F1 | Brembo spiega l’impegno dei freni durante il GP del Belgio

Secondo i tecnici che hanno classificato le 20 piste del Mondiale usando una scala da 1 a 10 il Circuit de Spa-Franchorchamps rientra nella categoria dei circuiti poco impegnativi per i freni

F1 | Brembo spiega l’impegno dei freni durante il GP del Belgio

Dopo la lunga pausa estiva riparte la Formula 1 e come da tradizione i motori si riaccendono al Circuit de Spa-Francorchamps, sede dal 25 al 27 agosto del GP Belgio, 12° appuntamento del Mondiale 2017.

Immersa nelle colline delle Ardenne, è unanimemente considerata la pista più completa del Campionato del Mondo per la combinazione di curve veloci, curve cieche, cambi di pendenza e rettilinei interminabili. La Formula 1 vi torna per la cinquantesima volta ma nel corso degli anni il tracciato è molto cambiato: dal 2007 misura 7.004 metri, valore che lo rende il più lungo del Mondiale. Contraddistinto da 19 curve, vanta però solo 4 frenate caratterizzate da elevatissime energie. Il raffreddamento degli impianti frenanti è assicurato dalla presenza di curvoni veloci come l’Eau Rouge e il Blanchimont in cui i freni non sono minimamente coinvolti. Un’incognita è invece rappresentata dal meteo: l’anno scorso in gara la temperatura dell’aria toccò i 29 gradi mentre nel 2014 non superò i 16 gradi.

Secondo i tecnici Brembo, che hanno classificato le 20 piste del Mondiale usando una scala da 1 a 10, il Circuit de Spa-Franchorchamps rientra nella categoria dei circuiti poco impegnativi per i freni. La pista belga si è meritata un indice di difficoltà di 5, superiore solo a Silverstone, Suzuka e Interlagos.

Pur essendo una pista lunghissima i freni sono usati appena 8 volte al giro, come a Barcellona che però è più corto di 2,3 km. Oltre tutto sulla pista belga 2 delle 8 frenate durano meno di un secondo. Ciò spiega perché ogni giro i freni siano usati per meno di 13 secondi: così come a Monza, quindi, i freni entrano in funzione solo nel 12 per cento della gara. La decelerazione media sul giro è di 4 g, valore identico a Baku e a Budapest: ad abbassare la media sono le frenate dei settori 2 e 3, con l’eccezione della chicane nel punto che un tempo era chiamato Bus Stop (curva 18). Tutto ciò naturalmente si traduce in un’energia dissipata in frenata da ogni vettura durante l’intero GP inferiore ad altri tracciati: i 102 kWh sono meno della metà dell’Hungaroring. Questo valore equivale al consumo giornaliero di 7 vasche idromassaggio (spa tub) di medie dimensioni. Dalla partenza alla bandiera a scacchi ciascun pilota esercita un carico totale sul pedale del freno di 45 tonnellate. Pur inferiore ad altri GP è comunque uno sforzo non da poco perché equivale a quasi 5 quintali e mezzo per ogni minuto di gara.

Delle 8 frenate del Circuit de Spa-Francorchamps solo una è classifica come impegnativa per i freni, 5 sono di media difficoltà e le 2 restanti sono light. La più dura per l’impianto frenante è la penultima curva prima del traguardo: le monoposto vi arrivano a 308 km/h e scendono a 77 km/h in soli 65 metri, meno della metà dello spazio necessario ad una station wagon per arrestarsi partendo da 200 km/h. Ai piloti di Formula 1 basta frenare per 2,45 secondi ma devono applicare una forza di 157 kg sul pedale del freno ed affrontano una decelerazione di 4,6 g. Notevole è anche la frenata alla curva La Source (curva 1) perché le monoposto perdono oltre 200 km/h, passando da 289 km/h a 77 km/h in 2,52 secondi e 60 metri. Un pizzico più contenuto è lo sforzo per i piloti: 152 kg di carico sul pedale e 4,5 g di decelerazione.

Rispetto agli anni passati, complice la maggiore dimensione dei pneumatici che permette l’ingresso in curva a velocità maggiori, si è ridotta la frenata alla curva Les Combes (curva 5): le auto iniziano a svoltare a 161 km/h dopo aver quasi dimezzato la loro velocità in 1,58 secondi e 44 metri.

Le monoposto con freni Brembo hanno vinto 23 delle 40 edizioni del GP del Belgio a cui hanno preso parte. La Ferrari non vince qui dal 2009 ma resta la scuderia più vittoriosa con Brembo con 11 successi, 4 dei quali colti da Michael Schumacher che ha trionfato anche 2 volte con la Benetton.

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