Gran Premio di Ungheria 2014, Hungaroring, Anteprima e Orari del Weekend

Gran Premio di Ungheria 2014, Hungaroring, Anteprima e Orari del Weekend

Orari

Venerdì 25 Luglio

Libere 1: 10:00-11:30 (Sky Sport F1 HD – RaiSport 2)

Libere 2: 14:00-15:30 (Sky Sport F1 HD – RaiSport 1)

Sabato  26 Luglio

Libere 3: 11:00-12:00 (Sky Sport F1 HD – RaiSport 2)

Qualifiche:  14:00 (Sky Sport F1 HD – Rai 2)

Domenica  27 Luglio

Gara: 14:00   ̶   70giri  ̶  306,630km (Sky Sport F1 HD – Rai 1)

Gara Precedente

Podio:

Nico Rosberg: Deutschland über alles. A pochi giorni dal trionfo tedesco al Maracanà, Nico, in patria, dopo che la FIFA gli aveva negato la soddisfazione di sfoggiare sul suo casco la neo-vinta coppa del mondo per motivi di immagine, va a prendersi una vittoria facile facile, gestendo la gara dall’inizio alla fine. Al sabato conquista di dovere la pole senza rivali, che gli permette di dominare il giorno successivo, rimanendo per l’intera gara praticamente senza una singola inquadratura. Torna così ad allungare il vantaggio sul suo diretto inseguitore, il suo compagno di squadra, portando il distacco in termini di punti a 15: certo non è tanto, ma le precedenti stagioni ci insegnano che tutto vale al fine di vincere il campionato, anche un solo punto.

Valterri Bottas: terza volta consecutiva sul podio per il giovane finlandese. Complice la straordinaria competitività della Williams, nelle ultime tre gare questo talento si sta mettendo decisamente in mostra. Al sabato si prende il secondo posto davanti al sicuramente più navigato compagno di squadra, la domenica, scampato il terribile incidente al via per un soffio, riesce a gestire bene le gomme e la strategia di gara e a contenere nel finale un arrembante Lewis Hamilton. Si è giocato senz’altro il titolo di migliore di giornata proprio con l’inglese, ma la costanza vista in queste ultime tre gare è la cosa più importante messa in campo da Bottas.

Lewis Hamilton: ci aspettavamo una gara spettacolo, ma non credevamo così tanto. Per noi di F1GrandPrix.it, Lewis è stato il migliore. Forse non il più preciso, non impeccabile come Rosberg, ma va di diritto a prendersi anche il posto di Top della giornata. Anche perché sarebbe difficile scrivere un Top che non sia lui. Da ventesimo a terzo. Tralasciamo i sorpassi alle varie Marussia, Caterham ecc, e andiamo ad elogiare i doppi sorpassi al tornantino che ci hanno fatto tornare tutti dei bambini, con gli occhi attaccati allo schermo per sapere come sarebbe andata a finire. Lewis si è senz’altro sporcato le mani, senza dubbio, ma è questo quello che ci piace. I sorpassi cattivi, non quelli scontati con il DRS sul dritto; sono le staccate mozzafiato, quelle in cui dici “non ci arriverà mai”, o “no, non lo farà”, e quando invece la macchina si butta dentro, in quell’istante pensi “e ora?”. I contatti, poi, sono parte dello show, e oggi è andato in scena l’ Hamilton Show. E per fortuna che i commissari questa volta hanno avuto la decenza di non infliggere penalità a nessuno e hanno lasciato correre un po’ alla vecchia maniera. Questa domenica, e almeno questa domenica, la Formula 1 ha superato la recente Motogp in quanto a spettacolarità. Almeno una volta questa soddisfazione ci è stata concessa.

1 Flop:

Daniil Kvyat: “ Ha fatto vedere tante belle cose questa stagione, ma questo incidente non è una di quelle” così descrive l’incidente con Perez il commentatore inglese di Sky. Effettivamente ha ragione, questo non è senz’altro il giusto weekend di Daniil. Prima manda in fumo una possibile buona gara, commettendo un grave errore, chiudendo la traiettoria al messicano della Force India che, impotente, lo manda in testacoda senza colpa. Successivamente quello che va in fumo, anzi, a fuoco, è proprio la sua vettura, e al russo non resta altro che abbandonare sconsolato l’abitacolo abbandonando definitivamente la gara.

