Formula 1 | Toro Rosso, Gasly pronto a sfatare il tabù Monaco: “Pista stupenda, ma poco fortunata”

Hartley: "Vivo nel Principato da un paio d'anni ed è splendido poter correre quasi davanti al proprio giardino"

Formula 1 | Toro Rosso, Gasly pronto a sfatare il tabù Monaco: “Pista stupenda, ma poco fortunata”

Nella classica preview pubblicata dalla Toro Rosso sul proprio sito, Pierre Gasly e Brendon Hartley hanno parlato del prossimo Gran Premio di Monaco, sottolineando come l’obiettivo a Monte Carlo sia tornare all’interno della zona punti. Entrambi i piloti, inoltre, hanno svelato diverse curiosità legate alle proprie esperienze nel circuito cittadino più lento al mondo, con il francese che, curiosamente, ha rivelato di come sia sempre poco fortunato quando gareggia nel Principato. Discorso diverso, invece, per Brendon Hartley, dato che il neozelandese vive lì da un paio d’anni e considera il GP di Monte Carlo come una corsa di casa.

Ecco le parole di Pierre Gasly: “La verità è che non sono mai stato particolarmente fortunato nelle gare che ho corso a Monaco nelle formule minori. Ho sempre vissuto momenti folli, come se avessi avuto un gatto nero con me. Quindi spero che quest’anno le cose possano cambiare, perché questa pista mi piace davvero. Le qualifiche rendono Monaco il posto più emozionante dell’anno, perché guidare a 300 all’ora circondato da muretti ai quali passi a meno di dieci centimetri, mentre continui a spingere sempre di più in cerca della prestazione, è qualcosa di davvero fantastico. Non sono permessi errori, perché se freni un metro dopo, vai un metro più lungo o largo e ti ritrovi già a muro”.

“Anche se ho sempre amato le qualifiche, a Monaco le mie gare sono sempre state un po’ amare, perché è molto difficile superare, quindi tutto dipende dalla strategia e devi mantenere la piena concentrazione fino alla fine”, ha proseguito. “Anche quando credi che i giochi siano ormai fatti, nelle fasi conclusive qualcuno potrebbe sbagliare e potrebbe presentarsi un’opportunità che devi essere pronto a cogliere. È una gara molto lunga e può diventare un po’ frustrante, perché anche superare una vettura un po’ più lenta non è facile, se il pilota davanti fa un buon lavoro nel difendere la posizione. Dicono che il pilota qui faccia ancora la differenza, ma tenendo conto della natura del tracciato e dei dossi, è comunque importante avere una buona macchina, anche se è vero che un buon pilota può riuscire a trovare gli ultimi due decimi di secondo che più contano. È una pista pazza: in alcune zone dove passiamo a 300 km/h, il lunedì vedi le persone con le loro auto che non oltrepassano neppure i 50. Quelle strade non sono certo fatte per il tipo di velocità a cui viaggiamo noi, ma mi piace, fa salire l’adrenalina”.

“C’è tanto da fare, ma riesco a isolarmi da tutto ciò. Adoro l’atmosfera con tanta gente e gli yacht nel porto, è divertente per tutti. Per noi piloti, lo è ancora di più se la domenica portiamo a casa un buon risultato. Per molti anni questa è stata considerata la gara di casa per noi piloti francesi, ma quest’anno – con il Ricard in calendario – Monaco sarà un po’ come la seconda gara di casa”, ha concluso.

Qui le parole di Brendon Hartley: “Vivo a Monaco da tre anni e mezzo e dal mio appartamento posso vedere il tracciato di gara. Monaco è uno dei momenti clou del calendario e abitando lì, ci sono state delle volte in cui mi sono chiesto se avessi potuto correrci ancora. La Nuova Zelanda è certamente la mia patria, ma ho messo su casa insieme a Sarah e un grande gruppo di amici, quindi sarà un po’ come correre una gara casalinga. Sarà bello potermi svegliare nel mio letto e seguire un po’ di tipiche abitudini dell’essere a casa. Monaco è un tracciato che adoro”.

“La pista di Monaco è unica nel suo genere. Penso sarebbe difficile progettare una pista così al giorno d’oggi”, ha aggiunto. “Ha talmente tanta storia, la adoriamo tutti. È il tracciato più lento del calendario, ma vi assicuro che a bordo di una vettura di Formula 1 sembra tutto fuorché lento. È una grande scarica d’adrenalina pizzicare quei cordoli, a qualche millimetro dal muro. È una grande corsa ed è una bella soddisfazione centrare un buon giro. All’inizio del weekend la pista è molto sporca, ma si evolve a ogni singolo giro. Arrivare in qualifica, quando il grip è più alto, sarà una vera emozione. È sicuramente un tracciato in cui hai un crescendo durante il fine settimana”.

“Negli ultimi due anni sono stato alla Energy Station come spettatore e divertirmi un po’. Penso che quest’anno sarà ancora più bello essere al volante e, come pilota, non hai molto tempo per lasciarti coinvolgere da feste e glamour, pur essendo consapevole che tutto ciò andrà avanti lo stesso nel frattempo”, ha concluso.

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