F1 | Hembery: “Le gomme non sono state la causa dell’incidente di Vettel”

Il pilota del Cavallino aveva urtato le barriere a Fiorano provando le nuove mescole da bagnato.

F1 | Hembery: “Le gomme non sono state la causa dell’incidente di Vettel”

La Ferrari è stata una delle tre grandi squadre scelte dalla Pirelli per testare le nuove coperture per il 2017. Con i nuovi regolamenti le vetture saranno nettamente più veloci, per cui il gommista milanese vuole evitare problemi come quelli riscontrati, ad esempio, nel 2013 a Silverstone, dove le gomme esplosero una dopo l’altra creando una grave situazione di pericolo.

Per questo sono state eseguite una serie di giornate di test su varie piste con vetture 2015 aggiornate in modo da simulare un maggiore carico aerodinamico. L’ultimo di questi test eseguiti dalla Ferrari si è svolto a Fiorano, su asfalto bagnato, pochi giorni fa. Il programma avrebbe previsto due giorni di prove, il primo con al volante Sebastian Vettel, il secondo con il terzo pilota Antonio Giovinazzi. Tuttavia un imprevisto ha costretto il Cavallino a rivedere i piani, concludendo anzitempo la prima giornata e rimandando la seconda.

Durante uno stint su pista bagnata, la SF15-T del tedesco è scivolata sull’asfalto, fermandosi contro le barriere e danneggiandosi. Un episodio che ha suscitato alcune perplessità sull’efficacia delle nuove Pirelli da bagnato. Ma in merito è subito intervenuto il responsabile del gommista italiano per la Formula 1, Paul Hembery. Secondo il britannico le condizioni climatiche registrate a Fiorano nel giorno dei test erano troppo anomale e quindi un eventuale malfunzionamento delle gomme è imputabile alla eccessiva lontananza delle condizioni d’uso rispetto a quelle per le quali è stato progettato.

È stato molto freddo quel giorno – ha spiegato Hembery alla tedesca RTL – c’erano condizioni estremamente anormali che hanno reso il test molto difficile e delicato. C’erano solo 4 gradi, che è insolito”. Le temperature in cui vengono utilizzate le gomme nelle gare del Campionato di F1, infatti, sono decisamente più elevate, per cui, insiste Hembery “riuscire a far lavorare le gomme a quelle temperature è un problema“.

Lorenzo Lucidi

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