Circuito

Nome:Hungaroring

Luogo: Mogyoród, Ungheria

Costruzione: Il primo Gp disputato su questo tracciato risale al 1986, e sono quindi molto poche le modifiche apportate alla pista da allora fino ad oggi. Da ricordare la modifica della curva 3, della curva 11 e l’allungamento del rettilineo principale. Tutti questi accorgimenti sono stati presi allo scopo di aumentare la spettacolarità della gara, che di solito risulta essere una delle più noiose della stagione.

Distanza a giro: 4,381km

Numero di curve: 14

Senso di marcia: orario

3 Migliori Parti: Curva 1: modificata nel corso degli anni, è forse l’unico punto della pista nel quale eseguire un sorpasso in maniera civile. Si trova infatti alla fine della zona di attivazione del DRS, e va affrontata a poco meno di 100Km/h in seconda marcia. Curva 6 e 7: si tratta di una stretta chicane a circa metà della percorrenza del giro. Un destra sinistra in cui ogni possibilità di sorpasso senza contatto o taglio di una curva è impossibile. È inoltre un punto molto ostico in quanto molte volte il pilota può avere difficoltà in uscita e finire in testacoda. Curva 10 e 11: rispettivamente una piega verso sinistra e una verso destra entrambe da affrontare a grande velocità, circa 250Km/h completamente in appoggio. Qui la traiettoria è fondamentale per ottenere la migliore velocità di percorrenza e per non andare larghi in uscita dell’ultima curva.

Stress Meccanico:  L’Hungaroring è considerato dai fornitori di pneumatici , alla stregua di un circuito cittadino, per la sua tortuosità e per la velocità di percorrenza medio bassa. La mancanza di rettilinei a parte quello di partenza, contribuisce notevolmente ad aumentare la temperatura delle gomme, sollecitate all’estremo dalle strette curve della pista. Le temperature elevate di fine luglio non aiuteranno i piloti a risparmiare gli pneumatici. L’impianto frenante è utilizzato per il 15% del giro, e ciò fa della pista Ungherese una tra le più impegnative per i freni.

Scelta Gomme: PZERO YELLOW SOFT e PZERO WHITE MEDIUM

Zona DRS: sul rettilineo principale tra la curva 14 e la curva 1 e tra la curva 1 e la curva 2, entrambe con detection point prima della curva 14.

Edizioni Precedenti

Ultime 3 Edizioni:

Edizione 2011: nelle due sessioni di prove libere è Lewis Hamilton (McLaren – Mercedes) a far segnare i tempi migliori con Sebastian Vettel (RBR – Renault) e Fernando Alonso (Ferrari) alle sue spalle in entrambe le occasioni. Proprio il tedesco è il più veloce nelle FP3 del sabato mattina staccando di tre decimi Alonso, terzo è invece il compagno di scuderia di Hamilton, Jenson Button. Qualifiche: al termine della Q3 è Sebastian Vettel a guadagnare la pole, 23°  personale e 31° per la scuderia, in prima fila con lui Hamilton poi Button, Massa, Alonso, Webber, Rosberg, Sutil, Schumacher e Pérez. Gara: si prende il via con pista bagnata ed una leggera pioggia che vede scivolare indietro le due Ferrari e la Red Bull di Webber; Alonso comincia la sua rimonta personale passando i due della Mercedes, salvo poi uscire due volte di pista a causa della scivolosità e riaccodarsi dietro Massa. Nel frattempo cambia anche il leader della corsa: Vettel ha evidenti problemi a tenere in pista la propria monoposto e di ciò se ne avvantaggia Hamilton, che sembra essere invece a proprio agio con la McLaren. Al 7° passaggio Massa esce di pista danneggiando il muso della propria monoposto, nel mentre Alonso sorpassa Rosberg e si pone in quarta posizione. È Webber il primo ad andare al cambio gomme al decimo giro, avvantaggiandosi nei confronti dei diretti rivali e riuscendo ad ottenere il 4° posto nella girandola dei pit stop. Pericolo al 24° giro per Nick Heidfeld dopo che la sua monoposto in uscita dai box prende fuoco a causa di un detrito sotto di essa, fortunatamente il tedesco riesce ad uscire in tempo e tornare sano e salvo ai box. Alla 36a tornata Alonso riesce a sorpassare Webber anticipando il cambio gomme e montando supersoft, ma qualche giro più tardi la pioggia torna di scena sul tracciato, causando il testacoda di Hamilton che perde oltre alla leadership il trenino per il podio quando decide di montare gomme intermedie proprio quando la pioggia smette. Penalizzato anche da un drive-through per manovra pericolosa, deve lasciare spazio a Button che va così a vincere davanti a Vettel ed Alonso in quello che è il suo 200° Gran Premio.

