Felipe Massa: “La Ferrari, la mia seconda famiglia”

Felipe Massa: “La Ferrari, la mia seconda famiglia”

Come avrete forse sentito, correrò con la Scuderia Ferrari Marlboro fino alla fine della stagione 2012. Sono lieto di aver raggiunto questo accordo perché sento, come tutti del resto a Maranello, di essere parte di una seconda famiglia: il nostro rapporto va al di là della semplice relazione professionale.

Sono arrivato ieri a Montreal dopo un viaggio dal Brasile, con tappa a Quito per un evento organizzato dalla Philip Morris. Mi fa piacere tornare qui in Canada dopo un anno di pausa: questo è sempre stato uno degli appuntamenti più popolari di tutto il calendario iridato. La settimana in patria è stata molto intensa. Fr l’altro, grazie alla Shell ho avuto la possibilità di fare un’esperienza interessante, trascorrendo una giornata a bordo di una piattaforma di raccolta e smistamento del greggio situata al largo delle coste di Rio de Janeiro. Essere davanti agli schermi della sala di controllo della nave mi ha ricordato l’analisi dei dati della telemetria che svolgiamo insieme agli ingegneri alla fine di ogni sessione: tutti i parametri della nave devono essere tenuti sotto controllo 24 ore su 24. Anche in questo ambiente il lavoro di squadra è fondamentale e ogni individuo deve lavorare in armonia con gli altri in modo che il compito sia svolto nel miglior modo possibile: si sta insieme quasi ininterrottamente per due settimane di fila ed è vitale che ogni membro del gruppo si senta responsabile di quello che fa e sia pronto ad aiutare quelli attorno a sé. Lo stesso accade in Formula 1.

Anche se mi piace il circuito di Montreal, caratterizzato dalla sfida di dover correre su un misto fra circuito permanente e cittadino con un carico aerodinamico piuttosto basso, non ho mai avuto molta fortuna in questa gara. Il mio miglior risultato risale all’ultima stagione con la Sauber, quando arrivai al quarto posto. Le ultime due partecipazioni sono state piuttosto complicate: nel 2007 fui squalificato per essere uscito dalla pit-lane quando ancora c’era il semaforo rosso mentre l’anno successivo ci fu un problema al pit-stop nel rifornimento che mi costrinse a rientrare ai box al giro successivo, il che mi costò probabilmente un posto sul podio. Peccato, perché nel 2008 la macchina era molto competitiva, tanto che da ultimo riuscii a risalire fino al quinto posto finale. quest’anno speriamo che le cose vadano meglio. Penso che la macchina sarà più veloce rispetto a quello che si è visto in Turchia, anche perché questo tracciato ha diversi punti in comune con quelli di Melbourne e Sakhir, dove eravamo molto competitivi. Peraltro, non sapremo davvero la verità almeno fino alle libere di venerdì pomeriggio.

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