F1 | GP Monaco 1996, la pole capolavoro di Michael Schumacher

Esattamente 22 anni fa (18 maggio 1996) il tedesco è protagonista di una grandissima performance sulla pista del Principato, con un ultimo settore monstre

F1 | GP Monaco 1996, la pole capolavoro di Michael Schumacher

Montecarlo è da sempre un appuntamento magico, una pietra miliare nella storia della Formula Uno, dove sono state scritte pagine indelebili del motorsport.

Non solo in gara, ma anche in qualifica. Il primo a compiere un’impresa degna di nota sul giro secco fu il grandissimo Ayrton Senna nel 1988, con quel 1”4 rifilato – a parità di mezzo – al rivale Alain Prost.

In questa speciale classifica dei ricordi legati al Principato, anche Michael Schumacher merita una particolare menzione per la grandissima prestazione che gli valse la pole position nelle qualifiche del Gran Premio di Monaco 1996 disputate esattamente ventidue anni fa (18 maggio 1996).

Il tedesco infatti a bordo di una monoposto non certo eccelsa, come la Ferrari F310, riuscì, supportato dal suo enorme talento, su una pista dove il “manico” del pilota fa la differenza, a prevalere sulla performante Williams di Damon Hill.

Schumacher costruisce quella che ancora oggi, a distanza di tempo, viene ricordata come un’autentica impresa, nel tratto conclusivo della pista di Montecarlo (Tabaccaio, Piscine, Rascasse, Anthony Noghes) con una guida che rasenta la perfezione.

Dopo il secondo intermedio, dove paga due decimi dalla prestazione di Hill, sembrava impensabile un “sorpasso” di Schumacher nella classifica dei tempi sulla FW16 numero 5 del rivale britannico. Sembrava, appunto, perché con i grandi campioni nulla è impossibile…

Dai 219 millesimi di ritardo accusati alla Nouvelle Chicane, il tedesco transita sul traguardo, al termine del proprio passaggio, in 1’20”319: più rapido di ben cinque decimi rispetto all’1’20”866 realizzato in precedenza da Hill! Il cronometro non lascia spazio a dubbi: a nove minuti dalla conclusione della sessione Schumacher sbriciola il crono della Williams, l’avvicendamento nella graduatoria dei tempi è servito.

Emblematico il sorriso di Jean Todt al muretto box della Ferrari, anch’egli visibilmente sorpreso dalla magia compiuta in pista dal tedesco.

In gara, condizionata da un violento acquazzone caduto nel Principato nelle ore antecedenti la partenza, Schumi vanifica quel prezioso tesoro costruito il giorno precedente, terminando la propria corsa all’altezza del Mirabeau basso dopo aver perso la posizione su Hill al via. Per la seconda volta consecutiva, dopo Imola, il tedesco non riesce a capitalizzare la partenza al palo.

Ma i tempi sono ormai maturi per cogliere il primo successo con la Ferrari.  L’ebbrezza di salire sul gradino più alto del podio con quella tuta rossa arriva due settimane dopo al Montmelò, con un’autentica dimostrazione di forza sul bagnato.

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