Edizione 2012: come l’anno precedente Lewis Hamilton su McLaren motorizzata Mercedes è il più veloce sia nelle Libere 1 che nelle Libere 2, mentre nella terza sessione del sabato mattina Mark Webber (RBR – Renault) riesce a battere il tempo dell’inglese. Qualifiche: uno strepitoso Hamilton domina in Q1, Q2 ed infine in Q3 conquistando la pole position davanti a Romain Grosjean (Lotus – Renault) e Sebastian Vettel (RBR – Renault); è la 150a pole per la scuderia di Woking. Gara: la procedure di ripartenza deve essere ripetuta in quanto la Mercedes di Schumacher (17° in griglia) non parte durante il giro di ricognizione. Alla seconda partenza le vetture scattano regolarmente con Hamilton a comandare sul gruppo mentre dietro Button sorpassa Vettel per la terza piazza ed Alonso ha ragione di Rӓikkӧnen per la quinta. Vettel e Grosjean riescono a mantenere un ritmo più elevato degli inseguitori, guadagnando qualche secondo; al 16° passaggio Button è il primo dei top a rifornire, seguito poi dagli altri. Alonso perde tempo dietro a Pérez che non ha ancora cambiato e di ciò se ne avvantaggia Rӓikkӧnen che si riprende la quinta posizione. Al 34° giro rientra nuovamente Button che opta per gomme soft, in testa nel frattempo c’è il Finlandese Volante che richiamato ai box per il consueto pit stop monta gomme a mescola dura e riesce con una gran manovra a tenere dietro sé il compagno di scuderia. Kimi tenta di riagganciare il leader della corsa giungendo ad un secondo da lui ma Hamilton riesce a spuntarla e vincere sui due della Lotus. Dietro i tre giungono Vettel, Alonso, Button, Bruno Senna, Webber, Massa e Rosberg. Alonso mantiene la testa del mondiale con 40 punti di vantaggio su Webber e 42 su Vettel.

Edizione 2013: nelle due sessioni del venerdì Sebastian Vettel (RBR – Renault) è risultato il più veloce battendo in entrambe le occasioni il compagno di squadra Mark Webber. Il sabato mattina è invece Romain Grosjean (Lotus – Renault) ad ottenere il miglior tempo davanti a Fernando Alonso e Sergio Pérez (McLaren – Mercedes). Qualifiche: la Mercedes si fa subito notare posizionando i due piloti, Lewis Hamilton e Nico Rosberg, ai primi due posti in Q1. Al termine della Q3 l’inglese si conferma il più veloce conquistando la seconda pole consecutiva ad Hockenheim, dietro di lui la Red Bull di Sebastian Vettel e la Lotus  di Grosjean, quarto Nico Rosberg, terza fila per Alonso e Rӓikkӧnen. Gara: al via Hamilton mantiene il comando davanti a Vettel e Grosjean mentre Alonso con un ottimo spunto riesce a portarsi a ridosso dei tre, dietro Rosberg ha un contatto con Massa e si ritrova in dodicesima posizione dopo un fuoripista. Tra decimo e quattordicesimo giro il gruppo di testa effettua i rispettivi pit stop ed a trovarsi in testa è Webber inseguito da Hamilton, Button, Vettel, Grosjean Alonso e Pérez. Al 24° passaggio l’australiano va ai box e così Hamilton ha strada libera mentre Vettel riesce dopo molti tentativi a sorpassare Button, il quale in crisi di pneumatici dovrà cedere ulteriori due posizioni. Al 32° giro Hamilton rientra ai box per cambiare set di gomme e si riprenderà la leadership 3 giri più tardi. Drive-through per Grosjean in seguito ad un contatto con Button, il francese deve dire addio alla top 3 definitivamente. Tra 48° e 51° passaggio entrano per il terzo cambio gomme Alonso ed Hamilton, lo spagnolo rientra in quinta posizione mentre l’inglese è secondo, ma dopo che anche Vettel necessita di un nuovo set può riprendersi tranquillamente il primo posto ed andare così a vincere davanti ad un silenzioso quanto concreto Kimi Rӓikkӧnen ed a Sebastian Vettel.

