ritorno alle rispettive basi per poi prepararsi alle lunghe trasferte in Asia, con le ultime due tappe negli Stati Uniti e in Brasile per il gran finale. Arrivederci Europa…

Domenico Della Valle – Francesco Ferrandino

INFO
Lunghezza del circuito: 5,793 km
Giri da percorrere: 53
Distanza totale: 306,720 km
Numero di curve: 11
Senso di marcia: orario
Mescole Pirelli: media/dura
Apertura farfalla: 70% della percorrenza

RECORD
Giro prova: 1:20.089 – R Barrichello – Ferrari – 2004
Giro gara: 1:21.046 – R Barrichello – Ferrari – 2004
Distanza: 1h14:19.838 – M Schumacher – Ferrari – 2003
Vittorie pilota: 5 – M Schumacher
Vittorie team: 18 – Ferrari
Pole pilota: 5 – J Fangio, A Senna
Pole team: 19 – Ferrari
Km in testa pilota: 1.386 – A Ascari
Km in testa team: 7.248 – Ferrari
Migliori giri pilota: 3 – P Hill, J Clark, C Regazzoni, A Senna, M Haikkinen, K Raikkonen
Migliori giri team: 19 – Ferrari
Podi pilota: 8 – M Schumacher
Podi team: 62 – Ferrari
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Albo d’oro

01. 1921 J Goux – Ballot
02. 1922 P Bordino – FIAT
03. 1923 C Salamano – FIAT
04. 1924 A Ascari – Alfa Romeo
05. 1925 G Brilli-Peri – Alfa Romeo
06. 1926 L Charavel – Bugatti
07. 1927 R Benoist – Delage
08. 1928 L Chiron – Bugatti
09. 1931 G Campari, T Nuvolari – Alfa Romeo
10. 1932 T Nuvolari – Alfa Romeo
11. 1933 L Fagioli – Alfa Romeo
12. 1934 L Fagioli, R Caracciola – Mercedes
13. 1935 H Stuck – Auto Union
14. 1936 B Rosemeyer – Auto Union
15. 1937 R Caracciola – Mercedes
16. 1938 T Nuvolari – Auto Union
17. 1947 C Trossi – Alfa Romeo
18. 1948 J Wimille – Alfa Romeo
19. 1949 A Ascari – Ferrari
20. 1950 N Farina – Alfa Romeo
21. 1951 A Ascari – Ferrari
22. 1952 A Ascari – Ferrari
23. 1953 J Fangio – Maserati
24. 1954 J Fangio – Mercedes
25. 1955 J Fangio – Mercedes
26. 1956 S Moss – Maserati
27. 1957 S Moss – Vanwall
28. 1958 T Brooks – Vanwall
29. 1959 S Moss – Cooper Climax
30. 1960 P Hill – Ferrari
31. 1961 P Hill – Ferrari
32. 1962 G Hill – BRM
33. 1963 J Clark – Lotus Climax
34. 1964 J Surtees – Ferrari
35. 1965 J Stewart – BRM
36. 1966 L Scarfiotti – Ferrari
37. 1967 J Surtees – Honda
38. 1968 D Hulme – McLaren Ford
39. 1969 J Stewart – Matra Ford
40. 1970 C Regazzoni – Ferrari
41. 1971 P Gethin – BRM
42. 1972 E Fittipaldi – Lotus Ford
43. 1973 R Peterson – Lotus Ford
44. 1974 R Peterson – Lotus Ford
45. 1975 C Regazzoni – Ferrari
46. 1976 R Peterson – March Ford
47. 1977 M Andretti – Lotus Ford
48. 1978 N Lauda – Brabham Alfa Romeo
49. 1979 J Scheckter – Ferrari
50. 1980 N Piquet – Brabham Ford
51. 1981 A Prost – Renault
52. 1982 R Arnoux – Renault
53. 1983 N Piquet – Brabham BMW
54. 1984 N Lauda – McLaren TAG
55. 1985 A Prost – McLaren TAG
56. 1986 N Piquet – Williams Honda
57. 1987 N Piquet – Williams Honda
58. 1988 G Berger – Ferrari
59. 1989 A Prost – McLaren Honda
60. 1990 A Senna – McLaren Honda
61. 1991 N Mansell – Williams Renault
62. 1992 A Senna – McLaren Honda
63. 1993 D Hill – Williams Renault
64. 1994 D Hill – Williams Renault
65. 1995 J Herbert – Benetton Renault
66. 1996 M Schumacher – Ferrari
67. 1997 D Coulthard – McLaren Mercedes
68. 1998 M Schumacher – Ferrari
69. 1999 H Frentzen – Jordan Mugen Honda
70. 2000 M Schumacher – Ferrari
71. 2001 J Montoya – Williams BMW
72. 2002 R Barrichello – Ferrari
73. 2003 M Schumacher – Ferrari
74. 2004 R Barrichello – Ferrari
75. 2005 J Montoya – McLaren Mercedes
76. 2006 M Schumacher – Ferrari
77. 2007 F Alonso – McLaren Mercedes
78. 2008 S Vettel – Toro Rosso Ferrari
79. 2009 R Barrichello – Brawn GP Mercedes
80. 2010 F Alonso – Ferrari
81. 2011 S Vettel – Red Bull Renault
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Orari del Gran Premio d’Italia

Venerdì 7 Settembre
10:00-11:30 Prove Libere 1 – Rai Sport 2
14:00-15:30 Prove Libere 2 – Rai Sport 2

Sabato 8 Settembre
11:00-12:00 Prove Libere 3 – Rai Sport 2
14:00-15:00 Qualifiche – Rai Due/Rai HD

Domenica 9 Settembre
14:00 Gara – Rai Uno/Rai HD

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