F1: Le 10 Pillole del GP del Belgio 2011

F1: Le 10 Pillole del GP del Belgio 2011

Torna l’appuntamento con le Pillole dopo la pausa estiva, e torna a Spa dove il meteo gioca con tutti per due giorni e poi regala una gara asciutta con ‘l’insospettabile’ Vettel che chiude, per la seconda volta, il Mondiale. Sì, per la seconda perchè qualcuno pensava fosse ancora aperto.

In copertina il tentativo di Schumacher di battere l’ennesimo record. Quello sulla distanza con tre ruote. Dopo Spa 98 (3 km e mezzo), Suzuka 98 (4/500 metri), Interlagos 2006 (4 km), aggiungiamo anche qualche centinaia di metri di Spa 2011. Impareggiabile.

Ma andiamo con Ordine:

1 – Sebastian Vettel – Fingerman
L’uomo dal dito più veloce del mondo (e non traetene spunti sessuali, please..) ne infila un’altra (..idem). Si rimarcava che ‘non aveva mai fatto la Pole a Spa’ e ‘non aveva mai vinto a Spa’. Presto fatto, eccolo che ‘fa la Pole e vince a Spa’. Della serie, a furia di gufare prima o poi si ottiene l’effetto contrario. All’uscita dal circuito ha ordinato dei nuovi numeri ‘1’ per la Red Bull.

2 – Michael Schumacher – 42 years old
Nel 2006 veniva chiamato ‘Poor old Michael’. Nel 2011 questo ‘vecchio decrepito’ che ‘aveva perso sè stesso’ parte 24° (VENTIQUATTRESIMO) dopo aver perso un cerchio in qualifica (bel regalo per il ventennale!) e arriva 5° (QUINTO), davanti al compagno partito in tal posizione. Si cercano disperatamente risposte alla domanda: ‘ma siamo sicuri che questo sia un pilota bollito?’

3 – Jenson Button – L’uomo per tutte le stagioni
Avevamo previsto che il ‘Paracarro’ (ormai gli porta fortuna) avrebbe fatto il garone viste le condizioni e le premesse, ed ecco che lui si dimostra all’altezza della situazione inanellando una serie di giri mostruosa che lo riporta sul podio, dopo un inizio poco incoraggiante di weekend con il solito errore dai box. Ottimo risultato per lui, ma soprattutto per il Papi che ‘vigila’ anche stavolta su Jessica!

4 – Fernando Alonso – A testa alta
Dopo le disattenzioni Ungheresi (con tutta quella fauna sugli spalti..) il Nando questa volta non sbaglia niente e fa quello che è umanamente (e anche poco umanamente) possibile per tenere a galla la F150 (che, a Spa, sembra più una 128..), ma a tutto c’è un limite. Al fondo corsa dell’acceleratore, al Kers (non ne sono bastati 10, montati anche in abitacolo) alle risorse umane e alla vettura. Più di così, non si può. Al tappeto, ma con onore. Per Monza verrà rispolverata una F2004.

5 – Lewis Hamilton – Calimero
Verrà presto rivisto il Codice della Strada italiano. Dopo il weekend belga, esistono delle eccezioni alla regola del ‘chi tampona ha torto’. Per mezza stampa è sempre colpa di Lewis, anche quando viene centrato, non solo quando centra. D’ora in poi, sulla Mclaren numero 3 appariranno larghe fasce di gomme, come quelle degli autoscontri. Se mai Lewis dovesse venire in Italia a correre..

6 – Pastor Maldonado – Nel selvaggio West
Nella testa di un pilota di F1 immaginiamo ci siano attimi di estrema tensione, agonismo, adrenalina. E ci sta, correre a 300 all’ora dev’essere sicuramente dispendioso, mentalmente parlando. Pastor, invece, deve aver avuto un flash di un qualche film di John Wayne, perchè la manovra ai danni di Hamilton nel post qualifica è troppo brutta per essere vera. Tenta di eliminarlo fisicamente e ci rimette (solo..) cinque posizioni in partenza. Bah.

