Alonso: “Non dimentichiamo chi soffre”

Alonso: “Non dimentichiamo chi soffre”

E’ stato Fernando Alonso il protagonista della seconda ed ultima giornata di Wrooom Summer 201. Il pilota spagnolo, giunto ieri in tarda serata a Madonna di Campiglio a bordo di una Ferrari FF, ha trascorso la giornata fra una lunga passeggiata di fronte allo straordinario palcoscenico delle Dolomiti del Brenta e delle spericolate discese in mountain bike, accompagnato da Stefano Domenicali e dal gruppo di giornalisti italiani e stranieri che partecipano all’evento organizzato in collaborazione con Philip Morris International.

“Eventi come questi sono speciali perché ci consentono di stare insieme per una volta lontani dalla frenesia della pista e del lavoro in fabbrica” – ha detto Fernando nell’incontro con la stampa – “A Madonna di Campiglio veniamo anche all’inizio di gennaio e poi ci sono state altre occasioni, più private, in cui sto insieme ad ingegneri e meccanici: è un bel modo di approfondire la conoscenza reciproca e di trovare il giusto affiatamento, come una seconda famiglia. Credo che siano anche cose come queste che rendono la Ferrari una squadra speciale, diversa da tutte le altre. Poi a me piace molto la montagna: intorno ad Oviedo ci sono più posti come questo che spiagge e la mia vicina di casa è una mucca, proprio come quelle che abbiamo incontrato oggi passeggiando sulle Dolomiti.”

L’occasione rappresentata da Wrooom ha permesso a Fernando di allargare per una volta la prospettiva fuori dal piccolo mondo della Formula 1: “Oggi siamo qui in montagna, in un posto fantastico, ma non dobbiamo mai dimenticarci che c’è tanta gente al mondo che non è fortunata come noi. Non penso soltanto a chi adesso sta soffrendo per la crisi economica ma soprattutto a chi non ha letteralmente il modo di sopravvivere, a chi muore di fame, come le popolazioni del Corno d’Africa. Sapete che sono testimonial dell’Unicef perché credo che noi personaggi famosi possiamo almeno far sentire il messaggio d’aiuto più forte e a quante più persone possibile: per questo sulla tuta porto il logo dell’organizzazione umanitaria delle Nazioni Unite. Poi ognuno nel suo piccolo può fare qualcosa…” Lo stesso Fernando ha contribuito all’apertura di due scuole all’interno di una favela di San Paolo del Brasile.

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