Ferrari: Ciao Felipe!

"Mi piacerebbe essere ricordato come una persona che ha dato qualcosa di importante alla Ferrari"

Ferrari: Ciao Felipe!

Terminata la gara di Austin la Formula 1 è rimasta nel continente Americano, ma il trasferimento dal Texas alla tappa successiva di San Paolo non sarà un viaggio breve. Il prossimo weekend il circuito di Interlagos ospiterà il Gran Premio del Brasile, diciannovesima ed ultima tappa del campionato 2013.

L’appuntamento che conclude una lunga stagione di gare ha sempre un sapore particolare, ma per un pilota il prossimo fine settimana avrà un significato davvero speciale. Per Felipe Massa il Gran Premio del Brasile che si correrà domenica sarà l’ultimo che disputerà al volante di una monoposto del Cavallino Rampante.Giunge al termine una parte importante della carriera del pilota Paulista, che per numero di gare disputate con una Ferrari, è secondo solo a Michael Schumacher. Per gli appassionati brasiliani, e per tutti i fan che seguono Felipe nel mondo, la buona notizia è il proseguimento della lunga tradizione che vede i piloti con i colori verde-oro sempre grandi protagonisti del Circus: Massa sarà infatti presente nella prossima edizione del Campionato Mondiale di Formula al volante di una Williams. Ci sarà un calore maggiore del solito da parte del pubblico di Interlagos? Lo scopriremo nei prossimi giorni.

“Per tutti i piloti brasiliani è già un sogno arrivare a competere nel Gran Premio di casa”, racconta Felipe”. La mia carriera agonistica è iniziata ad Interlagos, qui c’era la prima pista di kart su cui ho gareggiato, e sempre su questa pista ho iniziato la mia carriera in monoposto nelle formule minori. Prima di iniziare ad indossare casco e tuta mi ricordo da bambino quando mi portavano in tribuna, e guardavo affascinato passare Ayrton Senna, Nelson Piquet e Rubens Barrichello. Quando hai sognato per anni di essere un giorno un pilota come loro, è difficile spiegare cosa si prova nel momento in cui realizzi di esserci riuscito davvero.C’è tutta l’energia che viene trasmessa dal pubblico, il feeling di essere sulla pista che ami di più, e a volte si sente distintamente la musica che arriva dalle tribune. Tutte queste cose combinate tra loro danno una sensazione di grande sostegno”.

Felipe è entrato nel ristretto ed ambito club dei piloti brasiliani che sono riusciti a vincere il Gran Premio di casa, insieme a Emerson Fittipaldi, Carlos Pace, a cui è intitolato il circuito di Interlagos, Nelson Piquet ed Ayrton Senna. “La vittoria in questa gara mi ha regalato sensazioni che mi riesce difficile descrivere”, prosegue il pilota della Ferrari. “Il successo che ho conquistato su questa pista nel 2006, alla prima partecipazione come pilota Ferrari, è stata il più incredibile della mia carriera. Avevo una tuta da gara realizzata per l’occasione, disegnata mettendo in risalto i colori verde e oro, quelli della nostra bandiera nazionale. Quando mi sono ritrovato in piedi sul gradino più alto del podio è stato più di quanto avessi mai aspettato dalla mia vita. Per un brasiliano trionfare in questa gara è come vincere un titolo mondiale. E’ stata la gara più emozionante della mia vita e me la ricordo come se fosse ieri: la realizzazione di un sogno.” Felipe ricorda anche l’edizione 2008 del Gran Premio del Brasile, una gara che per qualche secondo ha fatto credere che il nome di Massa fosse entrato nell’albo d’oro del Campionato Mondale di Formula 1. Secondi di gioia, con Felipe transitato sotto la bandiera a scacchi come vincitore della corsa, e virtualmente Campione del Mondo, ma interrotti bruscamente dal passaggio sul traguardo di Lewis Hamilton, che nelle ultime curve grazie ad un sorpasso raccolse quei punti in più decisivi per l’assegnazione del titolo piloti. “Non ho vinto il Campionato, ma ho vinto per la seconda volta la mia gara di casa, dopo aver ottenuto la pole position ed il giro più veloce”, ricorda Felipe, “In quel weekend ho fatto tutto quello che mi era possibile, e da molti punti di vista resta un Gran Premio molto speciale”. Il pubblico presente sulle tribune, ed anche gli spettatori davanti alla televisione, ricordano la dignitosa compostezza di Felipe sul podio, ed il modo in cui lui stesso ha vissuto una vittoria dal sapore dolce-amaro: un esempio, con il quale il pilota brasiliano ha trasmesso un grande spirito sportivo.

“Mi piacerebbe essere ricordato come una persona che ha dato qualcosa di importante alla Ferrari,” spiega Felipe ripercorrendo il suo periodo in ‘rosso’. “Abbiamo vissuto molti bei momenti insieme, tante vittorie e campionati vinti, ed anche periodi più difficili. Sono orgoglioso di essere parte della storia della Ferrari. E’ sempre stato il mio sogno poter un giorno essere un pilota della Scuderia e l’ho fatto per dieci anni, otto dei quali nelle vesti di pilota titolare. In realtà il primo contratto risale a qualche anno prima, quando ero solo un ragazzino. E ‘stato un lungo periodo di tempo durante il quale ho sempre dato tutto per la squadra, ma devo anche ringraziare tutti i tifosi ferraristi che mi hanno sempre sostenuto in questi anni. Sono appassionati incredibili, che si sentono veramente parte della famiglia Ferrari. Con questi tifosi che ho avuto la possibilità di festeggiare dei grandi successi, e mi sono sempre stati vicini quando stavo attraversando momenti difficili, regalandomi tanta energia e sostegno. Sarà molto emozionante ad Interlagos quando per l’ultima volta sarò in pista con i colori della Scuderia”.

Se l’addio di Felipe rappresenterà l’aspetto emotivamente più forte del fine settimana brasiliano della Ferrari, gli obiettivi da conquistare in pista non mancheranno, ad iniziare dalla volontà di assicurarsi il secondo posto nel Campionato Costruttori. Domenica scorsa ad Austin il bilancio non è stato dei migliori, ma nella gara di San Paolo ci sono ancora molti punti da assegnare e la matematica lascia aperte tante opportunità. Ci sono alcuni circuiti del calendario mondiale dove la prestazione velocistica della monoposto, pur restando una componente essenziale, è meno ‘vitale’ al fine del risultato finale. E la pista di Interlagos è tra queste: le curve per lo più a sinistra, le variazioni di pendenza e la superficie dell’asfalto molto irregolare, hanno spesso favorito gare imprevedibili, lanciando sul gradino più alto del podio piloti che non erano tra i più attesi alla vigilia. Se gli eventi decidessero di giocare a favore della Scuderia, la giornata giusta sarebbe senza dubbi quella di domenica prossima.

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