F1 | Raikkonen, un lustro dall’ultimo trionfo. La nuova stagione sarà quella giusta per porre fine al digiuno?

Il 17 marzo 2013 Raikkonen conquistava all'Albert Park di Melbourne quello che ad oggi resta la sua ultima vittoria nel Circus

F1 | Raikkonen, un lustro dall’ultimo trionfo. La nuova stagione sarà quella giusta per porre fine al digiuno?

17 marzo 2013. Una data che certo farà piacere rimembrare a tutti i sostenitori di Kimi Raikkonen. Nel suddetto giorno infatti, di cinque anni or sono, si apriva in Australia la stagione 2013 di Formula Uno dove Iceman sbancò il banco dell’Albert Park di Melbourne conquistando quella che ad oggi resta la sua ventesima e ultima affermazione nel Circus.

In quella circostanza, aiutato anche dalla performance della Lotus E21, “figlia” di James Allison, monoposto che trattava con i guanti di velluto le gomme Pirelli, Raikkonen fu abile nel risalire la china della classifica della gara australiana che lo vide scattare dalla settima posizione per poi chiuderla in testa davanti alla Ferrari di Fernando Alonso.

Da quel trionfo, colto un po’ a sorpresa, è passato un lustro, in cui purtroppo Kimi non è più riuscito ad assaporare il gusto della vittoria. E chissà che non ci riesca tra otto giorni proprio in quel di Melbourne, dove scatterà il nuovo campionato. Già, proprio l’Albert Park che rievoca dolci istantanee nell’album dei ricordi di Raikkonen.

Infatti il tracciato semi-cittadino di Melbourne segnò il debutto in Sauber nel lontano 2001 del giovane Raikkonen, insieme ad altri due ragazzotti che rispondevano ai nomi di Fernando Alonso e di Juan Pablo Montoya, dove andò subito a punti. Nel 2007 invece, alla prima gara a bordo della Ferrari, chiamato per sostituire il totem Michael Schumacher, Iceman vinse all’esordio in Rosso, preludio di un anno che lo avrebbe poi consacrato campionato del mondo sette mesi dopo ad Interlagos.

Un’impresa, quella di Raikkonen, di bagnare con una vittoria il debutto col Cavallino, riuscita solo a pochi piloti come Fangio-Musso (1956), Baghetti (1961), Andretti (1971) e successivamente Alonso (2010).

Alle volte però, in molti, si scordano (o fanno finta di scordarsi a ragion veduta) questi “piccoli” particolari, crocifiggendo a più riprese il povero Kimi, bollato spesso con l’etichetta di pensionato visti i suoi 38 anni (ad ottobre saranno 39). Vero, in alcune circostanze appare l’ombra del pilota dei tempi migliori, ma in altre invece dimostra ancora di essere un ottimo pilota, un pilota degno della storia Ferrari.

Ricordate la grande pole fatta segnare nel maggio dello scorso anno a Monaco? Oppure i panni del gregario (di lusso) rivestiti splendidamente nell’afosa trasferta dell’Hungaroring, dove si mise a difesa della SF70-H numero 5 gemella guidata da Vettel?

Nella nuova stagione, come in quella passata, saranno i dettagli a fare la differenza nel testa a testa che vedrà contrapposte Mercedes e Ferrari, senza chiaramente dimenticare la “variabile impazzita” Red Bull. Ecco perché la Rossa avrà bisogno di tutta l’abilità e l’esperienza (e Raikkonen ne ha da vendere) dei propri alfieri  per cercare di riportare entrambe le corone iridate in quel di Maranello.

Sarebbe bello se, prima di attaccare il casco al chiodo, Raikkonen riuscisse a conquistare un nuovo successo. Ne ha ottenuti nove nella sua (doppia) esperienza in Ferrari. Certamente non stonerebbe se riuscisse a fare cifra tonda…

Piero Ladisa 

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