Gp d’Italia, Toro Rosso: Monza indigesta per il team di Faenza
Un quindicesimo posto e un ritiro concludono un brutto weekend
Weekend difficile per la Toro Rosso, costretta dalla Power Unit 2015 a dover combattere nelle retrovie. Avere un motore della passata stagione in una pista dove questa parte della vettura è importantissima, di certo non ha facilitato il compito della squadra di Faenza.
Un cambio di strategia ha sconvolto la gara di Carlos Sainz Jr, arrivato solamente quindicesimo sul traguardo: “Credo che oggi abbiamo provato a fare tutto il possibile per conquistare dei punti, ma quando non hai il passo è semplicemente impossibile. Avevamo optato per una strategia ad una sola sosta e fino ad un certo punto sembrava possibile farla, ma sul finale abbiamo iniziato a perdere troppo tempo e sono dovuto rientrare ai box per la seconda volta… Non è stata la gara ideale, ma tutto quello che posso dire è che abbiamo tirato fuori tutto quello che oggi era il potenziale della vettura e, alla fine, la quindicesima posizione era il massimo che potessimo ottenere. Qui la vettura si è comportata meglio rispetto alla settimana scorsa, a Spa, quindi questo è un dato positivo per noi: le ultime tre gare sono state particolarmente difficili: in tutte era indispensabile avere tanta potenza e quindi è stato molto difficile per noi poter lottare… Speriamo che a Singapore questa situazione possa cambiare un po’, così da tornare nelle posizioni che meritiamo” ha detto lo spagnolo.
Ritiro per Daniil Kvyat, alle prese con un periodo molto complicato: “Non è certo la gara che volevamo. Abbiamo avuto un problema con il fondo della vettura, che si è danneggiato dopo la curva 1, quando sono stato chiuso a sandwich da alcune vetture e questo ci ha fatto perdere un sacco di carico aerodinamico” – ha detto il russo -. “Inoltre, la batteria si è surriscaldata, così abbiamo deciso di riportare in garage la vettura. Sapevamo che sarebbe stato difficile qui, ma è un peccato aver dovuto concludere in anticipo la mia gara. Adesso dobbiamo solo essere pazienti e sperare che i prossimi tracciati ci siano più congeniali”.
Gianluca D’Alessandro
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