F1 | Vettel “levati” un po’, per piacere!

La Ferrari, la levetta misteriosa e il tempismo della FIA...

F1 | Vettel “levati” un po’, per piacere!

Probabilmente è stata la nostalgia. Ma sì, dopo aver giovato in lungo e in largo degli “scarichi soffianti” ai gloriosi tempi della Red Bull, Seb ha implorato il Cavallino affinché montasse la stessa diavoleria sulla SF71H. Senza soffiare sul posteriore il tedeschino non saprebbe vincere un GP. Pare – secondo i soliti beninformati – che a dare una mano alla Ferrari ci abbia pensato nientepopodimeno che il Maggiore “Q”, lo scienziato di James Bond, che avrebbe anche aggiunto: “La prego di riconsegnare intatto l’equipaggiamento al termine della mondiale“.

D’altronde il discorso fila che è una bellezza. Una monoposto che becca mediamente mezzo secondo in qualifica dalla Mercedes infila due pole consecutive in Bahrein e Cina. Si scopre che Vettel dietro al voltante utilizza con il dito indice una levetta misteriosa, non presente sul volante del compagno Kimi Raikkonen. La levetta servirebbe ad azionare gli scarichi soffianti. La FIA, tramite il direttore tecnico Nick Tombazis (ehilà!) ha mandato repentinamente una missiva alle squadre, intimando alle suddette di non usare i gas di scarico per fini aerodinamici, che sennò so’ guai seri.

Scemi noi a pensare che la SF71H sia finita due volte in pole perché sfrutta bene le gomme, ha trazione, è veloce sul dritto e dispone finalmente di un motore al livello di quello Mercedes. Eh no, la Ferrari è stata la monoposto più veloce in pista perché Vettel in curva, a suo piacimento, fa soffiare gli scarichi al posteriore. Il fatto che Kimi, senza levetta magica, viaggi sugli stessi tempi di Seb non conta invece nulla.

La verità – leggermente amara – è che in uno sport dove i protagonisti giocano da sempre sul filo del regolamento, sfruttandone i buchi per ingegnare soluzioni al limite della regolarità, alla Rossa non è concesso nulla. Nemmeno il beneficio del dubbio. Nemmeno la presunzione di innocenza. Quando gli altri vincevano con mappature strane, con sospensioni di fatto attive, terzi e quarti elementi che nemmeno nei film di fantascienza, la Federazione ha impiegato il suo tempo per valutare e agire. Quando il minimo sospetto riguarda la Ferrari, il tempismo è invero perfetto. Non resta che berci su, magari utilizzando quella levetta che alla fine aziona la borraccia e nessuno lo sa.

Antonino Rendina


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