F1 | “Ma come; Seb non si è ancora fermato?” i timori di Raikkonen, la lealtà reciproca con la Ferrari…
Un Kimi in forma e motivato è un elemento imprescindibile per la Rossa, guai a bistrattarlo...
Scudiero si, stalliere no. Alleato prezioso, non ruota di scorta. Di rosso vestito, non diventi di rosso sbiadito. Kimi Raikkonen da noto team player qual è ha incensato e magnificato il doppio podio di Melbourne, s’è professato felice per il successo di Vettel, soddisfatto per il suo terzo posto, ha lasciato cadere – da signore qual è – nel nulla dubbi e sospetti più che legittimi.
Ma l’adrenalina in gara è un’altra cosa, tradisce le più sincere emozioni, quando dai tutto per una squadra, con la massima lealtà, non vuoi sentirti tradito. “Non fottetemi in questo modo!”, così Iceman perde la sua consueta freddezza, inalberandosi non tanto per la strategia di Vettel, quanto per la percezione di una non perfetta trasparenza dal parte del suo muretto.
La linea di confine è sottile, e a metterci una pietra sopra c’ha pensato l’alea più totale della virtual safety car. Risultato in pista ribaltato e andate in pace. E chissà come sarebbe finita in condizioni normali tra Sebastian e Kimi. Perché è indubbio che il tedesco fosse dietro, dalle qualifiche, e in una gara del tutto lineare sarebbe rimasto dietro. “Mi avete detto che potevo guidare tranquillo, ma lui non si è ancora fermato…”. Non ci sta Kimi, non digerisce quel “difetto di comunicazione” che poteva costargli caro. Meglio mettere le cose in chiaro.
La Ferrari può fregiarsi di avere finalmente due piloti sullo stesso livello, tale è il feeling sincero ed immediato di Raikkonen con la SF71H. Solo così il Cavallino può sperare di insidiare il primato della Mercedes, mandandola in confusione, rompendole le scatole, con un due contro uno, sperando di tenere Bottas dietro, indebolendo in qualche modo la posizione Hamilton.
Guai però a relegare Kimi ad un ruolo subalterno, guai a sacrificarlo nelle strategie, mai come quest’anno Raikkonen può essere l’ago della bilancia, con una costanza di rendimento che qualche volta gli è mancata. Il Cavallino dovrà essere leale e trasparente, “giocando” da squadra, di collettivo, e non per il singolo. Più punti a Kimi oggi potrebbero significare più punti per Vettel domani, perché un Raikkonen in forma e motivato può rappresentare stoltanto un vantaggio. Avere il veterano finlandese in prima fila è un lusso, perché raramente si trovano piloti veloci e al contempo così disponibili verso il team e il compagno.
La Rossa è unita, coesa, e stizzire un uomo di punta del team, al punto da farlo rispondere in modo tagliente via radio nel bel mezzo del GP, è il miglior assist possibile per i rivali. Tenere alto il morale delle truppe e schierare due “dioscuri” affamati allo stesso modo è invece il miglior modo per far traballare la Mercedes. Il Mondiale passa anche e soprattutto per una perfetta strategia. Di squadra, non singola.
Antonino Rendina
se vuoi essere sempre aggiornato sulle nostre notizie
Seguici qui