7 – Felipe Massa – Di riffa o di raffa..
Dopo che nessuno si è accorto che in qualifica partiva addirittura quarto, tutti si sono accorti che è arrivato ancora una volta dietro al caposquadra – ‘a 50 secondi da Alonso, un disastro’. Nessuno toglie da quel distacco una foratura ed uno stop forzato in più per cambiare nuovamente gomme dopo la seconda sosta (erano passati tre giri) ma tant’è, ormai l’emarginazione ‘Kimi Style’ sta prendendo il sopravvento da parte di tutti. Certo che un po’ di sfiga in meno e un po’ di grinta in più non solo col compagno..

8 – Bruno Senna – Rimandato
La faccia da bravo ragazzo è direttamente proporzionale alla mole di improperi gratuiti che gli vengono riversati: ‘Senna-B’, ‘il Lalli’ (in senso non proprio positivo), ‘Tarocco’, ‘Fac-simile’, ‘Raccomandato’ e via dicendo, solo per citarne alcuni. Lui se ne sbatte sonoramente, sbatte (nelle libere), parte addirittura settimo e sbatte (in gara). Due errori intervallati da un’ottima qualifica. Per essere la sua PRIMA esperienza in F1 (non ricordateci l’HRT del 2010, per favore..) si può anche rimandare a Settembre.

9 – Nico Rosberg – Assopito
Norbert Haug è stato ricoverato d’urgenza dopo lo scatto al via del biondino, fiondatosi in prima posizione usando tre Kers, due Nos e un fondo piatto mobile. Mai vista una partenza simile. Peccato che poi alla prima sosta tocca montare tutti i pezzi originali e ‘tutto’ il potenziale della Mercedes viene a galla, con lui che torna nelle posizioni di competenza, si addormenta nella noia e non si accorge che anche zio Schumi lo passa. Svegliatosi a fine gara penserà di averlo quasi doppiato.

10 – Mark Webber – Che balls
Il kers che non funziona in partenza questa volta è quello in testa, nonostante tutto il canguro australiano non demorde e mantiene un ritmo impressionante soprattutto con le gomme medie, considerate da tutti uno schifo. Il sorpasso su Alonso all’Eau Rouge è roba che da Webber non ti aspetti, che cocomeri signori.

Fuori concorso – Bernd Maylander
Il nostro caro uomo della Safety Car questo weekend ha avuto di che gioire, viste le decine di giri completati sul circuito più bello del mondo. Ma la cosa più bella dei tre giorni è stata l’immagine del suo assistente/passeggero completamente inebetito e sorridente dopo un’uscita dall’Eau Rouge. Grandissimo.

MENZIONI SPECIALI

Kimi Raikkonen – King of Spa
Chissà se ha visto la gara, chissà se si sarà divertito con 250 sorpassi con il DRS mentre lui, quando correva a Spa, questi trucchetti non li aveva e vinceva comunque (4 volte su 7 apparizioni), guidando con un dito e mezzo piede, auto che solitamente esplodevano (Mclaren 2005) ed erano definite dei tir (Ferrari 2009). Che nostalgia..!

I caschi di Schumi
Ricapitolando:
– cambia casco per Suzuka 1998: spegne la macchina prima di iniziare il giro di ricognizione e gli si sfonda una gomma in gara.
– cambia casco per Montecarlo 2000: si ritira per guasto.
– cambia casco per Interlagos 2006: Fisichella gli buca una gomma.
– cambia casco per il ventennale: gli montano il cerchio di un’apecar e si schianta in qualifica.

Dopo vent’anni, non ha mai considerato l’ipotesi che cambiare casco gli porti una certa dose di sfiga pazzesca?

Le papere in telecronaca
Dopo lo sfogo post-Ungheria, qualche miglioramento! Abbiamo ascoltato finalmente qualche team-radio in più (GRAZIE!), poi le solite (ma questa volta previste) confusioni. Lo scambio tra Bruno Senna e lo Zio Ayrton era dato a 1.05 dai bookmakers, mentre Schumacher ha ben pensato ad un casco dorato, molto simile a quello di Rosberg da lontano, per far sì che venissero scambiati con ancora più facilità. Poco importa che la Mercedes fosse addobbata con adesivi rossi ovunque, ormai la frittata era fatta. Ma questa volta siamo buoni.

Arrivederci alle Pillole di Monza!

Alessandro Secchi
F1Grandprix.it

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