F1 | Zak Brown: “La Formula 1 dovrebbe imparare da IndyCar e Nascar”

L'americano teme anche in un'impennata dei costi per la Formula E: "Si dovrebbe controllare che i produttori non trasformino la categoria in una corsa agli armamenti come successo in altre categorie"

F1 | Zak Brown: “La Formula 1 dovrebbe imparare da IndyCar e Nascar”

Quella dei costi della Formula 1 è da un po’ di tempo una tematica molto spinosa: negli ultimi mesi, infatti, tantissimi sono stati i team di media o piccola fascia che hanno voluto parlare di quanto costosa stia diventando la F1, proponendo a Liberty Media di introdurre un budget cap per aiutare la competitività. Ora sembra che la questione sia arrivata anche in Formula EZak Brown, infatti, teme che anche per la categoria elettrica si arriverà a parlare di cifre esorbitanti.

Zak Brown ha spiegato che i suoi timori riguardo la Formula E ricadono proprio sui brand coinvolti e sulla competitività: “La Formula E ha sempre cercato di massimizzare l’autonomia delle auto elettriche. In cinque stagioni sono riusciti a completare una gara con una sola auto e una sola batteria, motivo per cui anche azienda come Mercedes e Porsche hanno scelto di valutare un possibile ingresso in Formula E”, ha raccontato al blog di James Allen. “Come azienda e come sport, la Formula E è passata dalla fase 1 alla fase 2: rete completa, grandi produttori, sponsorizzazioni… e questo è interessante per loro”, ha affermato, ma con qualche timore. “Quello che si dovrebbe controllare è che i produttori non trasformino la categoria in una corsa agli armamenti come è successo in altre categorie e che ha portato al disastro”, ha ricordato. “Cosa abbiamo imparato dai marchi che investono pesantemente in categorie come DTM o LMP1? Non possono avere controllo e potere su ciò che danneggia lo sport. Come saranno i costi di controllo della Formula E?”, ha continuato l’americano con preoccupazione.

Per l’America il motorsport rappresenta un bacino di guadagno e attività molto promettente: IndyCar e Nascar sono le due categorie principali. Per Brown è proprio l’IndyCar il punto più alto della competizione automobilistica americana: “L’IndyCar è stata la più competitiva e di livello per molti anni. Non si sa quale pilota vincerà le gare e il campionato si chiude sempre con una differenza molto piccola. La F1 può imparare molto da questo, anche se è un campionato d’élite”, ha detto il boss della McLaren. “L’imprevedibilità o la probabilità di avere spettacolo in pista c’è sempre, c’è molta competitività. Il pubblico continua a crescere, anche se non sono ancora numeri molto alti”, ha riconosciuto.

Dalla Nascar invece la Formula 1 può imparare le battaglie e il valore della fatica, ma anche il rapporto con gli investitori. Pur provenendo dalla stessa squadra, le auto corrono con decorazioni diverse e queste cambiano a seconda del luogo in cui competono, per favorire l’investitore. Inoltre si celebra il “Retro-round”, una data in cui le auto sono decorate con disegni di altri tempi per onorare le stelle del passato: “La NASCAR ha perso grandi nomi come Richard Petty, Dale Earnhardt Sr. e Jeff Gordon. Ma ci sono grandi numeri, la prossima superstar dello sport è proprio dietro l’angolo” , ha dichiarato convinto. “Questo perché si concentrano sul pilota che è al centro dell’attenzione, correndo con carattere e forte rivalità, e la F1 potrebbe imparare qualcosa da questa sport, anche se in Formula 1 molta è l’importanza data alla macchina, bisogna trovare l’equilibrio tra le due cose”, ha concluso Brown.

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