Migliore Edizione Per Gli Autori:

Edizione 1989: a conquistare la pole position è per la prima volta non un pilota della scuderia di Woking (la quale ne aveva inanellate 16 consecutive), bensì Riccardo Patrese (Williams Renault) davanti al campione del mondo Ayrton Senna (McLaren – Honda), in seconda fila un sorprendente Alex Caffi su Dallara – Cosworth  e Thierry Boutsen, compagno di squadra di Patrese; quinto è Alain Prost affiancato dalla prima Ferrari di Gerhard Berger, mentre l’altro ferrarista Nigel Mansell è soltanto dodicesimo. Tuttavia nel warm-up della domenica mattina il Leone d’Inghilterra si dice fiducioso riguardo la gara e con la solita flemma risponde che punta alla vittoria, spiazzando i giornalisti, increduli a quelle parole. Gara: scatta bene Patrese che è inseguito da Senna, mentre Caffi cede subito a Berger e Prost, con il francese che poco dopo supera l’austriaco e tenta di riagganciare i primi due. Dietro invece compie una strabiliante rimonta Mansell: con una partenza azzeccata sorpassa subito due vetture e continua imperterrito la sua scalata, sebbene i primi sembrino già lontani. Al 22° giro aggancia Caffi e lo passa, dopo il primo cambio gomme è davanti al compagno di scuderia Berger (che dovrà ritirarsi per noie al cambio), Prost può solo assistere in quanto non tenta nemmeno di bloccare l’avanzata del Leone inglese. Ora davanti si presentano Patrese e Senna, in lotta sin dal primo giro, ma l’italiano al 53° passaggio deve rallentare per problemi ai radiatori, causa di lì a poco del suo ritiro: soltanto Senna davanti a Mansell. Anche “Magic” deve cedere alla Ferrari guidata da un inarrestabile Mansell al 58° giro di gara, dopo che l’inglese sfrutta il traffico creato dal doppiaggio di Stefan Johansson (Onyx – Cosworth) per il sorpasso. Al 77° giro Nigel Mansell taglia il traguardo con oltre venticinque secondi di vantaggio su Senna mandando il pubblico in visibilio, secondo è Senna e terzo Boutsen, poi Prost, Cheever, Piquet e Caffi, settimo e fuori dalla zona punti ma primo dei non doppiati quel giorno dal vincitore.

Migliore Edizione Per I Lettori:

Con il 39% delle preferenze ecco l’edizione da voi scelta.

