F1 | Honda, Hasegawa fa ‘mea culpa’: “In questa situazione per colpa mia”

"Estremamente deluso per questa situazione" ha aggiunto

F1 | Honda, Hasegawa fa ‘mea culpa’: “In questa situazione per colpa mia”

In un’intervista rilasciata alle colonne inglesi di Autosport, Yusuke Hasegawa ha parlato degli enormi problemi che il propulsore Honda sta affrontando all’interno del telaio della MCL32, sottolineando come la mancanza di affidabilità provenga da un errore di progettazione durante la fase di studio del V6. Un problema nato durante lo scorso inverno, precisamente alla prima messa in moto dell’unità termica, che il motorista giapponese non è riuscito a risolvere principalmente per mancanza di tempo. Gli ingegneri giapponesi avrebbero sottovalutato le enormi vibrazioni presenti nella prima versione del V6, commettendo un errore macroscopico che tutt’ora pagano in termini di potenza e affidabilità. Ogni squadra, ricordiamo, comincia la fase di studio del propulsore su una versione monocilindro, salvo poi fare delle valutazioni globali prima dell’assemblaggio del V6. E proprio su questo particolare nascerebbero tutti i problemi del propulsore nipponico: Honda avrebbe basato lo sviluppo sugli ottimi dati saltati fuori dalla versione monocilindro, versione che pativa in maniera cronica le vibrazioni.

Risultato? Pessima affidabilità e un motore termico estremamente fragile. Hasegawa ha ammesso le proprie colpe, sottolineando come le pessime scelte portate avanti durante lo scorso autunno stiano influenzando questo avvio di stagione della McLaren, precisando però come l’obiettivo dell’intero staff che lavora all’interno della base di Sakura sia quello di avvicinarsi alla concorrenza entro sei/sette GP.

Ecco le parole di Yusuke Hasegawa: “Sono estremamente deluso per questa situazione ed è difficile spiegare il momento che stiamo vivendo. Il nostro motore è dieci chili più leggero della versione 2016 e ha un baricentro più basso di un centimetro, dati ottimi se consideriamo la teoria, ma non riusciamo a farlo funzionare a dovere. Tecnicamente parlando non abbiamo fatto un passo indietro, ma i dati purtroppo non sono dalla nostra parte. Abbiamo scelto una strada aggressiva durante l’inverno, credendo fosse semplice sviluppare un concetto di questo tipo, ma non era così e ne stiamo pagando le conseguenze”.

“La colpa è principalmente mia. Durante l’inverno abbiamo eseguito diversi test al banco con la versione monocilindro, rilevando ottimi dati, ma durante la fase di assemblaggio del V6 sono sorti problemi che non ci aspettavamo. Fin dai primi test al banco sapevamo dei nostri problemi, ma ormai eravamo sotto il periodo natalizio e non c’era più tempo. Lavoriamo sulla comparazione monocilindro/V6 da gennaio, analizzando tutti i dati che raccogliamo al banco e in pista, ma al momento ci serve tempo” ha proseguito.

“Stiamo lavorando duramente a Sakura, collaborando anche con persone esterne. Per noi è fondamentale accelerare lo sviluppo, ma bisogna sempre considerare che siamo partiti con due anni di ritardo. Lavoriamo giorno e notte, ma il tempo non è dalla nostra. In teoria dovremmo sviluppare il doppio dei nostri rivali, ma è estremamente difficile senza prendere dei rischi. L’obiettivo è avvicinarsi alla concorrenza prima della fine della stagione, ma vogliamo bruciare le tappe e rientrare in lotta in sei/sette Gran Premi” ha concluso.

Roberto Valenti

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