Edizione 1998: sull’ostico tracciato ungherese dove le qualifiche sono (quasi) tutto, sono le due McLaren – Mercedes ad occupare la prima fila, con Mika Hӓkkinen in pole e David Coulthard secondo; dietro di loro Michael Schumacher con la Ferrari staccati di 4 decimi e la Jordan – Honda di Damon Hill. Gara: ottima partenza delle due McLaren con Schumacher che non può far altro che accodarsi, dietro Irvine con l’altra Ferrari riesce a scavalcare Hill per la quarta piazza, poi Villeneuve, Frentzen, Wurz, Alesi. Sorprendentemente è la Ferrari del nordirlandese a girare più forte, trascinando con sé tutto il gruppo, ma al 13° passaggio deve dire addio ai sogni di rimonta a causa di un guasto elettronico, il terzetto davanti a lui può così incrementare il proprio vantaggio sugli inseguitori che erano spinti proprio da Irvine. Dal 24° giro in poi comincia la prima serie di rifornimenti senza che nulla cambi nelle posizioni di testa, mentre dietro Frentzen ha problemi al dado di una ruota che costringe i suoi meccanici ad un lungo intervento. Al 28° giro si ritira Jarno Trulli (Prost – Peugeot) per problemi al propulsore. Mossa a sorpresa della Ferrari che cambia strategia facendo rientrare il tedesco ai box per un pit-stop nel corso della 43a tornata: ripartito con poco carburante e gomme fresche stacca parziali record superando Coulthard dopo che questi è rientrato ai box e mettendosi alla “caccia” di Hӓkkinen. Così accade che al 46° giro Schumacher sia in testa alla corsa ed il finlandese costretto ad inseguirlo, tuttavia quest’ultimo sembra avere dei problemi al cambio e perde vistosamente terreno, dovendo lasciare pista a Coulthard. Seppur con una sosta in più Schumacher riesce ad uscire dalla corsia box primo e portare così a casa la quinta gara stagionale davanti a Coulthard e Jacques Villeneuve (Williams), solo sesto Hӓkkinen a causa delle noie al cambio. Si riapre così anche la classifica piloti con Schumacher a quota 70 ed a 7 punti dal leader finnico.

Pronostici di F1GrandPrix.it

Ormai il vantaggio Mercedes è imbarazzante, lo abbiamo visto ieri in Germania e lo ripeteremo fino al termine della stagione. In una pista dove le qualifiche contano molto a causa della quasi impossibilità di sorpasso, in gara dopo le due Mercedes sarà interessante la sfida tra Williams e Red Bull, mentre la Ferrari sembra essere lontana per quanto riguarda il giro lanciato. Ad ogni modo una buona scelta tattica potrebbe quantomeno rimescolare le carte in gioco in gara, staremo a vedere chi saprà optare per quella migliore.

RECORD

Giro prova: 1:19.146 – M Schumacher – Ferrari – 2004
Giro gara: 1:19.071 – M Schumacher – Ferrari – 2004
Distanza: 1h35:26.131 – M Schumacher – Ferrari – 2004
Vittorie pilota: 4 – M Schumacher
Vittorie team: 11 – McLaren
Pole pilota: 7 – M Schumacher
Pole team: 8 – McLaren
Migliori giri pilota: 4 – M Schumacher, L Hamilton
Migliori giri team: 9 – Williams
Podi pilota: 7 – A Senna, M Schumacher
Podi team: 22 – McLaren

Albo d’oro

  1. 1936 T Nuvolari – Alfa Romeo
  2. 1986 N Piquet – Williams Honda
  3. 1987 N Piquet – Williams Honda
  4. 1988 A Senna – McLaren Honda
  5. 1989 N Mansell – Ferrari
  6. 1990 T Boutsen – Williams Renault
  7. 1991 A Senna – McLaren Honda
  8. 1992 A Senna – McLaren Honda
  9. 1993 D Hill – Williams Renault
  10. 1994 M Schumacher – Benetton Ford
  11. 1995 D Hill – Williams Renault
  12. 1996 J Villeneuve – Williams Renault
  13. 1997 J Villeneuve – Williams Renault
  14. 1998 M Schumacher – Ferrari
  15. 1999 M Hakkinen – McLaren Mercedes
  16. 2000 M Hakkinen – McLaren Mercedes
  17. 2001 M Schumacher – Ferrari
  18. 2002 R Barrichello – Ferrari
  19. 2003 F Alonso – Renault
  20. 2004 M Schumacher – Ferrari
  21. 2005 K Räikkönen – McLaren Mercedes
  22. 2006 J Button – Honda
  23. 2007 L Hamilton – McLaren Mercedes
  24. 2008 H Kovalainen – McLaren Mercedes
  25. 2009 L Hamilton – McLaren Mercedes
  26. 2010 M Webber – Red Bull Renault
  27. 2011 J Button – McLaren Mercedes
  28. 2012 L Hamilton – McLaren Mercedes
  29. 2013 L Hamilton – Mercedes

Andrea Villa, Matteo Bramati

Fonti: Brembo, Pirelli.

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